Roma. #IGNAZIOSTAITRANQUILLO
In allegato il volantino e la documentazione consegnataci il 27 maggio us
Ci preme ritornare sulla vicenda del nostro contratto decentrato, dopo l’avvio di un negoziato apparentemente ingessato e all’indomani del test elettorale europeo, che avrà indubitabili effetti sui futuri assetti politici della città (vedi intervista al ministro Madìa su ”La Repubblica” del 29/5/2014): per questo abbiamo il sospetto che la triplice stia cercando di giocare un ruolo politico strumentalizzando i lavoratori che volessero incrociare le braccia per non vedersi toccare le indennità.
Intanto va detto che l’unità di azione richiesta dai lavoratori non trova rispondenza nei comportamenti delle sigle sindacali presenti nell’ente e nemmeno in quelli del coordinatore della RSU che ormai agisce di propria iniziativa (sullo sciopero ad esempio) quale agente conto terzi e che per questo sarà richiamato alle sue responsabilità, anche in sede giudiziale se necessario!
USB ha invece seguito una traccia tratteggiata proprio dai lavoratori e dalle lavoratrici in decine di assemblee e nei posti di lavoro:
far assumere alla vertenza romana una valenza nazionale
Basterebbe, a legittimarne il valore, la circolare firmata da tre ministri e l’esigenza di riaprire i contratti nazionali sia per la parte normativa che per quella economica. Per questo e su questo USB ha indetto il prossimo sciopero generale del Pubblico Impiego del 19 Giugno (non potrà partecipare la Polizia Locale per una precedente proclamazione da parte dell’OSPOL)
Crediamo oltretutto che le altre sigle sindacali si siano impantanate nello sciopero del 6 Giugno anche per non perdere la faccia con la loro base.
Formalmente il vice Sindaco ha chiesto loro di soprassedere; sia perché ormai hanno accettato di piegarsi – unitamente all’amministrazione – ai voleri del MEF e alla revisione del contratto decentrato, sia – per inciso – perché le ipotesi di lavoro contengono più di qualcuna delle loro richieste: 166 Posizioni Organizzative per il settore scolastico – educativo e 720 per il settore della vigilanza ad esempio, che di fatto non assicurano alcun incremento qualitativo o quantitativo dei servizi, ma che invece fanno schiattare maestre ed educatrici (anche per via del gran numero di super maestre) e vigili per la strada.
Noi siamo decisamente contrari a questa impostazione configurata dall’amministrazione. Intendiamo piuttosto ripartire dai contenuti e dalla volontà di capitalizzare per quanto possibile la volontà dei lavoratori di riavere equità retributiva e dignità professionale e lavorativa, attraverso un contratto decentrato e un contratto nazionale, che recepiscano alcune precise indicazioni:
- stabilizzare e incrementare il salario accessorio riducendo gli sprechi e togliendo i limiti imposti dalla legge e trasformandolo in salario fisso e ricorrente;
- aprire un negoziato nazionale per sanare sotto il profilo normativo, giuridico ed economico i contratti decentrati pregressi ed eliminare le imposizioni del decreto Brunetta;
- superare la precarietà attraverso idonei percorsi di stabilizzazione e assumere i vincitori e gli idonei di tutti i concorsi interni ed esterni in base alla proposta di delibera di iniziativa popolare presentata a Marzo 2013;
- erogare servizi pubblici universali a partire da quelli educativi e scolastici.
Su queste basi avviamo una consultazione aperta a tutto il personale le cui proposte potranno essere indirizzate alla casella di posta elettronica rivoluzione@usb.it e al fax 06/7628233
Parallelamente daremo vita a momenti di confronto (assemblee) anche con l’utenza e tra settori diversi di personale sia in orario di lavoro che fuori.
USB annuncia infine che qualunque contratto scaturirà dai negoziati esso dovrà essere sottoposto al referendum. Noi lo faremo!