Roma Capitale: USB, LAVORATRICI VINCONO RICORSO. RICONOSCIUTI GLI ANNI DI PRECARIATO
Adesso basta tagliare su servizi e personale
Mentre l’Amministrazione capitolina ed i sindacati padronali firmano una pre-intesa che abbatte i diritti dei dipendenti, le lavoratrici di ruolo dei nidi e delle scuole dell’infanzia ottengono dal Tribunale del Lavoro di Roma il riconoscimento degli anni di precariato ai fini della progressione economica orizzontale.
L’USB, che da sempre lotta per il riconoscimento dei diritti del personale precario, ha sostenuto questo ricorso ed è pronta ad attivarne uno nuovo per permettere ad altre lavoratrici e lavoratori di ottenere lo stesso riconoscimento di tutti gli anni di lavoro che hanno comportato indebiti risparmi all’Amministrazione nella gestione dei servizi.
“Ora più che mai questa vertenza assume grande importanza - dichiara Daniela Pitti, USB Roma Capitale – non solo perché permette conseguenti aumenti salariali e relativo rimborso, ma sottolinea il valore dell’esperienza maturata ai fini degli scatti economici in un momento in cui la meritocrazia clientelare e il sistema della produttività ‘brunettiana’ stanno erodendo significativamente i diritti e la dignità dei lavoratori, costretti a dare di più per ricevere meno”.
“Pensiamo che Roma Capitale debba smetterla di tagliare sui servizi e sul personale precario – incalza Pitti – e ci augureremmo che si potesse garantire la definitiva stabilizzazione delle lavoratrici precarie, per fronteggiare i vuoti d’organico ulteriormente appesantiti dalle circa 270 insegnanti o educatrici che non svolgono più questa funzione, attraverso le risorse che potrebbero derivare dal risparmio energetico di decine di impianti fotovoltaici, installati sui tetti delle scuole romane negli anni passati e, nella maggioranza dei casi, mai entrati in funzionare”, conclude la sindacalista USB.