Roma. Dopo le proteste delle educatrici, dei cittadini, di USB, il Consiglio XIX Municio approva una proposta di riapertura del nido di via Gallo
In allegato la risoluzione approvata nel Consiglio del 28 giugno
Il 19 giugno le educatrici del XIX municipio, sostenute dall'USB e dai Blocchi Precari Metropolitani, hanno occupato simbolicamente il nido di via Alfonso Gallo.
La storia del "Il gallo Alfonso" è un lapalissiano esempio della cattiva gestione dei servizi educativi di Roma.
Chiuso nel 2005 per ristrutturazione, ancora oggi i lavori di completamento risultano in alto mare nonostante quasi 700 bambini siano in lista d'attesa solo sul territorio del XIX municipio. Il gruppo educativo del nido nel frattempo è stato smembrato e utilizzato per coprire i vuoti di organico negli altri nidi....questo per 5 anni.
Dopo l'occupazione si è svolto un Consiglio Municipale Straordinario ed è stata adottata una risoluzione che sollecita il sindaco a garantire il rapido completamento dei lavori di ristrutturazione del nido, il proseguimento della gestione pubblica tramite il personale educativo in ruolo momentaneamente in appoggio nelle altre strutture del 19° Municipio ed inoltre ad intraprendere azioni finalizzate alla modifica sostanziale dell’impianto della Legge Regionale 12/2011 in ordine alla diminuzione dei metri e del numero delle educatrici.
Un piccolo risultato, non ancora definitivo ma sicuramente continueremo ad essere vigili perchè queste "sollecitazioni" abbiano dei riscontri oggettivi nel senso che auspichiamo. Questa del nido del XIX municipio non è una storia isolata o originale, su tutta Roma vi sono molte altre strutture che hanno subito e stanno subendo la stessa sorte.
Lo spreco delle risorse, l'incuria, la mancanza di attenzione nei confronti di una cultura per l'infanzia che metta al centro i bambini, sono tutti elementi non dovuti al caso ma rispondono in parte alla cronica incompetenza in materia dei nostri politici, in parte dovuti ad una lucida volontà di smantellare i servizi pubblici attraverso processi di privatizzazione (si chiudono le strutture pubbliche, i gruppi educativi sono smembrati e poi si riaprono i servizi con il sistema delle concessioni).
Noi continueremo a batterci per difendere i servizi pubblici ed invitiamo le lavoratrici a non abbassare la guardia: ogni nido privatizzato significa posti di lavoro persi ma significa anche cedere ad un modello mercantilistico che non può riguardare i servizi che si occupano della cura delle persone.
Un grazie a Claudio Ortale capogruppo Prc-Fds del XIX municipio che ha sostenuto le educatrici nell'annosa vicenda.
A questi links i video dell'intervento di una educatrice e le proteste in consiglio del XIX Municipio: