Roma Capitale: CONTRO LA VIOLENZA SERVIZI, REDDITO E LAVORO FANNO LA DIFFERENZA!

Roma -

Con questo slogan, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le lavoratrici dei Nidi e delle Scuole dell’Infanzia, organizzate con USB, hanno presidiato piazza del Campidoglio ed animato una protesta per   ribadire i problemi che riguardano il personale dei servizi educativo-scolastici. Dichiara Daniela Pitti del settore scolastico USB "sono migliaia le precarie nei nidi e nelle scuole all'infanzia e questa amministrazione non da nessun segnale per la loro stabilizzazione, inoltre non ci sembra che la Giunta Marino si stia spendendo particolarmente   per l’ampliamento dei servizi pubblici, in generale, e nello specifico per l’apertura di nidi e scuole pubbliche: eppure questo potrebbe essere un buon segnale per dimostrare che davvero si vuole far qualcosa per contribuire alla indipendenza e all'autodeterminazione delle donne di Roma".

 

Continua Pitti "abbiamo montato delle tende sulla piazza e non ce ne saremmo andate senza una risposta alle nostre richieste. Il vice sindaco L. Nieri e l’assessora ai sevizi educativi e scolastici,  A. Cattoi hanno accolto la nostra protesta; intanto l'assess. Cattoi ci ha rassicurato, dichiarando   che l'apertura dei prossimi nidi sarà a gestione pubblica,inoltre ci hanno comunicato che, chiusa la partita del bilancio, entro il 10 dicembre, incontreranno congiuntamente USB per discutere sostanzialmente dei tre temi posti dalla nostra organizzazione, ossia l'apertura dei Nidi pubblici attualmente chiusi, un piano assunzionale per il personale e la fattibilità per bandire due concorsi interni per l’inserimento in una graduatoria permanente del personale delle graduatorie municipali dei nidi e delle scuole dell’infanzia.”

 

Conclude la dirigente sindacale "Abbiamo ricordato al sindaco che USB ha già indetto lo stato di agitazione per tutto il personale capitolino in risposta alla mancata approvazione della proposta di delibera di iniziativa popolare, presentata dalla scrivente O.S. lo scorso 11 Marzo, unitamente a circa 6000 sottoscrizioni, nonchè alle iniziative assunte dall’ente rispetto alle poltiche assunzionali.

 

Le nostre proteste dunque non si fermeranno e se non avremo riscontri positivi saremo costretti ad andare a sciopero e a fermare tutti i servizi."