Roma. PERSONALE: QUESTIONE CAPITALE
In allegato il volantino
UN COMUNE IN EMERGENZA
Mai come oggi la dotazione organica capitolina ha raggiunto numeri così drammaticamente ridotti. Al 30 settembre 2009, i dipendenti in organico risultano essere 25.019 con una carenza di 7.293 unità! A questo si aggiunga il carico supplementare delle funzioni legate al ruolo di capitale e al sottodimensionamento rispetto ad altre città metropolitane.
PRIVATIZZAZIONI E ESTERNALIZZAZIONI
Le privatizzazioni sono divenute un dogma ideologico che rende superflue analisi comparative per valutare i costi/benefici per l’ente pubblico locale e la cittadinanza. Una cosa è certa: i servizi privatizzati, rispetto alla gestione diretta, costano almeno il 25% in più, con il probabile aumento delle tariffe ai cittadini. La privatizzazione si combina, quasi per principio, con il processo di precarizzazione del rapporto di lavoro. La forza lavoro viene in tal modo gestita anche al di fuori delle “regole di mercato”, al fine di creare un canale di reclutamento alternativo a quello ufficiale, alimentando un vero e proprio mercato illegale dei posti di lavoro su cui costruire consenso elettorale.
ASSUNZIONI, RIALLINEAMENTO, PROGRESSIONI E STABILIZZAZIONI
Nonostante le oltre 7000 carenze d’organico, rimangono senza lavoro tutti i vincitori ed idonei dei concorsi pubblici (Assistenti Sociali, Geometri, Amministrativi, Educatrici e Insegnanti) e viene ignorato il piano assunzionale 2008/09, sottoscritto da tutte le OO.SS. Oltre tutto rimangono con un futuro assai incerto più di un migliaio di persone con contratti di lavoro a termine (Assistenti Sociali, Amministrativi, Tecnici, Vigili Urbani, Educatrici e Insegnanti). Le tante inefficienze e i ritardi dell’amministrazione si riverberano anche sul processo di riallineamento professionale (che coinvolge quasi 800 dipendenti), mentre sia il regolamento per le progressioni verticali, che la concorsualità sono oggetto di manovre poco trasparenti. Il vero miracolo della Giunta Alemanno è quello di essere riusciti a paralizzare la macchina amministrativa e ad annichilire definitivamente il sistema di relazioni sindacali, “rassicurando” l’opinione pubblica con i proclami sulla sicurezza.
RIFORMATA LA MACROSTRUTTURA?
Il 7 agosto la Giunta ha deliberato il nuovo assetto della macrostruttura comunale. Dopo oltre tre mesi, però, il disegno riorganizzativo sta provocando enormi problemi gestionali, dimostrando l’inadeguatezza del progetto. Stanno emergendo gli scopi reali della riforma: aumento delle consulenze esterne (incarichi “professionali”), controllo diretto degli organi politici sull’amministrazione comunale, accentramento gerarchico delle funzioni, con la moltiplicazione delle direzioni, spoil system dei dirigenti e trasferimenti coatti del personale, aumento dei carichi e modifica degli orari di lavoro. Sull’intera vicenda l’arrendevolezza di cgil, cisl, uil e csa è stata semplicemente vergognosa. Ma oltre ai danni immediati, la revisione della macrostruttura rischia di incidere negativamente sulla quantità e professionalità del personale.
LA FORMAZIONE CHE NON C’E’
Ricorrendo a professionalità esterne si è, di fatto, abbandonato l’aggiornamento professionale dei dipendenti. Le scelte del Comune per la formazione sono insufficienti, avendo ristretto i fondi a un misero 0,2% del bilancio delle spese per il personale, invece dell’1% previsto dal contratto.
LE RICHIESTE DELLA BASE
> Incremento complessivo delle dotazioni organiche.
> Assunzioni attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali interne e esterne.
> Assunzione a tempo indeterminato del personale precario.
> Progressioni di carriera per tutte le categorie con procedure semplificate e previa adeguata e specifica formazione.
> Riacquisizione dei servizi esternalizzati a partire da quelli educativi, di manutenzione del verde, dei servizi culturali, dei servizi assistenziali, ecc.
> Inserimento, in dotazione organica, del personale della formazione professionale.
> Revisione dell’ordinamento professionale con istituzione di nuovi e più adeguati profili lavorativi razionalizzando la dotazione organica.
DIAMO PIÙ FORZA AL SINDACALISMO DI BASE
RdB P.I. - USI/AIT - ReteComune