Roma. USB E IL GIUDICE DEL LAVORO "CONVINCONO" ROMA CAPITALE CHE NONOSTANTE IL DECRETO BRUNETTA NON POSSONO FARE CIO' CHE VOGLIONO

Roma -

Oggi si è svolta l’udienza per il ricorso contro Roma Capitale promosso da USB per “Comportamento Antisindacale” ai sensi dello Statuto dei Lavoratori (e si capisce perché da Burlusconi a Renzi tutti lo vogliono “riformare”, cioè eliminare).


La decisione dell’amministrazione di riorganizzare la macrostruttura senza passare per il confronto con le rappresentanze sindacali (lo hanno fatto solo con i dirigenti), ha avuto da subito il contrasto di USB sia in sede centrale sia nei municipi dove più velenosi sono i frutti delle scelte della Giunta Marino.


Abbiamo detto e lasciato a verbale che non ritenevamo ne legittimo (proprio per l’assenza di contrattazione), ne giusto visto che nei municipi si trattava di fare un regalo a sodali di “casta” per i quali si è previsto la creazione di posti dorati di Direttori d’Area che raddoppiano il già appetibile stipendio di normale dirigente, mentre ai dipendenti si vuole strappare la pelle (è strategico per gli esecutivi - centrodestra o centrosinistra non fa differenza -  risparmiare anche 50 euro da chi guadagna 1200 al mese).


Per fare questo non hanno esitato a mettere in campo smembramenti di unità organizzative, spacchettamenti di competenze di Posizioni Organizzative, esodi di lavoratori a volte di interi uffici e servizi.


Quando come USB abbiamo obiettato sulla legittimità di tutto ciò, alcuni rappresentanti dei sindacati confederali hanno “sclerato” accusandoci di non essere rappresentativi e di dover trangugiare silenziosamente (come loro stavano facendo) la pietanza avvelenata per i lavoratori.


Avevano molta fretta, ma il ricorso di USB al giudice del lavoro ha rallentato i loro piani, e la conciliazione che hanno dovuto sottoscrivere per evitare di vedersi condannati per comportamento antisindacale, riapre il tavolo di trattativa in Campidoglio e nei Municipi ed altre strutture decentrate anche dove non abbiamo eletto RSU. Cosa faranno a questo punto la triade che sottoscrisse l’accordo? Continueranno a definirsi rappresentative e a invocare il nostro allontanamento?


USB continuerà a contrastare lo sconcio dei soldi che la tecnocrazia si auto-assegna; si opporrà ad esodi e smembramenti. Tutto ciò anche la difesa delle attuali P.O. - la cui istituzione, voluta da uil-cisl-cgil, abbiamo sempre avversato - che riteniamo vadano almeno riviste prevedendo un coinvolgimento di tutti i dipendenti sugli obiettivi che oggi monetizzano solo loro ed i dirigenti.


Rimane comunque da subito il successo ottenuto contro gli apologeti e i falsi oppositori del Decreto Brunetta che avrebbe voluto cancellare qualsiasi funzione dei lavoratori a mezzo delle loro rappresentanze (in particolare quelle elettive) nel merito delle scelte organizzative che sarebbero dovute essere in capo alle autonome scelte dei dirigenti, e che invece dovranno ancora  essere contrattate.  


IN TEMPI DI SPENDING REVIEW - CONTRO I CAPITOLINI COME CONTRO TUTTO IL PUBBLICO IMPIEGO (contratti bloccati dal 2010, pensioni allungate fino a 67 anni, precariato a morire, aspettative di carriera mortificate anche per chi ha superato il vaglio concorsuale, intimidazioni su orari, indennità e altri diritti, e la minaccia della soluzione “greca” ad opera del Fondo Monetario Internazionale che ha messo il suo dipendente Cottarelli al Ministero dell’Economia per tagliarci), OCCORRE DARE UN TAGLIO NETTO AL SINDACATO DEI SERVIZI, E OPPORSI, CONCRETAMENTE A QUESTE POLITICHE ANTISOCIALI FACENDO AFFIDAMENTO E SOSTENENDO CHI - COME NOI – È DA SEMPRE IN PRIMA LINEA.

USB E’ SEMPRE CON I LAVORATORI

Roma, 4 febbraio 2014