Roma. L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DEL REDDITO
In allegato il volantino
Fa un certo effetto, all'indomani della elezione del neo sindaco di Roma, veder campeggiare sulle pagine della stampa locale il "Totogiunta".
Non tanto per le schermaglie tra i partiti della maggioranza o per l'autonomia che sarà capace di ritagliarsi Marino, quanto piuttosto per il fatto che i giornalisti della carta stampata assumano dogmaticamente il fatto che 4000 euro al mese netti per fare l'assessore a Roma, siano talmente pochi, che chi é stato interpellato ha ragione di voler rimanere dov'è (é il caso del direttore di Radio Tre o del sottosegretario all'editoria).
Certo che per chi riscuote compensi mensili a cinque cifre i 4000 euro al mese debbono sembrare ben poca cosa, ma hanno provato questi signori – politici compresi – a vivere con i 1200-1300 euro al mese di un dipendente comunale, senza contratto da più di tre anni, o con la retribuzione ancora più bassa di chi è in condizioni di precarietà?
Hanno percezione del livello di responsabilità e di attenzione richiesto ad un vigile urbano, o a una maestra, o a una educatrice?
Hanno percezione che, per poco più di 2000 euro al mese, le cd. Posizioni organizzative sono obbligate a una disponibilità illimitata e a un livello di responsabilità, anche verso terzi e in giudizio? (Pur se USB é da sempre contraria all’istituto delle P.O. che, in molti casi, non assolvono una reale funzione operativa, ma si configurano come presidi di potere o di controllo del personale).
Questo atteggiamento, politico e mediatico, confligge apertamente con la condizione materiale di milioni di lavoratori anche se - come in tutte le circostanze - la politica nostrana ci ha abituato alle pregevoli eccezioni. Ce ne sono almeno un paio qui a Roma.
La prima ha a che fare con l'alta dirigenza dell'ente: intendiamo riferirci sia alla conferma del segretario generale nonché direttore generale (buono sia con la camicia nera che con la camicia rossa), sia al bando per la dirigenza – da prendere all’esterno dell’ente, sulla base di criteri di competenza – che, ne siamo certi, sarà confezionato su misura per qualche candidato eccellente, dimenticando che esistono graduatorie concorsuali, ancora vigenti, per le figure dirigenziali (esterne e interne all’ente) .
La seconda, una vera e propria ingiustizia, ha a che fare con la giunta uscente che ha lasciato come buonuscita un simil-concorso, scritto male e congegnato in modo da assicurarsi qualche voto in più nell'urna.
Non appaia infatti casuale che tra i candidati baciati dalla fortuna se ne trovino parecchi legati, in particolare, ad una organizzazione sindacale.
Ecco, diciamo al Sindaco che tragga spunto da queste poche righe per farsi interprete dei bisogni di reddito e di giustizia di cui sentiamo l’esigenza ogni giorno e che non vengono soddisfatti.
USB gradirebbe che i concorsi messi in cantiere con il nobile scopo di riconoscere il rapporto di lavoro ai precari storici sia effettivamente riconosciuto a loro e non a qualche figlio di ...
A nostro giudizio é necessario azzerare il concorso e applicare la proposta di delibera di iniziativa popolare che USB ha depositato lo scorso 11 Marzo.
Stessa solfa per la ricerca della dirigenza dell'ente: si attinga, in prima battuta, alle graduatorie esistenti.
Infine per gli assessori. Se proprio non si riesce a trovare qualche insigne luminare, gradito ai partiti, gradito a Marino e preferibilmente donna, possiamo sempre importarlo dall'estero.