Roma. FALSO D'AUTORE
In allegato il volantino e l'accordo
Ci sono volute due sedute, trascinate fino alla mezzanotte, per tirar fuori una intesa (nemmeno un contratto) che avrà, come unico effetto certo, quello di bloccare per tutto quest’anno oltre 12 milioni di euro da utilizzare in futuro (dal 2014 se va bene) per finanziare la progressione orizzontale.
Ovviamente tutti sarebbero ben disposti a utilizzare i soldi del salario accessorio per finanziare la progressione orizzontale, ma l’intesa firmata finisce per tradursi esclusivamente come un generoso regalo alla giunta Alemanno in vista del voto della prossima settimana.
Da parte nostra abbiamo proposto che intanto fossero erogati quei fondi disponibili (fino a tutto il 2013), con una sorta di produttività collettiva, dal momento che comunque non si sarebbero potuti spendere per la progressione orizzontale fino all’anno prossimo (per via delle norme di Tremonti e di Monti). La scelta è stata invece quella di congelare quelle risorse senza farci nulla: neanche quella minima progressione, destinata ai pochi precedentemente esclusi, che l’avrebbero maturata con il solo spostamento 31/12/2011 della data di maturazione del biennio d’anzianità.
Si tace , allo stesso modo, sul fatto che non verranno rifinanziate quelle voci destinate a chi non fa la progressione perché giunto all’apice della propria categoria e che invece hanno costituito finora una sorta di generalizzato scatto economico legato all’anzianità di servizio.
Si tace sulle categorie e famiglie professionali che farebbero la progressione (eventuale) l’anno prossimo.
Si tace sulla probabile interruzione dell’erogazione delle indennità destinate al settore scolastico-educativo.
Si tace sui due milioni di Euro destinati ai municipi sin dal 2010 che continuano a rimanere lettera morta.
Si tace sul fatto che l’incremento della “lunga” occorre rifinanziarlo ogni anno e che potrebbe scomparire in futuro, come più volte ventilato in trattativa.
Tanta accondiscendenza da parte sindacale ha solo una spiegazione a nostro giudizio: compiacere al governo delle larghe intese.
Quello che oggi appare come una sorta di “favor testamenti” rivolto ad Alemanno, potrebbe tornare vantaggioso anche nel caso che il prossimo sindaco appartenga ad altro schieramento.
In nome dell’Europa che ce lo chiede, o della crisi economica che impone l’ennesimo buco alla cintura, o dell’IMU da restituire per accontentare Berlusconi, un’intero ceto sindacale firma tutto ciò che gli si propone con un solo chiaro obiettivo: mantenere la propria condizione di interlocutore privilegiato della politica (con qualche significativa partecipazione diretta come nei casi di Polverini o di Epifani) ed escludere chiunque altro.
L’accordo di Roma Capitale parla di questa condizione. La proposta di riforma sulla rappresentanza parla di questo. Il blocco dei contratti e di stabilizzazione dei precari parla di questo. USB si oppone fermamente a queste scelte e chiama tutti alla protesta sotto i palazzi della politica invitando il personale capitolino a partecipare alla prossima