Roma. SOTTO CONTROLLO

In allegato il volantino e la proposta

Roma -

E’ stata presentata nella tarda serata di ieri la proposta dei due assessori al personale e alla scuola per tentare di chiudere la partita contrattuale del Comune di Roma.

 


Questo in sintesi il contenuto:


·    attribuzione di una progressione economica orizzontale a tutto il personale in base a una valutazione e selezione che maturi due anni di permanenza nella posizione economica precedente entro il 31/12/2010;


·    estendere la posizione organizzativa anche al settore scolastico-educativo (circa 150 posizioni previste);


·    avviare 330 progressioni verticali per il settore scolastico-educativo per quelle sedi sprovviste di funzionario educativo, ferma rimanendo la proposta del 2 Febbraio scorso riguardo l’organizzazione dei nidi, che prevede la integrazione parziale dell’organico (una unità part time al 50% per i nidi 8-16,30) e l’applicazione del rapporto di media (significa che in certi momenti l’educatrice può occuparsi anche di 10-11 o più ragazzini, che non ci sarà l’invio delle supplenti sul rapporto 1/6, che le sostituzioni sul personale assente si avranno quindi solo fino all’organico di diritto e solo con contratti part-time al 75%);


·    prevedere una nuova produttività collettiva con un incentivo più elevato per coloro che hanno raggiunto il livello B7 e C5.


Oltretutto l’assessore Cavallari ha vincolato la parte sindacale alla definizione di un accordo complessivo soprattutto per quello che riguarda il settore scolastico-educativo (la vera spina nel fianco).

 


RdB – USB non può valutare positivamente il contenuto di questa proposta che pare perseguire il solo scopo di accontentare una parte sindacale, affinché possa riprendere il controllo (se non l’egemonia) nei nidi e nelle scuole con i soldi di tutti i lavoratori.


Le cosiddette “supermaestre” diverranno i caporali di giornata attraverso cui mettere la mordacchia a tutto quel personale che ha avuto la forza di non accettare le riduzioni di organico, di opporsi alle politiche di privatizzazione avviate dalla giunta Veltroni e proseguite da Alemanno e di desiderare un miglioramento del servizio senza chiedere alcun incentivo.


Viene da chiedersi qual è il reale miglioramento del servizio in virtù di queste progressioni verticali e di queste nuove posizioni organizzative: limitare le supplenze? Convincere i genitori che il servizio pubblico non funziona e dirottare gli utenti verso il privato? Usare la frusta con le educatrici “ribelli”?


E ancora sulle posizioni organizzative. Possibile che in questo settore si vadano a prevedere circa 150 posizioni organizzative su 220 Funzionari in servizio, mentre per tutte le altre famiglie (vigili esclusi) ce ne sono meno di 500 per 3000 dipendenti?


Possibile che – conti alla mano – non si possano spendere 700mila euro per stabilizzare 200 educatrici e maestre, ma se ne possano spendere 10mila al mese di solo accessorio per due persone comandate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri?


Possibile che si dica che siamo in difficoltà economiche e che a stringere la cinghia tocca sempre a chi lavora a stretto contatto con l’utenza (leggasi Municipi)?

RdB – USB ritiene che non basti il contentino della progressione orizzontale a meno della metà del personale per arginare lo sfascio di una politica del personale calibrata sulle esigenze dei soli sindacati “tappetino”.