Roma. GIOCHI DI SOCIETA'
In allegato il volantino
Se un merito ha avuto l’elezione di Alemanno è stato quello di aver generato un rimescolamento generale di alcune rendite di posizione. Probabilmente si tratta di una dinamica di breve periodo (per poi riprendere il solito tran-tran), ma è innegabile che oggi il “ricambio” si avverte anche nella sempre più semplificata geografia sindacale.
L’interruzione delle trattative (non di tutte in realtà) in attesa di un incontro con il sindaco da parte di cgil e uil e il complice distacco della cisl, vanno inquadrati in questo puzzle.
Da una parte lo sgretolamento delle componenti sindacali autonome (diccap e csa) e il loro travaso di delegati ed iscritti in cisl, che ha determinato un incremento di peso specifico di questa organizzazione, dall’altra la perdita di identità di cgil e uil (ma soprattutto della cgil), rischiano di lasciare in mano alla cisl l’egemonia sindacale su Roma. Egemonia che si traduce in un complesso sistema di gestione del potere fatto di favori reciproci, di nomine in consigli di amministrazione e ai vertici delle partecipate, di incarichi dirigenziali e commesse per gli organismi collegati alle centrali sindacali, etc.
La nuova scacchiera sindacale ci consegna una cisl con caratteristiche sempre più filo-governative (indipendentemente da chi governa), una cgil che prova a scimmiottare una qualche resistenza (ma con un’identità conflittuale che va a fasi alterne ed è ormai annacquata da anni e anni di “concertazione”) e una uil dai tratti contraddittori (conflittuale o filo-governativa a seconda delle convenienze del momento).
Il sindacalismo autonomo conserva la sua matrice corporativa (soprattutto nei vigili urbani), ma sembra incapace di una strategia sindacale di più ampio respiro e finisce, perlopiù, per essere riassorbito dalla cisl in cambio di qualche mercanteggiamento più da “mercato delle pulci”.
E poi c’è RdB.
Chi ha voluto identificarci come l’appendice di qualche forza politica ha dovuto presto ricredersi. RdB non è mischiata in giochi di potere. RdB non briga con la dirigenza. E’ schierata invece dalla parte dei Lavoratori e delle Lavoratrici che intendono tutelarsi contro un padronato sempre più aggressivo, corrotto e ingiusto (quand’anche si tratti del padrone pubblico).
Al potere economico o politico abbiamo sempre risposto con la forza e l’unità della classe lavoratrice. Solo questo ha permesso sinora di tamponare le feroci devastazioni della Pubblica Amministrazione (sia a livello centrale, che locale).
Ora non è più tempo di stare alla finestra. Occorre schierarsi.
Ai prossimi appuntamenti del 26 Marzo - assemblea sindacale in sala Protomoteca in Campidoglio dalle 15,00 alle 18,00 - e alla manifestazione nazionale del 28 Marzo alle 15,00 a piazza della Repubblica, occorrerà dare continuità con un forte segnale di cambiamento in termini di consenso e di radicamento.