Regione Lazio. PROGRESSIONI VERTICALI: "TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE!"

In allegato il comunicato e la richiesta di autoconvocazione RSU per rinnovo coordinatore

Roma -

RdB ha sempre denunciato le ingiustizie contenute nei criteri e nei metodi adottati per queste “progressioni verticali” proponendo piu’ volte all’amministrazione soluzioni eque e rispettose delle legittime istanze di tutti i lavoratori per il diritto alla carriera del personale regionale tutto.    


L’amministrazione regionale cerca ora disperatamente di scaricare le proprie responsabilita’ rispetto all’incapacita’ di gestire e portare a termine adeguatamente queste progressioni di carriera, convocando sindacati e interessati ad un “controllo a campione” farsa, nel tentativo di strumentalizzare i suoi dipendenti al fine di legittimare le operazioni poco chiare  fino ad oggi perseguite:


-    Criteri discriminatori e ingiusti, concordati con due soli sindacati e modificati solo formalmente, rispetto a quelli delle precedenti giunte, per lasciare spazio ai soliti favoritismi;


-    Test attitudinali imprecisi e spesso non inerenti ai compiti istituzionali

dell’ente rispetto ai profili professionali per cui si sarebbe dovuto concorrere;
-    Correzione delle prove scritte a “scrutinio segreto”;


-    Commissioni esaminatrici ignave ed inadeguate che dopo 14 mesi dalla presentazione delle domande non hanno ancora partorito il “topolino”, pubblicando una graduatoria provvisoria, fantasiosa ed approssimativa.


A questo si aggiunga la totale indifferenza della direzione del personale rispetto alla nostra richiesta di esplicitare i titoli posseduti dai candidati, oltre che la loro valutazione, proprio per fugare ogni dubbio e dissipare ogni sospetto

 

 

RdB, COSI’ COME TUTTI LAVORATORI PENSANTI, INVITA L’AMMINISTRAZIONE A NON PORRE IN ESSERE STRUMENTALIZZAZIONI DI SORTA E CONFERMA SIN D’ORA CHE NON CONCEDERA’ ALCUNA LEGITTIMAZIONE A QUESTA VERGOGNOSA OPERAZIONE “VETRINA”!
CONTEMPORANEAMENTE ESORTA TUTTO IL PERSONALE A MANTENERE LA MASSIMA UNITA’ NEL PRETENDERE TRASPARENZA E IL RISPETTO DEI DIRITTI DI TUTTI

 

Roma, 30 gennaio 2009