Roma. SANGUE, SUDORE E LACRIME (ma non per tutti), il Sindaco annuncia ai sindacati l'annus horribilis: stop a tutti i concorsi
In allegato il volantino
Si è svolto nel pomeriggio di ieri un incontro tra il Sindaco e le organizzazioni sindacali tutte. L’argomento del contendere riguardava la verifica degli accordi della Polizia Municipale.
Ma Il Sindaco non ha parlato solo di Polizia Municipale. Ha invece aperto l’incontro annunciando l’arrivo di una stagione di rigore per far fronte alle esigenze di bilancio.
Sulla base di questo rigore – dovuto alla politica dei tagli imposti dal Governo nazionale – Alemanno ha evidenziato che il piano assunzionale non potrà essere onorato.
L’unica apertura (tutta da verificare con il Governo) il Sindaco si è detto pronto a sostenerla proprio per il comparto della “Sicurezza” (sempre che coincida con la Polizia Municipale).
Contemporaneamente ha assicurato lo stanziamento di 12 milioni di euro per potenziare il Corpo.
Nel corso dell’incontro il Sindaco ha anche dovuto prendere le distanze dalle recenti dichiarazioni alla stampa dell’Assessore Cavallari confutando l’affermazione di quest’ultimo circa l’esistenza di quasi 1000 vigili operanti negli uffici, anziché in strada.
A questo vero e proprio “atto di dolore” le OO.SS. hanno risposto con timidi balbettii rivendicando il rispetto degli accordi sottoscritti in passato.
Alla fine l’incontro si è chiuso con un nuovo appuntamento fissato per il 3 Giugno: un modo per prendere tempo e far leva sul Governo.
Esce così allo scoperto la visione miope della Giunta Alemanno che rispetto alla mala gestione Veltroniana non è stato capace di cambiare un bel niente.
Una miopia che stranamente risparmia gli alti burocrati dell’ente (298.000 Euro annui per il capo di gabinetto, 250.000 per il direttore esecutivo e quasi altrettanti per il segretario generale – di cui però non si può fare a meno) i compensi accessori – pari a una volta e mezza la retribuzione base – per la nutrita schiera di dirigenti (sia quelli a tempo determinato che quelli di ruolo), le consulenze (per oltre 12 milioni di euro nel solo 2008), gli staff politici (di recente rimpolpati in quantità e compensi), l’ufficio stampa (quasi 30 unità), i quasi 10 milioni di Euro aggiuntivi (tra 2008 e 2010) finite nelle tasche dei 25 avvocati dirigenti del comune per le cause con esito vittorioso.
Questo solo per restare alle spese di personale. Se poi andiamo a vedere l’esposizione del Comune di Roma rispetto al debito (precedente al 2008 o successivo) entriamo in un vero ginepraio (l’associazione Antigene e la Federconsumatori hanno accertato una spesa per interessi pari a 689 milioni di euro nel 2010).
E senza contare il fiume di soldi che per varie vie (appalti, contributi economici, partecipazioni finanziarie, etc.) sostiene il sistema affaristico-clientelare che governa la città di Roma.
Noi ci fermiamo alla vera e propria truffa messa in atto nei confronti degli oltre 300.000 candidati tra concorsi pubblici e interni: Alemanno ha fatto cassa per oltre 3 Milioni di Euro per concorsi che rischiano di non vedere mai la luce!
E allora è il caso che si restituiscano questi soldi ai diretti interessati fintanto che i concorsi non si terranno.
Che dire poi della preventiva preparazione ai concorsi messa in cantiere dalla triplice alleanza confederale (e che ha indotto anche noi a ritenerli imminenti)? Se ne riparlerà nel 2013. Giusto in tempo per le elezioni.