Roma. PERICOLO: SLITTAMENTO GRADUATORIE

In allegato il volantino e la documentazione

Roma -

Si è svolta il 29 maggio la tanto attesa trattativa sui possibili slittamenti delle graduatorie dei concorsi interni. Gli atteggiamenti al tavolo sono stati quelli di due pugili che si studiano a lungo senza affondare i colpi.


L’Amministrazione, per voce del Direttore del Dipartimento Risorse Umane, teme che possano sorgere contrasti con le norme vigenti. Non avendo specificato a quali vincoli legislativi si riferisse, presumiamo intendesse sia quelli in materia di assunzione nel Pubblico Impiego (un parere del Consiglio di Stato equipara le progressioni verticali a nuove assunzioni), che quelli – previsti dal d. Lgs. 150/2009, concordato dalla Cisl e dalla Uil con l’allora ministro Brunetta – relativi ai titoli di ammissione nei vari livelli professionali.


Colaiacomo ha anche affermato: “…sia chiaro che l’Amministrazione di Roma Capitale non deve nulla ai suoi dipendenti e pertanto non si devono maturare aspettative neanche se l’Assemblea Capitolina vota mozioni che fanno percepire il contrario”. Seduta chiusa e un arrivederci al 18 giugno con l’impegno dell’Amministrazione a verificare le fattibilità normative ed eventualmente portare una proposta.   [Questa la cronaca nuda e cruda.  E sempre che Alemanno il 18 prossimo risulti ancora in pista (leggasi ACEA).


A nostro giudizio questa amministrazione, e soprattutto questa Consiliatura, deve molto, anzi moltissimo ai suoi dipendenti. Questa amministrazione ha  - più delle precedenti - sancito un divario vergognoso tra la dirigenza e la truppa realizzato a colpi di revisioni della macrostruttura, posti inventati per gli yesmen/yeswomen di turno, indennità da capogiro e superaree per giustificare lucrose prebende. A noi hanno lasciato ambienti di lavoro degradati e insalubri; contratti bloccati per anni e un drastico ridimensionamento del loro potere di acquisto; un buono pasto ridicolo (per chi almeno lo percepisce);  carenze di strumenti di lavoro utili a giustificare ogni tipo di esternalizzazione; il taglio del permesso per cambio assegno; un misero turn-over e un aumento delle competenze: ciò nonostante è rimasta inalterata l’erogazione di servizi alla Cittadinanza.


Non è più tollerabile che le regole sono rigorosamente applicate quando si tratta di noi e aggirate (o interpretate) quando si tratta dei loro interessi di bottega.


E non credano di intimidirci con l’accusa di “fannullonismo”: accusa utile a giustificare la devastante “riforma del Lavoro” e il correlato “protocollo d’intesa sul Lavoro Pubblico” (quello che prevede mobilità coatta, licenziamenti, chiusura di interi servizi e uffici), ma anche alibi necessario per rappresentare all’opinione pubblica – come necessarie: le loro assunzioni “ad personam”, il loro esercito di consulenze e rapporti di lavoro a termine (tanto per la dirigenza che per il nutritissimo ufficio stampa), i rapporti di lavoro interinale o le assunzioni effettuate attraverso le ditte appaltatrici di servizi e lavori (o le municipalizzate).  Mentre nel nostro caso anni di esperienza, di professionalità e di una sensibile attenzione alla funzione civica di ognuno di noi, sono costantemente disattesi o, peggio, mortificati.


La sgradita verità è proprio questa: mentre l’attuazione del piano assunzionale continua ad essere rinviata e le assunzioni dei duemila che vinceranno i posti messi a bando restano un miraggio lontano, lo scorrimento delle graduatorie  non si fa perché non porta abbastanza voti ad Alemanno e  intaccherebbe i fondi destinati ai boiardi capitolini. Nonostante che nell’anno 2012 (sempre per il cd. decreto Brunetta) lo scorrimento delle graduatorie non costerebbe nulla al Comune di Roma (che è in dissesto strutturale, ma continua a erogare quasi 300.000 euro annui al commissario per il ripiano del debito: una contraddizione in termini!).


Semmai si arrivasse ad un accordo, sarà probabilmente un misero scorrimento delle graduatorie che farà dire all’Amministrazione di aver comunque concesso qualcosa - nonostante non fosse dovuto nulla - e alle OO.SS. concertative di aver ottenuto il massimo ottenibile.

Tutti contenti, tutti soddisfatti. Soprattutto per aver salvaguardato i posti banditi con i concorsi esterni.  Posti, per ora, solo promessi.