SAN GIULIANO (PI). In nome del liberismo si vendono dipendenti e servizi

Pisa -

Una volta, quando aveva un senso parlare di società, di solidarietà e  di beni comuni,  le organizzazioni sindacali  vigilavano e si battevano insieme ai lavoratori per salvaguardare i posti di lavoro e la qualità dei servizi pubblici.

Oggi questa società neoliberista, totalmente assorbita dalla necessità di fare profitto, sta generando dei mostri, pronti a tradire tutto e tutti pur  di agganciasi al potere economico e ritagliarsi uno spazio di potere (magari anche un misero strapuntino!).


E così vediamo che organizzazioni sindacali ignorano le volontà dei lavoratori che all’unanimità si dichiarano contrari all’esternalizzazione di servizi pubblici, ignorano la forte manifestazione di contrarietà espressa con uno sciopero che ha coinvolto il 90% del personale e dichiarano pubblicamente di essere disponibili a trattare con l’amministrazione la fuoriuscita di questi colleghi dal Comune insieme ai servizi che fino ad oggi sono stati funzionali alla cittadinanza e che domani diventeranno un costo per i clienti.

Evidentemente se il Comune di San Giuliano rischia il dissesto economico è colpa dei dipendenti (cattivi e fannulloni) e non certo di chi amministra la cosa pubblica con l’ausilio della dirigenza e che ha la facoltà di decidere se affidare o meno un incarico, se un tale intervento s’ha da fare oppure no!

Sicuramente anche le organizzazioni sindacali hanno ritenuto che è per colpa dei dipendenti comunali che l’amministrazione non è in grado di stabilizzare i lavoratori precari, per i quali però fino ad oggi è riuscita a reperire le risorse economiche per utilizzarli a suo comodo!

Ed infine, non  ultimo per importanza, è sempre colpa dei dipendenti pubblici se  i servizi esternalizzati porteranno maggiori costi ai fruitori e qualità discutibili!
Ma a questo punto certamente la responsabilità non sarà più della pubblica amministrazione!

La sola cosa importante, che accomuna tutti, partiti politici e certe organizzazioni sindacali, è che mai e poi mai bisogna individuare le cause che determinano i danni economici e sociali originati dalla mala gestione degli enti pubblici!

 

Le Rappresentanze Sindacali di Base – Il Sindacato Indipendente


24 giugno 2007 - Il Tirreno

Dibattito della Rete dei comunisti
«Non privatizzare i servizi pubblici»

SAN GIULIANO - Si è tenuto nella sala consiliare di San Giuliano Terme un interessante dibattito, organizzato dalla Rete dei Comunisti con l’adesione e la partecipazione del Cestes Proteo e del Sindacato Indipendente Rdb-Cub, per discutere i problemi che i lavoratori ed i cittadini del comune termale dovranno affrontare per la scelta di esternalizzare i servizi pubblici fatta dalla maggioranza politica che guida il Comune.
Nel dibattito è emersa chiaramente l’avversione, dei lavoratori e cittadini presenti, verso la scelta che l’amministrazione sangiulianese sta definendo con la creazione di una Società Multiservizi.
Detta società andrà a gestire vari servizi comunali, come cimiteri, mense scolastiche, manutenzioni varie ecc. Per fare ciò circa 120 dipendenti comunali (di cui 50 precari) verranno trasferiti da un contratto di lavoro pubblico ad uno privato, che in una prima fase mantiene i diritti acquisiti, ma non da garanzie per il futuro.
«La Società Multiservizi - si legge in una nota a firma di Andrea Venturi, consigliere comunale di San Giuliano della Rete dei comunisti - non solo esternalizza dei servizi pubblici ma getta le basi per una loro privatizzazione, dato che il Governo Prodi con il Decreto Legge Lanzillotta, che presto verrà portato in discussione nei due rami del Parlamento, prevede che i servizi gestiti da queste Società, sia a capitale interamente pubblico o misto pubblico privato, debbono essere messi a gara Europea entro il 31.12.2011».
«Tutto ciò - dice la Rete dei comunisti - non va a danneggiare solo i lavoratori comunali ma tutti i cittadini del nostro comune che vedranno in tempi brevi i servizi ad oggi erogati dall’ente locale gestiti da società private il cui obiettivo principale sarà quello del guadagno a scapito dei lavoratori, della qualità del servizio offerto e del costo dello stesso, come è ormai evidente in tutti i settori pubblici dove le privatizzazioni sono già state concluse».
«Occorre organizzare - conclude la Rete dei comunisti - forme di lotta che coinvolgano e diano informazione alla cittadinanza sangiulianese, contro l’arroganza di questa amministrazione che non tiene conto delle proteste dei propri lavoratori, che per la prima volta dal dopo guerra, hanno manifestato contro di essa con una adesione allo sciopero superiore al 90%».


24 giugno 2007 - La Nazione

S.Giuliano. DOMANI è atteso un nuovo round del confronto tra amministrazione comunale e sindacati...
di Tommaso Massei

S.Giuliano - DOMANI è atteso un nuovo round del confronto tra amministrazione comunale e sindacati sul passaggio del personale alla nuova società multiservizi. La tensione, però, invece che stemperarsi sembra essere tornata a livelli elevati e soprattutto si fanno avanti ipotesi di nuove «forme di lotta». Ad annunciarle è la Rete dei Comunisti, che dopo un incontro organizzato con il sindacato indipendente Rdb-Cub, attacca senza mezzi termini le scelte dell’amministrazione sangiulianese. «La società multiservizi non solo esternalizza i servizi pubblici — afferma il consigliere comunale Andrea Venturi — ma getta le basi per una loro privatizzazione, dato che il governo Prodi con il decreto legge Lanzillotta, che presto verrà portato in discussione alle Camere, prevede che i servizi gestiti da queste società, sia a capitale interamente pubblico o misto pubblico privato, debbono essere messi a gara europea entro la fine del 2011. Tutto ciò non va a danneggiare solo i lavoratori comunali, ma tutti i cittadini che vedranno in tempi brevi i servizi a oggi erogati dall’ente locale gestiti da società private il cui obiettivo principale sarà quello del guadagno a scapito dei lavoratori, della qualità del servizio offerto e del costo dello stesso». Venturi in rappresentanza della Rete dei Comunsti afferma che «occorre organizzare forme di lotta che coinvolgano e diano informazione alla cittadinanza sangiulianese contro l’arroganza di questa amministrazione che non tiene conto delle proteste dei propri lavoratori, che per la prima volta dal dopoguerra, hanno manifestato contro di essa con una adesione allo sciopero superiore al 90 %».