Siamo di fronte a un Berluscoffi?

DUE MILIONI E MEZZO DI LAVORATORI PUBBLICI ATTENDONO DA OLTRE 16 MESI IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE……

Bologna -

Il "vecchio" governo Berlusconi, dopo il vergognoso balletto sulle cifre messo in atto nella fase precedente al voto regionale, faceva emergere la disponibilità per un accordo sui rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti sventolando la cifra dei 95 euro medi.

Questa cifra calcolata dal Governo si traduce nella realtà a 85 euro per i lavoratori dei Ministeri e 76 per i lavoratori degli Enti locali.

Cifre queste inaccettabili perché non in grado di dare risposta anche minima, al problema del carovita e di invertire la tendenza rispetto ad un progressivo impoverimento delle retribuzioni.

A questo si aggiunge:

un disinteresse totale per le condizioni di un esercito di lavoratori precari (sono ormai 400.000) di cui la pubblica amministrazione si serve per non arrivare alla paralisi dei servizi;

il permanere del blocco delle assunzioni che sommato all’attuale carenza di personale pari ormai al 15%, con punte del 35%, rende drammatica la situazione di interi settori della pubblica amministrazione in termini di capacità di efficienza amministrativa e di erogazione dei servizi

Problemi che il "nuovo" governo Berlusconi cerca di risolvere con operazioni mediatiche e non nelle sedi contrattuali proprie, confidando nella rassegnazione dei lavoratori.

Il Berlusconi 2 sta addirittura vagliando l’ipotesi di un blocco del rinnovo del contratto nazionale fino al 2006 cercando di fare letteralmente sparire un’intera tornata contrattuale come avvenne già nel 1993.

Noi non ci stiamo e come prima risposta abbiamo indetto una settimana di mobilitazione su tutto il territorio nazionale

per l’apertura immediata della contrattazione,

per aumenti salariali degni di questo nome, per lo sblocco delle assunzioni e la stabilizzazione dei lavoratori precari.

….E I DIPENDENTI DEL COMUNE DI BOLOGNA SI VEDONO TAGLIARE IL PROPRIO SALARIO ACCESSORIO

I fatti:

Alle 5 del mattino del 1 giugno 2004, a 15 giorni dal voto amministrativo, fu firmato dalla giunta comunale precedente e da alcuni sindacati, un contratto aziendale che collegava questa parte di salario accessorio alla futura stipula del contratto nazionale.

Ora visto che il governo Berlusconi non ha ancora rinnovato il contratto nazionale e forse ciò non avverrà prima del 2006 il sindaco Cofferati ha deciso di tagliare gli stipendi ai suoi dipendenti.

Risultato :

i dipendenti del Comune di Bologna nella busta paga di maggio si troveranno un salario accessorio inferiore di circa il 30% (400 euro medi) rispetto a quello percepito per l’anno precedente;

Questo fatto che non era mai avvenuto in precedenza, interviene in una situazione generalizzata di perdita di potere d’acquisto dei salari ed è di una gravità inaudita per dei lavoratori che mediamente guadagnano poco più di 1000 euro al mese.

Tale scelta ovviamente è stata fatta senza che l’amministrazione comunale abbia aperto un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali.

La giunta comunale avrebbe potuto tranquillamente trovare le risorse economiche necessarie per pagare i propri dipendenti attraverso per esempio il taglio delle consulenze (Pavarini docet).

Il sindaco ha scelto invece di nascondersi dietro le scelte del capo del Governo mortificando i propri dipendenti.

Siamo di fronte a un Berluscoffi?

Bologna, 7 maggio 2005