Roma. Scuola Infanzia: l'Amministrazione è più realista del Re e manda a casa il precariato storico. E' guerra!
Con circolare pubblicata oggi dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale, si conferiscono gli incarichi annuali al personale inserito nella graduatoria del concorso pubblico per insegnanti scuola infanzia (pubblicata a gennaio 2014), invece che, come consueto, al personale inserito nelle apposite graduatorie municipali per supplenze(IV fascia).
In questo modo l'amministrazione si macchia dell'ennesimo atto a spregio del precariato storico, inserito nella suddetta graduatoria dal 2006 e utilizzato da quell'anno per coprire gli enormi vuoti di organico e permettere la normale erogazione del servizio, garantendo gli standard di qualità.
L'azione deriva dall'interpretazione autonoma dell'art 4 comma 1 del D.L. 101, per la quale con l'obiettivo di "prevenire fenomeni di precariato", l'amministrazione Capitolina ha pensato bene di togliere gli incarichi a chi li prende da decenni per darli agli idonei del concorso pubblico. Ci sembra veramente assurdo che per "prevenire fenomeni di precariato" si compiano azioni ai danni delle lavoratrici storiche, mettendo 2000 persone in condizione di incertezza lavorativa se non di sicura disoccupazione.
Inoltre l'Amministrazione Capitolina dimostra di essere più realista del Re, applicando il il d.l. 101 quando esso non viene ancora applicato a livello nazionale nella scuola statale, dato che ad oggi, nessun provvedimento del Ministero dell'Istruzione ha deliberato in merito ad una precedenza delle graduatorie concorsuali rispetto a quelle già in vigore per le supplenze.
USB, che da anni lotta per ottenere un corso concorso per dare una giusta prospetiva di stabilità alle insegnanti della suddetta graduatoria municipale, denuncia questo atto come l'ennesima ingustizia nei loro confronti consumata da questa amministrazione. Pertanto già a partire da lunedì metteremo in campo tutte le iniziative e le azioni legali per la difesa e la tutela di detto personale, e chiederemo conto di ciò ai rappresentanti politici, che in sede di campagna elettorale, avevano assicurato alle lavoratrici di avere a cuore la loro situazione e promesso che si sarebbero attivati per tutelarle attraverso percorsi di stabilizzare.