Roma. ALEMANNO E DE PALO COMPARI CONTRO I NIDI PUBBLICI
In allegato il volantino
Quando il 12 marzo il sindaco Alemanno incontrò le lavoratrici dei nidi e delle scuole organizzate con USB, disse che non gli risultava che stavano per essere dati in concessione 5 nidi comunali; aveva ragione perché i nidi, regalati ai privati con il sistema delle concessioni, saranno 8: via Flora in 5° Municipio, largo Rotello 8°, via Trafusa, via Vivanti e Largo Camboni nel 12°, via dei Colli Portuensi nel 16°, via di Valcannuta nel 18° via Basiliade nel 19°.
Strutture costate alla collettività milioni di euro e che saranno regalate ai privati.
Oltre alle strutture, coloro che prenderanno in gestione gli asili, avranno un contributo di 480,769 € mensili per ogni bambino preso dalle liste di attesa del Comune di Roma. 645 bambini per una cifra totale di 10.233.173 milioni di euro.
Cifra importante regalata a chi pretende di fare impresa con i soldi pubblici, ma ridicola se calcoliamo che per gestire un asilo, garantendo la qualità necessaria, ne sono necessari almeno il doppio.
Come faranno i privati? Il sistema è ormai collaudato: i costi contenuti e i guadagni saranno realizzati sulle spalle delle educatrici, sui loro salari dimezzati, sulle ore in più lavorate, sul maggiore numero di bambini che ogni lavoratrice dovrà seguire, in sostanza sullo sfruttamento del personale e sulla precaria assistenza offerta ai bambini.
A questo si va ad aggiungere la vergogna dell’affollamento: nel nido di via Valcannuta nel 16 municipio è prevista, infatti, l’accoglienza di 98 bambini per una superficie netta utile totale di 502 mq (comprensiva di servizi, spazi per il personale, cucina ossia spazi non utilizzati dai bambini) pari a 5,2 mq per ogni bambino.
Parametri addirittura vistosamente peggiorativi anche rispetto a quelli fissati dalla legge 12/11 sui nidi “pollaio” voluta dalla Polverini.
In questi giorni saranno pubblicate le liste di attesa dei nidi, a fronte di soli 10.283 posti disponibili prevediamo una richiesta di oltre 20.000 famiglie.
Alemanno ed il suo assessore De Palo non possono pensare di rispondere a questi numeri con inutili, inconcludenti e dannosi escamotage!
Il modello voluto dal sindaco è un servizio di custodia, anacronistico, indegno di una società civile.
Contro questo sistema che disprezza i bisogni dei nostri bambini e pensa di poter usare le lavoratrici come schiave, ci batteremo con le unghie e con i denti: gli otto nidi devono essere immediatamente aperti con una gestione pubblica e assumendo le educatrici precarie del Comune di Roma.
Per scongiurare questo scempio informeremo capillarmente le famiglie ed i cittadini, arriveremo se necessario a denunciare alla magistratura le irregolarità, intanto
USB HA PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE
DI TUTTO IL PERSONALE EDUCATIVO DEI NIDI
FINO AL RITIRO DEL BANDO DI PRIVATIZZAZIONE