Roma. IMPOSIZIONI ORGANIZZATIVE

In allegato il volantino e l'accordo sulle PO del 18/2

Roma -

Si è chiuso venerdì sera alle 22,00 l’accordo che ha riregolato la individuazione delle posizioni organizzative.  Va detto che ha tenuto banco fino all’ultimo la pretesa dell’amministrazione di lasciare la più ampia discrezionalità ai dirigenti apicali di ciascuna struttura per scegliersi la “propria” posizione organizzativa.


Alla fine della partita rimarranno fuori dal bando cittadino le P.O. politiche e quelle attribuite presso il segretariato, il gabinetto del sindaco e la direzione esecutiva, ma non c’è alcun dato certo sui numeri e sugli importi delle P.O. (un’altra leggerezza sindacale).


Complessivamente possiamo apprezzare solo l’intendimento di portare più P.O. nei Municipi (dove è maggiore l’esigenza gestionale rispetto alle esigenze di servizi reali alla cittadinanza), e di aver ridimensionato il punteggio per chi la P.O. l’aveva già finora, ma altre questioni stridono con questi aspetti: la sostanziale esclusione dei diplomati dalla attribuzione della P.O., l’attribuzione di una maggiore discrezionalità ai punteggi attribuiti dal dirigente, la potenziale disomogeneità tra valutatori profondamente diversi, la proroga accordata dopo quattro mesi dalla scadenza, etc.


Usb ha posto concretamente (e provocatoriamente) sul tavolo la possibilità di aprire l’istituto della Posizione Organizzativa estendendolo a pioggia a tutte le categorie D con valori economici più bassi degli attuali e magari con una differenziazione legata alla posizione economica (un po’ come accade nei vigili urbani o, in altra forma alla Regione Lazio), ma evidentemente tanto l’amministrazione comunale che le organizzazioni sindacali concertative preferiscono un sistema premiale e altamente discrezionale a un sistema di incentivazione equamente distribuita.


La nostra proposta è scaturita dalla constatazione che ogni categoria D già oggi, al comune di Roma, percepisce 2500 Euro di indennità di responsabilità, 1550 Euro di articolazione oraria, altre indennità varie -rischio, vestiario, indennità di vigilanza per i vigili, indennità specifica per le coordinatrici nelle scuole e negli asili - oltre alle ore di straordinario che equivalgono, economicamente, a una mini posizione organizzativa.


Ma quello che è più odioso da digerire rappresenta questa disparità di trattamento che toccherà a chi si vedrà attribuita la P.O. negli uffici politici e nelle strutture di alta direzione in base a una scelta del tutto discrezionale e chi invece dovrà concorrere per averla (il principio è sempre quello del divide et impera).


E ancora una volta dobbiamo ricordare a chi lo avesse dimenticato che la meritocrazia dell’era Brunetta non si applica agli uffici di staff politico che possono scegliersi collaboratori retribuiti come funzionari (e con copiosi incentivi personali pari alla P.O.) pur se privi di laurea, mentre a chi da anni fa funzionare questo baraccone amministrativo si è imposto un concorso interno fatto in fretta, con vistosi svarioni nella formazione e nei quiz e malamente gestiti in barba a ogni trasparenza nelle prove orali (senza contare che d’ora in poi sarà necessario avere la laurea per concorrere a posti di cat. D anche se dall’interno).


Da ultimo rileviamo il paradosso che riguarda le insegnanti di scuola dell’infanzia a cui si chiede la laurea, pur se saranno collocate in cat. C, anziché nella D come per ogni figura per la quale è richiesta la laurea.  Guai però a chiedere il corso – concorso per le precarie (già perché per fare la precaria non serve la laurea).   Anche contro questo maldestro procedere Usb invita tutto il personale a partecipare allo

 

SCIOPERO GENERALE DELL’11 MARZO 2011
Manifestazione Nazionale a Roma