Roma. LAVORATORI USA E GETTA: Precari a rischio, concorsi bloccati, assunzioni 2010 solo per i vigili

In allegato il volantino e il 'memorandum alemanno'

Roma -

Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro di ieri pomeriggio riguardante la vicenda dei lavoratori precari impiegati in vari servizi dell’amministrazione comunale (amministrativi, tecnici, sociali, etc.).


Nonostante l’ottimismo dispensato a piene mani dal sindaco Alemanno (nel corso di un incontro con i diretti interessati) e - nel corso del negoziato - anche dai sindacalisti concertativi, i precari sono tornati a casa con un pugno di mosche.


La commedia in atto (in cui ognuna delle parti cerca di accaparrarsi il merito di risolvere il problema) rischia però di avere un finale spiacevole.
Infatti il documento proposto dall’amministrazione non ha inteso proporre la proroga, ma il rinnovo del contratto (con l’interruzione del rapporto di lavoro per almeno 20 giorni) e, nonostante i buoni propositi del Dicembre scorso, non è stata posta in atto alcuna verifica per esplorare (o forzare) l’auspicabile stabilizzazione di questo personale.


Eppure non più tardi di qualche mese fa – servendosi di un parere dell’avvocatura comunale – è stata portata a compimento la stabilizzazione di oltre 400 vigili urbani precari: non si potrebbe esplorare un percorso simile anche per questi altri lavoratori?


Stessa solfa anche per le assunzioni.  Visto il diktat del Governo che limita le assunzioni a partire dal 2011 nel senso di garantire una assunzione ogni 5 cessazioni, le rappresentanze sindacali concertative del Comune di Roma hanno pensato bene di garantire i soli concorrenti idonei dei vigili urbani anticipando la loro assunzione al 2011.


 Scelta certamente nobile, ma che non si capisce perché non sia stata fatta anche per gli altri concorsi aperti.  O meglio che si spiega con il solo motivo di assicurare, attraverso queste assunzioni, la progressione verticale in cat. D di altri 300 vigili.


E la progressione verticale di tutti gli altri?  Possibile che i “grandi” strateghi della politica e del sindacato abbiano pensato  solo alla Polizia Municipale?  Non pensano che i servizi di cui hanno bisogno i cittadini impongono l’assunzione di tecnici, amministrativi, assistenti sociali, educatrici e insegnanti, giardinieri, operai, cuochi, etc.?


La logica sottesa a certi accordi (ultimo quello proposto dalla Fiat a Pomigliano) è quella di depotenziare l’azione sindacale (nel senso più alto del termine) per assicurare benefici solo agli amici (così va letto anche il cd. decreto “Brunetta”, il n. 150/2009), anziché all’intera classe lavoratrice.


Ma una volta che la difesa degli interessi e dei diritti generali viene meno, a che cosa servono più cgil, cisl, uil e il pulviscolo di sindacati corporativi e concertativi?


RdB-USB ha praticato sin dal 1993 un sindacalismo conflittuale che oggi diventa il solo modello praticabile per non rimanere schiacciati dal blocco dei contratti, dall’innalzamento dell’età pensionabile, dalla distruzione scientifica dello stato sociale, dalla deriva autoritaria messa in atto per proteggere i poteri forti dalla rabbia sociale generata dalle continue crisi economiche di questi anni. Quindi

 

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