Roma chiama Italia: il nuovo decentrato dei capitolini
É passato solo sulle pagine di cronaca locale il nuovo contratto dei quasi 24.000 dipendenti capitolini "imposto" dalle ispezioni del Ministero dell'Economia, che hanno reso carta straccia 20 anni di accordi concertativi.
Forse é la prima volta in Italia in cui si chiude un decentrato senza accordo sindacale (in tutto o in parte come nei casi Fiat o Alitalia), ma questo aspetto sottolinea piú la pochezza sindacale che la protervia datoriale. Infatti, tranne USB - che ha presentato un proprio contributo-piattaforma, condiviso con i lavoratori - nessuna parte sindacale ha voluto o saputo contrastare organicamente le proposte datoriali.
Finisce cosí anche simbolicamente (nella capitale del paese) quel parziale recupero salariale che ha garantito in questi vent'anni la tenuta dei sindacati concertativi.
Come USB abbiamo messo in luce la necessità di riaprire il Contratto Nazionale proprio per riparare ai guasti della concertazione e per riportare quanto piú possibile in salario base, fisso e ricorrente, le somme dei decentrati (a partire dall'ipotesi della 14a mensilità).
Cosí come abbiamo voluto sfidare l'Amministrazione Capitolina e le grandi centrali sindacali con proposte di altissimo spessore - anche misurandosi contrattualmente su un criticabile sistema premiante - che fanno leva su valori opposti ai loro: cooperazione, anziché competizione; solidarietà, anziché indifferenza; collettività anziché individualità; partecipazione, anziché esclusione. Insomma una meritocrazia molto diversa da quella prefigurata da Brunetta & Co.
L'Amministrazione Capitolina ha scelto, per il momento, la strada del contratto unilaterale, ma é rimasto aperto un piccolo spiraglio, affinché prosegua la trattativa fino al prossimo 30 Novembre.
Sarà nostra cura e dei Lavoratori e delle Lavoratrici organizzati con USB riempirlo di ulteriori contenuti, anche di maggior dettaglio, per rintuzzare colpo su colpo, sia con le lotte, che con le proposte, alla deriva autoritaria che attraversa il nostro paese ad ogni livello istituzionale: dalla riforma delle Province, a quello delle Camere di Commercio; dalla creazione delle Città Metropolitane come contenitori vuoti di funzioni e contenuti, alla riforma del Sriformar (e senza alcun confronto elettorale).
USB ha indetto per il prossimo 6 agosto a partire dalle 11,00 in Campidoglio, una prima assemblea rivolta al personale capitolino, ma che, nei fatti, parla a tutte le amministrazioni locali d'Italia. Ci auguriamo che tracci il primo segno di cambiamento nelle relazioni sindacali del nostro paese.
La lotta continua!