ROMA CAPITALE - USB NON FIRMA LA PREINTESA
Tra pochi dubbi confederali e molti danni per i lavoratori è stata approvata una preintesa che vuole ridurci all'obbedienza. I timidi ritocchi all'atto unilaterale non sono ancora soddisfacenti per USB (di seguito gli allegati)
IL DANNO: dalla riduzione alla rateizzazione
E adesso verranno a dirci che hanno firmato un accordo perché sono stati così scaltri da ottenere un buon risultato … che diamine, basta metterlo al confronto con l’ormai famoso “atto unilaterale” e si può ben vedere la differenza!
E diranno ancora che, proprio per questo, una firma tutto sommato “ci può stare”.
Una doppia e chiarissima mistificazione. Intanto perché, se pure l’Amministrazione ha fatto qualche deciso passo indietro rispetto alla propria proposta iniziale, non è certo grazie alle lamentazioni di Cgil, Cisl e Uil (le cui proposte ancora oggi sono sconosciute ai più), ma semmai per la durissima battaglia messa in campo dai lavoratori in prima persona, il più delle volte organizzati da Usb. Da questo punto di vista, se volessimo essere puntigliosi, potremmo rivendicare alla nostra organizzazione (le cui proposte sono invece ben conosciute dai lavoratori sin dalla scorsa estate) la capacità di “impedire” alle altre di sottoscrivere un accordo che era infame nel luglio scorso e che tale rimane oggi.
Ma non è questo che ci interessa evidenziare, quanto il fatto che una firma sotto questa ipotesi di contratto “non ci può proprio stare”. Almeno per un sindacato “vero”.
Forse avevano pensato di prenderci per stanchezza. Non ce l’hanno fatta e non ce la faranno mai. Se qualcuno ha creduto che fosse possibile far digerire a migliaia di lavoratori una proposta di Contratto decentrato che mette una parte importante del loro reddito a disposizione di un ceto dirigenziale incapace e servo di una politica miope e corrotta … se sembrava possibile addirittura che tutto questo potesse accadere senza che i responsabili di tale indegnità non pagassero un prezzo salatissimo, le lavoratrici e i lavoratori organizzati da Usb hanno dimostrato a lorsignori che non è aria; e che è giunto il momento che se ne vadano tutti a casa: il Sindaco, il suo Vice, l’intera Alta Direzione dell’Ente e i loro amici ai vertici delle Organizzazioni sindacali confederali.
Anche l’ultima preintesa configura un Contratto “in perdita”, secondo il quale se tutto va bene si perde comunque qualcosa; se si verifica qualunque difficoltà nei piani elaborati dall’Amministrazione si perde molto o moltissimo. Perché quello che determina il risultato previsto (i fantomatici “obiettivi” da raggiungere) non è la capacità e la serietà professionale dei lavoratori bensì la prova del loro servilismo nei confronti dei Dirigenti.
E’ questo il motivo per cui, per quanto ci riguarda, questo contratto non passerà mai! Firmato o non firmato, nulla cambia. Ci penseranno i lavoratori a “disinnescarlo”. E lo faranno insieme ai cittadini, perché se questa manovra sembra finalizzata semplicemente a rubare soldi a chi campa del proprio onesto lavoro devastandone i tempi di vita, ha in realtà, come obiettivo fondamentale quello di affossare definitivamente i servizi pubblici per poterli affidare finalmente alle consorterie paramafiose vicine alla politica che mala-governa da troppo tempo questa sventurata città.
Anche l’eventuale referendum sarà l’ennesima operazione truffaldina, perché metterà a confronto non le proposte dell’Amministrazione con quelle della controparte sindacale (infatti Cgil, Cisl e Uil non ne avevano di vere proposte), ma due proposte della medesima Amministrazione. L’orrendo “atto unilaterale”, da un lato, e l’ultima preintesa (appena meno inguardabile), dall’altro.
Scusate, ma che diavolo di scelta è? Padella o brace, cosa voti? Non scherziamo!
Noi, in quanto Usb, proponiamo un percorso del tutto opposto. Riteniamo che proprio ora inizia la fase più importante della nostra lotta, che ha come obiettivo il recupero pieno della nostra dignità di lavoratori e lo smantellamento, pezzo per pezzo, della preintesa.
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