Roma. IL SINDACO FA LO STRUZZO NEL PRIMO GIORNO DI PRESIDIO DELLE EDUCATRICI E DELLE INSEGNANTI

Lunedì 1 marzo nuovo presidio in Campidoglio – ore 16.00

Roma -

Si è svolta ieri pomeriggio la prima giornata di mobilitazione delle educatrici e insegnanti del Comune di Roma, scese in piazza durante i lavori del Consiglio Comunale. Le lavoratrici hanno raggiunto molti Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, chiedendo loro di attivarsi presso il Sindaco in modo da superare lo stallo delle trattative sindacali determinato dai dissidi interni all’amministrazione comunale.

 

Tra i Consiglieri che hanno incontrato le lavoratrici, il capogruppo del PdL Rossin e i Consiglieri Gazzellone, Angelici, Gramazio, Masino, Gasperini, Angelici, tutti del PdL; il Consigliere Torre della Lista Civica Per Alemanno; i Consiglieri  Masini, De Luca, Smedile del PD.

 

“Il sindaco, attraverso i suoi collaboratori, ha fatto ancora una volta la parte dello struzzo - dichiara Roberto Betti, RdB del Comune di Roma  - ignorando la richiesta minima di mettere in calendario un incontro con le lavoratrici, incontro richiesto da oltre un mese dalla RdB che le rappresenta”.

 

Conclude Betti: “Visto che Alemanno continua a mettere la testa sotto la sabbia, fingendo di non vedere le esigenze rappresentate dalle lavoratrici del settore scolastico-educativo, non possiamo far altro che proseguire il nostro presidio in occasione del prossimo Consiglio Comunale, fissato per il prossimo 1 marzo”.

 

 

 

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27 febbraio 2010 - Terra

Maestre sul piede di guerra
PROTESTA. Bambini senza un posto e istruttrici senza un lavoro. E ancora si parla di tagli.
La mobilitazione delle educatrici.
di Sara Picardo

Roma - Le maestre di piazza del Campidoglio. Nessun nome sembra più adatto per le educatrici di asili nido e scuole dell’infanzia di Roma, che giovedì scorso hanno intonato una colorata protesta sulle scale dell’Ara Pacis, mentre nelle sale capitoline si teneva il Consiglio comunale. «E torneremo qui ogni lunedì e ogni giovedì, durante lo svolgimento dei Consigli comunali. Con le nostre magliette di protesta rivolte ad Alemanno, fino a che il sindaco non ci ascolterà», dice Caterina Fida, del sindacato Rdb, che da oltre tre anni accompagna le maestre nella loro battaglia. Sono 713 i posti vacanti nelle scuole dell’infanzia e ben 600 nei nidi. E questo solo nella Capitale. Come ha recentemente dimostrato un’indagine di Cittadinanzattiva sugli asili nell’intera penisola, oltre il 25 per cento dei bambini che ne avrebbero diritto rimangono senza posto a causa dello scarso numero di strutture e personale. Due anni fa a Roma c’era stata una preoccupante riduzione di personale negli asili: si è passati da un rapporto di un’educatrice ogni sei bambini, al rapporto di un’educatrice ogni dieci bambini. «A volte però diventano anche 15 piccoli per un solo adulto», racconta la maestra Angela, 32 anni e un degno passato da precaria, «soprattutto nel pomeriggio, in cui c’è più carenza di personale. L’attuale assessore per le Politiche educative del Comune di Roma, Laura Marsilio, vuole ridurre ulteriormente il numero delle maestre da 12 per ogni struttura comunale, come è ora, a 10. Questo renderebbe impossibile il nostro lavoro». Lavoro che, oltretutto, a chi è di ruolo porta un guadagno mensile di poco più di 1.000 euro. Cifra che cala notevolmente negli asili privati e nelle scuole materne. «È una situazione insostenibile - racconta Laura, una delle maestre di scuola materna di piazza del Campidoglio - soprattutto per noi precarie che ogni mattina ci svegliamo alle 7, aspettando la chiamata da parte della scuola, per sapere se lavoreremo o meno. Non ci dicono mai quanti giorni faremo di seguito e in quale scuola e così siamo costrette ad aspettare la mattina successive per capire se rivedremo gli stessi bambini, o cambieranno ancora». Lo stipendio delle precarie "a chiamata" nella scuola pubblica è di appena 750 euro quando riescono a lavorare ogni giorno, visto che non vengono loro corrisposte né le festività né le domeniche o i giorni di chiusura. «Nelle scuola privata si sta anche peggio», racconta un’altra maestra, che a dicembre ha guadagnato solo 300 euro, a causa delle feste natalizie. «Anche se il Comune stanzia circa 850 euro al mese per ogni bambino accolto in una struttura privata e convenzionata, alle maestre che lavorano a tempo pieno non vanno più di 650 euro». Tempo pieno che significa 40 ore la settimana, quando va bene. «Spesso ci chiamano dopo le 8 di mattina - racconta Maria - e se ci metti più di un’ora a giungere nella nuova scuola devi recuperare il pomeriggio e così mi capita di uscire da lavoro anche alle 18 di sera». Solo che il suo lavoro è con i bambini, non in un ufficio, e la stanchezza incide sulla loro educazione. Inoltre, Maria è tra le maestre che pur avendo passato regolarmente il concorso dello scorso giugno 2009, attende ancora la regolarizzazione che doveva esserci a settembre dello stesso anno e che Alemanno ha rimandato al 2011. «L’amministrazione guidata da Alemanno aveva promesso di migliorare le cose, ma in realtà le ha solo peggiorate, riducendo ancora fondi e personale e proseguendo sulla china tracciata dall’amministrazione Veltroni», dichiara la sindacalista Caterina Fida. La scarsa attenzione del Comune per la situazione delle scuole dell’infanzia è resa palese con l’ultimo concorso bandito per l’assunzione di 300 nuove educatrici: «Questo concorso non tiene in alcun conto chi come noi ha un passato di anni da precaria della scuola, considera i titoli, ma non l’esperienza. Ci sentiamo come è scritto nelle nostre magliette: "Usa e getta"», racconta Laura Di Rienzo, 25 anni, che dopo anni di precarietà nelle scuole materne è esclusa dal concorso perché il suo titolo è stato conseguito dopo il 2001, e questo le impedisce, come a molte altre, di accedere alle graduatorie pubbliche. «È in gioco la qualità dell’insegnamento per i nostri bambini, non solo il nostro lavoro, per questo la nostra lotta riguarda anche i genitori», dicono le educatrici, che si sono date appuntamento per lunedì prossimo, stesso luogo, stessa ora: piazza del Campidoglio, durante il Consiglio comunale.


26 febbraio 2010 - Adnkronos

Roma: Rdb-Cub, lunedi' nuovo presidio educatrici in Campidoglio

Roma, 26 feb. - (Adnkronos) - "Si e' svolta ieri pomeriggio la prima giornata di mobilitazione delle educatrici e insegnanti del Comune di Roma, scese in piazza durante i lavori del Consiglio comunale. Le lavoratrici hanno raggiunto molti consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, chiedendo loro di attivarsi presso il sindaco in modo da superare lo stallo delle trattative sindacali determinato dai dissidi interni all'amministrazione comunale". E' quanto si legge in una nota di Rdb-Cub. "Tra i consiglieri che hanno incontrato le lavoratrici - prosegue la nota - il capogruppo del Pdl Rossin e i consiglieri Gazzellone, Angelici, Gramazio, Masino, Gasperini, Angelici, tutti del Pdl; il consigliere Torre della Lista Civica Per Alemanno; i consiglieri Masini, De Luca, Smedile del Pd". "Il sindaco, attraverso i suoi collaboratori, ha fatto ancora una volta la parte dello struzzo - dichiara Roberto Betti, Rdb del Comune di Roma - ignorando la richiesta minima di mettere in calendario un incontro con le lavoratrici, incontro richiesto da oltre un mese dalla Rdb che le rappresenta. Visto che Alemanno continua a mettere la testa sotto la sabbia - conclude - fingendo di non vedere le esigenze rappresentate dalle lavoratrici del settore scolastico-educativo, non possiamo far altro che proseguire il nostro presidio in occasione del prossimo Consiglio comunale, fissato per il prossimo 1 marzo".


26 febbraio 2010 - Omniroma

SCUOLA,RDB-CUB: "PROSEGUE MOBILITAZIONE INSEGNANTI"

(OMNIROMA) Roma, 26 feb - "Si è svolta ieri pomeriggio la prima giornata di mobilitazione delle educatrici e insegnanti del Comune di Roma, scese in piazza durante i lavori del Consiglio Comunale. Le lavoratrici hanno raggiunto molti consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, chiedendo loro di attivarsi presso il sindaco in modo da superare lo stallo delle trattative sindacali determinato dai dissidi interni all'amministrazione comunale". Così in una nota Rdb Cub. "Tra i consiglieri che hanno incontrato le lavoratrici, il capogruppo del PdL Rossin e i Consiglieri Gazzellone, Angelici, Gramazio, Masino, Gasperini, Angelici, tutti del PdL; il Consigliere Torre della Lista Civica Per Alemanno; i Consiglieri Masini, De Luca, Smedile del Psd - prosegue la nota - Il sindaco, attraverso i suoi collaboratori, ha fatto ancora una volta la parte dello struzzo - dichiara Roberto Betti, RdB del Comune di Roma - ignorando la richiesta minima di mettere in calendario un incontro con le lavoratrici, incontro richiesto da oltre un mese dalla RdB che le rappresenta. Visto che Alemanno continua a mettere la testa sotto la sabbia, fingendo di non vedere le esigenze rappresentate dalle lavoratrici del settore scolastico-educativo, non possiamo far altro che proseguire il nostro presidio in occasione del prossimo Consiglio Comunale, fissato per il prossimo 1 marzo".