Roma. EFFETTO BRUNETTA

In allegato il volantino e l'accordo

Roma -

Si è chiusa nella serata di ieri una delle più surreali sedute di trattativa sindacale che memoria d’uomo ricordi.


Da parte sindacale si è cercato con ogni mezzo di nascondere la polvere sotto il tappeto per non far figurare che – gli accordi sottoscritti a livello nazionale con Brunetta e con Patroni Griffi (ex ministro e ministro in carica della Funzione Pubblica) – procurano tagli alle nostre retribuzioni già falcidiate dal mancato rinnovo dei contratti (scaduti il 31/12/2009).


La verità e, purtroppo, una sola: i dipendenti di Roma Capitale certamente troveranno 8 milioni di euro in meno di salario accessorio (come dimostrano gli accurati conteggi consegnati dall’amministrazione).


Da parte datoriale si è registrata invece una vera e propria farsa relativa ai cd. risparmi di gestione.


In sostanza si tratta di tutte quelle disponibilità economiche che dovessero provenire da una oculata gestione amministrativa (se ne parla nell’art. 16, commi 4, 5, 6 del d.l. 98/2011 in applicazione di uno degli accordi sottoscritti proprio da cisl e uil con l’allora ministro Brunetta per dar seguito all’applicazione del sistema delle fasce di merito).


Su questo l’amministrazione ha sostenuto di non considerare neanche un centesimo, per il personale del comparto, dei 45 milioni di euro risparmiati e certificati nella delibera di Giunta n. 70 del 16/3/2012.


E a nulla è valsa la rimostranza di USB circa il fatto che nella stessa delibera si è stabilito che l’obiettivo di raggiungere tali risparmi “concorre…alla quantificazione della correlata retribuzione di risultato” (di dirigenti apicali e sub apicali, punto 13 del deliberato).


Insomma: i soldi per i dirigenti ci sono, per i dipendenti no!


Ma il paradosso si è raggiunto all’atto della stesura finale del “verbale di riunione” (quindi nemmeno di  accordo possiamo parlare), da cui sono state fatte scomparire le parole “riduzione” (per timore di qualche arrabbiatura da parte del personale) e dell’individuazione “a babbo morto” dei possibili risparmi da individuarsi attraverso progetti tutti da scrivere.

UNA VERA E PROPRIA BUFFONATA


USB non ha certo piacere che si vada a risparmiare sui servizi alla cittadinanza pur di garantire risorse per il salario accessorio, ma ritiene invece che i tagli debbano essere fatti su altre voci di bilancio (consulenze, appalti “ad personam”, compensi ai vertici dell’IPA, etc.) che saranno oggetto di specifiche denunce e di specifici dossier.


Così come ha avviato la consultazione sulla proposta di delibera di iniziativa popolare con cui si cercherà di rimediare ai guasti – sulle politiche del personale – operate dalla Giunta Alemanno (personale precario, personale di nidi e materne, politiche assunzionali, idonei nelle progressioni verticali, tec.).


Questa battaglia, a breve, la estenderemo a tutto il personale degli enti locali, tartassati come non mai, in epoca di spending review.

UNIAMO LE LOTTE
PIÙ FORZA A USB