Roma. IN FILA PER TRE! Prove tecniche di regime tra governi decisionisti e sindacati padronali. Parte dal Comune di Roma il nuovo modello sociale.
In allegato il volantino
Nel giro di qualche giorno abbiamo assistito a improvvisi colpi di coda sui molti fronti aperti con l'amministrazione capitolina. La novità è rappresentata dal fatto che questa nuova Giunta reazionaria sta dimostrando il suo vero volto: nessuna disponibilità al confronto e nessun rispetto per gli accordi già firmati!
Ovvio che tutte le Organizzazioni Sindacali abbiano avviato le necessarie iniziative di mobilitazione. Ma il lettore non s'inganni. Si tratta di mobilitazioni di facciata.
Questi i fatti:
1. Il piano assunzionale sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali e recepito nelle delibera di Giunta n. 88 del 25/2/2008 è diventato – per voce dell'assessore Cavallari – carta straccia.
2. Quello che si doveva portare a casa è già acquisito (il trattamento specifico per i vigili che vedranno transitare altre 700 unità in categoria D e un avanzamento automatico in posizione economica per un altro consistente numero).
3. Così come acquisita è stata la decisione di armare i vigili. Decisione fortemente voluta dal neo sindaco.
4. A questo si aggiunga la soporifera proroga di un anno per i vigili precari, (la cui stabilizzazione è però subordinata alle leggi che il Governo si appresta a varare), l'immissione di 400 vigili anziché di 300 come previsto nel piano assunzionale e il gioco è fatto.
Naturalmente con il legittimo sospetto di un vero e proprio baratto.
Tutto questo si vorrebbe che avvenisse senza contrapposizioni (né in ambito politico, né in ambito sindacale). E quindi la semplificazione politica che ha ridotto a due gli schieramenti in campo (e con la smania di fare le cose insieme) si riproduce anche sul terreno sindacale.
Negli Enti Locali è ormai chiaro che neanche più quei pezzi di sindacalismo autonomo (CSA e Diccap) hanno voce in capitolo. La loro esclusione dalla rappresentatività e dalla ripartizione di permessi e distacchi sindacali, è possibile che determini uno spostamento di queste aree verso i soliti noti, come del resto è già capitato proprio al Comune di Roma.
A questo va associato il colpo di acceleratore che si è avuto nella riunione delle RSU del 20 Ottobre. In quella sede è passata a maggioranza la decisione di costituire un gruppo di RSU (in proporzione ai voti ottenuti) che revisionerà il regolamento.
La porcata di aver escluso reteComune e USI da questo organismo risiede tutto nel non voler contrasti per poter procedere a passo spedito verso un vero e proprio monopolio sindacale di cgil-cisl-uil: sia come sindacati rappresentativi, che nella delegazione RSU.
Quindi tutte le vertenze aperte (dalla riqualificazione del personale interno, alla stabilizzazione dei precari, all'assunzione dai concorsi pubblici, alle vertenze di Educatrici e Insegnanti, a quelle del personale scolastico ausiliario), così come ogni altra micro o macro vertenza, sono ricondotte anche alla necessità di fronteggiare questo buio momento di democrazia sindacale.
RdB ha proclamato lo stato di agitazione del personale, che si aggiunge a quello proclamato dalla RSU, al fine di tamponare eventuali marce indietro di cgil-cisl-uil. Non resteremo con le mani in mano, ma avvieremo specifiche iniziative di lotta su ogni vertenza.
Come ha dimostrato il recente sciopero generale del 17 Ottobre i tempi sono maturi per riportare i problemi dei Lavoratori al centro del dibattito politico. Per questo invitiamo tutti i Lavoratori e le Lavoratrici a sostenere le nostre battaglie con la partecipazione attiva, con il tesseramento a RdB, con la cancellazione sindacale da quelle sigle che assecondano unicamente gli interessi propri, se non, addirittura, quelli del padrone.
E' in ballo la libertà di tutti!