Riuscita l'iniziativa di protesta contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione
Nonostante continui la repressione del dissenso da parte dei vertici del Comune
Venerdì scorso, 31 marzo 2006, un centinaio di lavoratori, provenienti da tutti i settori del Pubblico Impiego, hanno protestato, davanti a Palazzo Tursi, contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione, e denunciato atteggiamenti repressivi della libertà di espressione.
L’iniziativa è stata organizzata, in contemporanea, in 22 città italiane, in ognuna delle quali è stato scelto un luogo "simbolo".
Non a caso le RdB CUB Pubblico Impiego della Liguria hanno scelto il Comune di Genova… che si distingue in esternalizzazioni e privatizzazioni, taglio di costi, personale e servizi, utilizzo di lavoratori precari e di consulenze esterne, e, non per ultimo, per azione repressiva, visto che al personale è stato impedito di partecipare utilizzando il proprio monte ore di assemblea.
Su questo argomento specifico, durante la manifestazione, abbiamo chiesto, ed ottenuto, un incontro con un esponente della Giunta. Si è presentato l’Assessore al personale Facco. Questi, facendo finta di ignorare che in altri enti, in analoghe situazioni, la scelta è stata quella di allargare gli spazi democratici, ha continuato a mascherarsi dietro fumosi cavilli e codicilli, confermando, da parte sua, e di tutta la Giunta la scelta repressiva: una minoranza RSU, secondo loro, non ha diritto di indire Assemblee.
E’ chiaro che il problema non è (solo) nostro. Il problema è di tutti i lavoratori in capo ai quali le dodici ore di assemblea retribuita sono un diritto individuale.
Limitando il diritto di indire assemblee a minoranze, di fatto, si limita il diritto dei singoli di partecipare su argomenti che magari le maggioranze "non hanno interesse" a discutere…
Significa cercare di delegittimare legittime opposizioni ai processi di smantellamento…
Continueremo la nostra lotta per la democrazia, per garantire a tutti il diritto a non essere d’accordo.
Se il Comune dovesse veramente procedere contro i lavoratori che, comunque, il 31 marzo hanno partecipato all’Assemblea da noi indetta, chiederemo ai Gruppi Consiliari di intervenire, visto che secondo noi il problema è politico e politicamente va risolto, ma, se necessario, aiuteremo tali lavoratori a tutelare il loro diritto anche di fronte alla magistratura…