RSU COMUNE DI ROMA: CHI L'HA VISTA?
In allegato il volantino
Dopo quasi tre mesi dalla rielezione della Rappresentanza Sindacale Unitaria al Comune di Roma ancora non c’è stata la riunione d’insediamento.
Nel frattempo c’è stata la vittoria del ricorso con cui reteComune e Sulpm hanno ottenuto il riconoscimento di un ulteriore eletto ciascuno. E’ una vittoria importante a cui abbiamo contribuito con il nostro voto nel Comitato dei Garanti (un organismo cui ci si appella contro le decisioni della Commissione Elettorale), confermando peraltro l’interpretazione con cui anche noi presentammo ricorso nella precedente elezione RSU del 2004: In quel caso ricevemmo la prevedibile bocciatura di confederali, finti autonomi e amministrazione comunale, ma anche l’inopinato voto contrario di reteComune che per fortuna oggi ha cambiato idea.
Rimane un problema. L’entrata dei due nuovi RSU non ha contestualmente comportato l’uscita dei due che con la nuova interpretazione da parte del Comitato dei garanti non risultano più eletti. Visto che si tratta di due appartenenti a Cisl e Cgil crediamo un vero e proprio illecito pensare di allargare il numero degli eletti portandoli da 171 a 173: una sorta di democrazia all’amatriciana dove le regole se le fanno a seconda delle convenienze, con la complicità silente dell’Amministrazione comunale.
Nel frattempo da Campidoglio è stato adottato un nuovo stile molto liberale nelle convocazioni dei tavoli sindacali a cui partecipano per la RSU tutte le otto liste che hanno riportato eletti. Ci fa piacere, anche in considerazione dell’atteggiamento assai diverso tenuto solo un paio di anni fa, quando dopo il Consiglio Comunale straordinario sul personale, disertato dai confederali e che approvò una mozione in cui si stabiliva esattamente la possibilità di avere una rappresentanza al tavolo di trattativa centrale per le liste che avevano avuto eletti nella RSU e che dalla delegazione di 15 rappresentanti erano escluse.
Anche allora la richiesta era di allargare il numero dei componenti RSU della delegazione per consentire la rappresentanza di una parte dei dipendenti che avevano votato le liste del sindacalismo di base, ma da parte dell’Amministrazione si fecero le spallucce, calpestando i poteri di indirizzo del Consiglio, anzi il Contratto Decentrato stabilì di raddoppiare la presenza delle O.S. rappresentative.
Per questo non crediamo affatto alla improvvisa conversione democratica del sindacalismo concertativi e combatteremo contro qualsiasi nuova invenzione - magari per via regolamentare - che allontani nuovamente il sindacalismo di base ed in particolare RdB-CUB - che ha triplicato eletti e voti alle elezioni – dal pieno accesso a tutte le prerogative sindacali.
Resta infine l’interrogativo iniziale, ovvero quand’è che cgil, cisl, uil e csa si decideranno finalmente a convocare la RSU e rinunceranno alla resa dei conti per le postazioni di potere?
Nel frattempo il Sindaco se n’è andato (niente paura non in Africa, ma in Parlamento con speranze per ora abbastanza remote per Palazzo Chigi), lasciando tutti i problemi irrisolti: dalla carenza di personale, alla interrotta stabilizzazione del precariato, a una retribuzione sempre più misera, ecc.
E a questa Giunta dobbiamo anche il velenoso strascico delle campagne contro i dipendenti capitolini, iniziate l’estate scorsa dall’assessore al personale e culminata nella memoria approvata lo scorso Dicembre (forse più adatta alla caserma che ai servizi comunali), cui ha fatto seguito la scrupolosa direttiva del segretario generale e la solerte condiscendenza della pletora dirigenziale.
E’ il segno di un clima di ostilità generale che ha trovato il proprio indiscusso profeta nel prof. Pietro Ichino la cui campagna - che ci ha additato come fannulloni – lo porta ora a riscuotere l’elezione in parlamento nelle liste del PD veltroniano. Complimenti!