Roma Capitale. Contratti in saldo: “Tutto al 50%”.

Roma -

Contratti in saldo: “Tutto al 50%”

 

Il settore educativo e scolastico di Roma Capitale sta attraversando una crisi senza precedenti. La mancanza di una pianificazione adeguata alla riapertura dei servizi educativi ha messo in luce gravi carenze: dalla gestione delle convocazioni dipartimentali ai conferimenti degli incarichi municipali, con deroga dipartimentale, avvenute con estremo ritardo e senza una adeguata programmazione.

A tal proposito abbiamo raccolto le testimonianze di alcune lavoratrici.

Una Gestione Inadeguata

M. S. (educatrice neoassunta) denuncia la pessima gestione delle convocazioni iniziali e delle assegnazioni dipartimentali. La mancanza di una pianificazione adeguata ha reso evidente la scarsa attenzione verso i bisogni dei piccoli utenti, sia nuovi che vecchi iscritti. Il personale di ruolo è allo stremo delle forze a causa della carenza di personale educativo e scolastico, costretto a portare avanti i servizi con enormi difficoltà.

La questione degli incarichi è particolarmente critica. Il personale supplente riceve incarichi senza alcuna logica, chiamato da più municipi contemporaneamente e costretto a scegliere per timore di non poter poi prendere altro. Questo crea un clima di ansia, confusione e smarrimento, che colpisce sia il personale educativo che scolastico, senza distinzione tra ruolo e supplenti.

S. sottolinea l’importanza di scendere in piazza il 20 settembre come atto decisivo e oppositivo contro un sistema che sta mettendo in ginocchio i servizi educativi di Roma Capitale. “Noi non siamo uno slogan politico,” afferma, “siamo delle professioniste che credono e combattono per farsi rispettare.”

Convocazioni e deleghe territoriali

T.F. (educatrice supplente) evidenzia ulteriori problematiche legate alle convocazioni municipali di deroga dipartimentale. Le persone convocate dai municipi non hanno ricevuto le condizioni di scelta che si applicano in dipartimento. La delega territoriale, di fatto, limita le scelte, inducendo i candidati a rifiutare gli incarichi in un determinato municipio, rispetto ad un altro, non avendo avuto la possibilità di visionare la totalità dei contratti a disposizione, che dovrebbe essere garantita dal principio di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Questo sistema penalizza tutti coloro inseriti nella graduatoria unica venendo meno al principio del miglior favore che formalmente è riconosciuto ma nella fattispecie viene leso.

F. sottolinea inoltre che il dipartimento avrebbe dovuto conferire gli incarichi a via di Capitan Bavastro fino al 15 settembre e successivamente derogare ai municipi. Invece, il conferimento degli incarichi è avvenuto in modo penalizzante e con persone posizionate in modo scorretto nella graduatoria. “Questo non è accettabile,” afferma F., “soprattutto perché siamo posizionate ancora in modo scorretto.”

La Qualità del Servizio

T.E. (Ruolo) mette in luce un altro aspetto cruciale: la qualità del servizio offerto. Solo chi opera all’interno del settore sa realmente cosa accade nei servizi educativi e si chiede se si stia realmente offrendo un servizio di alta qualità pedagogica. Questa riflessione evidenzia la necessità di una gestione adeguata, senza nessuna forma di risparmio, in linea con la propaganda che questa amministrazione sta facendo sulla qualità offerta dai servizi educativi.

La Difficoltà delle Scelte

M.I. (educatrice supplente) racconta la sua esperienza personale di accettare un incarico part time al 50%. Tra l’incertezza e la sicurezza di un lavoro fino a giugno, ha scelto la seconda opzione, nonostante lo stipendio non fosse adeguato ai suoi bisogni. La decisione è stata presa “con un nodo allo stomaco”, tra dubbi e preoccupazioni per il futuro.

I. sottolinea che questi incarichi part time dovevano essere proposti al dipartimento insieme a tutti gli altri, per dare la possibilità a tutte le convocate di scegliere tra il part time al 50% al 75% o il full time. La mancanza di trasparenza causata dalle assegnazioni avvenute tramite telefonata e del mancato coordinamento tra i municipi ha creato un sistema minaccioso e poco chiaro, poiché ogni municipio ha adottato diverse modalità di chiamata e conferimento incarichi: alcuni hanno convocato in presenza, altri hanno fatto assegnazioni telefoniche e altri ancora tramite e-mail, tutti nello stesso giorno.

Le esperienze dirette delle lavoratrici mettono in luce le gravi carenze nella gestione del settore educativo e scolastico di Roma Capitale. La mancanza di una pianificazione adeguata e le problematiche legate alle convocazioni e alle assegnazioni dipartimentali stanno creando un clima di ansia e confusione tra il personale educativo.

Lo sciopero del 20 settembre rappresenta un’opportunità per manifestare il proprio dissenso e chiedere un cambiamento radicale. È necessario che le autorità competenti ascoltino le voci di chi lavora quotidianamente in questo settore e prendano provvedimenti concreti per migliorarne la qualità.

Disponibilità o reperibilità?

La confusione della reperibilità: un caso di gestione irregolare nelle attività educative

V. A. (educatrice supplente), ha recentemente ricevuto una mail da uno dei 15 municipi che solleva numerosi interrogativi sulla gestione delle chiamate. La mail richiedeva che A. rispondesse al telefono, ad un numero privato, durante il fine settimana, specificando che la mail stessa aveva valore di notifica. Questo ha portato A. a chiedersi se tale richiesta fosse regolare, sia per lei che per chi doveva effettuare queste telefonate.

La principale preoccupazione di A. riguarda la possibilità di perdere la chiamata e non poter ricontattare l’ufficio a causa del numero privato. Questo scenario potrebbe essere interpretato come un rifiuto, precludendo la possibilità ad A. di essere ricontattata per altri contratti. “È possibile che il riavvio delle attività educative sia nelle mani di una gestione confusa e irregolare?” si chiede.

Per comprendere meglio la situazione, è fondamentale distinguere tra disponibilità al contatto e reperibilità.

Disponibilità al contatto: L’articolo 13, comma 4 del Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, disciplina il lavoro intermittente o a chiamata. Secondo questa normativa, nei periodi in cui il lavoratore intermittente non viene chiamato a lavorare, non matura alcun trattamento economico e normativo, a meno che non abbia garantito contrattualmente la propria disponibilità a rispondere alle chiamateIn tal caso, il lavoratore ha diritto a un’indennità di disponibilità, come previsto dall’articolo 16.

Reperibilità: Richiede che il lavoratore sia disponibile a svolgere l’attività lavorativa al di fuori del normale orario di lavoro. Questo implica un obbligo più stringente, in quanto il lavoratore deve essere pronto a intervenire in caso di necessità, spesso entro un breve lasso di tempo.

Nel regolamento delle supplenze di Roma Capitale non è menzionata in alcun punto la disponibilità al contatto per il conferimento di contratti dipartimentali in deroga ai municipi. Si fa riferimento soltanto al conferimento di incarichi di supplenza breve così come cita l’art.

5 MODALITÀ DI CHIAMATA:

1. I supplenti vengono contattati telefonicamente per l’assegnazione delle supplenze: a) il giorno precedente la data dell’incarico, per le assenze già note; b) dalle ore 07.00 alle ore 9.00 per le supplenze full time comunicate dal personale assente nella giornata medesima e fino alle 11.00 per le supplenze part time sia al 75% che al 50%.”

4. Nel caso in cui la necessità di copertura della supplenza sia prevedibile con anticipo, gli uffici del personale educativo/scolastico municipale potranno attribuire la supplenza il giorno precedente, contattando la persona anche al di fuori della fascia oraria sopra indicata e comunque sempre durante l’orario di servizio dei predetti uffici. In caso di chiamata al di fuori delle fasce orarie indicate, eventuali mancati contatti non saranno registrati al fine di successive penalizzazioni.”

5. I candidati devono essere sempre reperibili al numero di telefono comunicato (preferibilmente numeri di telefono cellulari) …”

Alla luce di quanto al punto 5 si richiede la reperibilità alle candidate che in quanto tale implicherebbe anche un’indennità accessoria di fatto non prevista dal CCNL del comparto servizi educativi e scolastici.

Inoltre, il punto 4 stabilisce che il personale amministrativo degli uffici è incaricato di contattare i candidati alle supplenze “anche al di fuori della fascia oraria sopra indicata e comunque sempre durante l’orario di servizio dei predetti uffici.” In contraddizione con quanto riportato nel punto 5 e quanto sta avvenendo in questi giorni sempre in merito all’assegnazione dei contratti dipartimentali in deroga ai municipi, come ci racconta la collega nella sua testimonianza.

Stanno venendo fuori tutte le contraddizioni della componente politica e amministrativa. Anche il personale degli uffici è stremato da questa confusione, dalla mole di lavoro e dalla responsabilità di cui è stato caricato in questi giorni senza supporto alcuno e senza uniformità a causa della mancanza di indicazioni applicative chiare da parte del dipartimento.

L’APPELLO DI USB SETTORE EDUCATIVO/SCOLASTICO

SIAMO UN INVESTIMENTO E NON E UNA SPESA”

USB si fa portavoce di una serie di richieste fondamentali per migliorare la gestione delle convocazioni nel settore di Roma Capitale.

Trasparenza nelle convocazioni dipartimentali: chiediamo che le candidate e i candidati abbiano accesso a tutti i contratti disponibili durante le convocazioni dipartimentali part time 50% 75% e full time.

Conferimento da parte del dipartimento di tutti gli incarichi superiori ai 5 mesi: Chiediamo che le convocazioni dipartimentali avvengano fino al 31 gennaio perché solo così potrà essere garantita la corretta applicazione del principio di miglior favore nel rispetto della graduatoria unica.

Nuovo regolamento per le supplenti: Infine, USB settore educativo/scolastico chiede che queste proposte vengano inserite in un nuovo regolamento per le supplenti. Un regolamento chiaro e condiviso che possa garantire diritti, trasparenza e dignità a tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore.

Queste richieste rappresentano un passo fondamentale verso un sistema più giusto, organizzato ed economico.

Ora siamo noi ad aver bisogno della vostra intelligenza.

USB P.I Roma Capitale Settore Educativo e Scolastico.                                                15-9-2024