Roma. IMPRESSIONI DI SETTEMBRE
In allegato il volantino
E’ appena trascorso il termine del 30 Settembre, entro il quale il Sindaco di Roma, in veste di Commissario Straordinario, doveva presentare al Governo il piano di rientro del famigerato “buco di bilancio” lasciato dalle passate gestioni . Nella stessa giornata si sono avuti due incontri con le delegazioni sindacali (una per il settore scolastico-educativo e una per i Vigili Urbani) dove sono emerse tutte le difficoltà di gestire le relazioni sindacali e la politica del personale di Alemanno & Co.
Questa data spartiacque è servita – in realtà – a prendere altro tempo in vista di un nuovo incontro fissato per il 14 Ottobre.
Ieri abbiamo solo potuto constatare che proseguiranno le stabilizzazioni di personale precario del settore scolastico ed è stato espresso dal Sindaco l’intendimento di “rallentare” l’applicazione del piano assunzionale.
Sulla questione “buco di bilancio” la lettura di RdB è che non sia dovuto tanto alla spesa del personale, quanto ad altri fattori:
- la difficoltà (in certi casi l’incapacità o l’impossibilità) di riscuotere (multe, tariffe affissioni, i canoni di locazione, etc.);
- la spesa per beni e servizi erogati da soggetti terzi;
- la spesa per interessi (oltre 7 Miliardi di Euro in 40 anni) che è addirittura superiore al capitale da ammortizzare;
- la moltiplicazione dei costi e la proliferazione delle società partecipate.
Le incertezze della politica alimentano uno stilli-cidio, una strategia dell’attesa che non ci piace affatto.
Abbiamo invece l’impressione che questa Amministrazione proceda a tentoni in cerca di un salvagente economico che il governo nazionale è intenzionato a dare, ma mettendo in conto che potrebbe costituire una specie di cambiale in bianco per il federalismo gradito alla Lega.
Allora si prende tempo. Possono aspettare i vincitori di concorso (sebbene ogni anno al Comune di Roma cessano l’attività circa 700 persone), i dipendenti in attesa di riqualificazione, i precari che – illusi dalla politica del “niente oggi e un ovetto domani” – vedono allontanarsi la prospettiva di un posto di lavoro vero.
L’impressione è che il Sindaco di Roma avrebbe dovuto difendere di fronte al Governo quelle scelte che furono sottoscritte da tutte le rappresentanze sindacali e che anzi avrebbe potuto ispirare le migliaia di enti locali che non hanno certo il peso politico della capitale.
Analogamente, da questi incontri, abbiamo ricavato l’impressione che anche sul versante sicurezza (che in campagna elettorale ha costituito il solo argomento di discussione), le idee si scontrino con la cruda realtà. La presenza dei militari in città non ha dato alcun reale contributo alla cittadinanza (forse ai militari sì, ma solo in termini economici), il vergognoso impiego dei vigili urbani nella campagna moralizzatrice contro il meretricio ha solo fatto spostare i luoghi della prostituzione appena fuori del territorio comunale, oppure la vicenda dell’ordinamento professionale, dell’armamento e dell’organizzazione dei vigili urbani in mezzo al guado delle asserite necessità economiche.
Nel corso dell’incontro abbiamo anche assistito allo sgradevole comportamento del Sindaco che non ha consentito ai nostri rappresentanti di prendere la parola. In modo maldestro Alemanno ha avallato le richieste di cgil, cisl e uil che ci vorrebbero solo come ascoltatori. Alle nostre repliche ha assicurato un incontro in privato che ad oggi non è stato onorato. Se dovesse persistere questa antidemocratica esclusione, sapremo naturalmente presentarci ai tavoli con ben altri stimoli.
L’impressione è che Alemanno si appresti a rappresentare la versione autoritaria e locale di quella definita da Asor Rosa “una nuova dittatura […], ma di tipo nuovo, democratico-populista, fondata non sulla violenza e sulla coercizione esplicite ma sul consenso ed esercitata con un […] inedito mix di suggestioni mediatiche, stravolgimenti istituzionali e intermediazioni affaristiche”.
Gradiremmo essere smentiti...