Regione Umbria - USB non sottoscrive l'accordo sulla mobilità del personale delle Province
in allegato l'accordo sottoscritto e di seguito il comunicato stampa
A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE E STAMPA
COMUNICATO STAMPA
La Federazione USB non ha sottoscritto, insieme ad altre sigle sindacali,
l’accordo sulla mobilità del personale delle due Province di Perugia e Terni proposto ieri dalla Regione dell’Umbria, alla compagine delle OO.SS. firmatarie del Protocollo del 24 luglio u.s..
Non sussistevano a nostro avviso gli elementi fondamentali che possono portare una O.S. alla sottoscrizione di un così delicato accordo, che fa riferimento ad una parte assolutamente marginale di personale (n. 235 unità su circa 1300).
Abbiamo considerato assenti elementi imprescindibili che dovrebbero caratterizzare l’azione sindacale, riconducibili a: chiarezza, trasparenza e condivisione democratica con i lavoratori.
L’accordo è stato consegnato solo al momento dell’incontro, unitamente a tabelle esplicative sui numeri, che necessitavano di un dovuto approfondimento e verifica di merito, considerato che alla prima lettura i dati indicati non risultavano compatibili con quelli indicati nelle tabelle oggetto dei tavoli tecnici che hanno anticipato l’accordo stesso (per Terni ad es. n. 77 unità invece di 79).
Anche i criteri per la mobilità e formazione delle graduatorie indicati nell’accordo, risultavano essere modificati rispetto a quelli concertati ai tavoli tecnici di cui sopra.
Non è stata disciplinata nell’accordo, la problematica del personale rimasta a margine dei tavoli tecnici, riguardante le funzioni regionali riallocate ai sensi dell’Art. 4 della L.R.10/2015 per la quale l’Assessore Bartolini si era impegnato ad indicare il percorso e la tempistica.
Non abbiamo ritenuto esaustiva l’azione dell’ANCI, che ancora una volta si è presentato al tavolo in assenza di atti sostanziali rispetto alla ricognizione e capacità assunzionali dei Comuni del territorio. Ricordiamo che quella dei Comuni costituisce una partita delicata che investe, in particolare, le problematiche della ricollocazione delle unità di personale dei Corpi di Polizia Locale.
E’ bene ricordare che la Regione non ha inteso per questi servizi, farsi carico della parte di propria competenza, come stabilito dal D.L. 78/2015, lamentando insufficienza di risorse.
Nessun passo in avanti sulla problematica della viabilità regionale, per la quale la Regione non intende corrispondere i trasferimenti necessari per il costo del personale deputato ai servizi. E’ stata anticipata la possibilità di un intervento normativo da parte del Governo, che dovrebbe in qualche modo “sollevare” la Regione dall’impegno sul trasferimento di dette risorse, ponendo l’Ente di Area Vasta nella condizione di inserire in dotazione organica le unità di personale (49 per Terni e 93 per Perugia).
Ad oggi non è dato conoscere l’efficacia di questo intervento né la tempistica, che dovrà essere comunque compatibile con la scadenza del 31 ottobre a tutt’oggi perentoria.
La questione Centri per l’Impiego è ancora caratterizzata da una sostanziale indefinitezza, sia per quanto riguarda il personale, sia per quanto riguarda la convenzione da stipulare con il Ministero, che risulta essere stata licenziata solo in bozza. La stabilizzazione del personale precario a Perugia e la stessa proroga di contratti precari, risultano oggi più difficili, stante la possibilità del collocamento dei Servizi presso gli Enti di Area Vasta, gravati dai vincoli normativi.
Le OO.SS. hanno denunciato il paradosso della Provincia di Terni che con proprio atto ha esternalizzato a Sviluppumbria, tramite convenzione, la gestione del “Garanzia Giovani” (Del.Presidente n. 95 15/10/2015), chiedendo il ritiro dell’atto e l’internalizzazione di una attività che può e deve essere svolta dal personale del servizio, magari estendendo il part time di 25 ore settimanali alle n. 8 unità di personale che potrebbero essere impegnate allo scopo, consolidando in tal modo l’occupazione del personale esistente.
Come O.S. abbiamo chiesto 48 ore di tempo per approfondire l’accordo e verificare il materiale consegnato, anche evidenziando la necessità di un passaggio democratico con l’assemblea dei lavoratori, ottenendo un secco diniego, anche a fronte di un’esigenza che appariva condivisa da diversi componenti gli organismi di rappresentanza dei lavoratori, che erano presenti.
Per quanto ci riguarda sarà nostra cura far assumere ai lavoratori la piena consapevolezza di quanto accaduto ed anche sulle conseguenze che un accordo di tale portata può generare.
Terni, 22 ottobre 2015