Terremoto:Alla sindaca di Roma Capitale
Alla Sindaca di Roma Capitale
Virginia Raggi
Ai Presidenti di tutti i Municipi
Oggetto: Terremoto di mercoledì 18/01/2017.
Gent.mi,
In data 18/01/2017 a Roma si sono avvertite in modo intenso le diverse scosse di terremoto che hanno avuto origine tra l'Abruzzo e l'alto Lazio. Nelle scuole e nei nidi tempestivamente sono state attuate tutte le manovre necessarie per mettere in sicurezza i piccoli, sia dal punto di vista fisico che evitando di creare ai bimbi situazioni di stress. Tutto questo grazie alla professionalità delle insegnanti ed educatrici presenti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di Roma Capitale.
Alla gestione professionale dell’emergenza da parte dei dipendenti, non si è registrata la stessa preparazione e competenza da parte di diversi dirigenti che hanno preferito “decidere di non decidere nulla”, lasciando nel caos sia i dipendenti presenti negli uffici che il personale presente nelle strutture educative e scolastiche.
In altri uffici pubblici o nelle scuole statali i dirigenti hanno fatto uscire tutto quanto il personale nonché i cittadini presenti. L'accesso agli edifici è stato interdetto, fino al termine delle scosse più forti e alle verifiche del caso.
Questo non è avvenuto nelle strutture capitoline, dove ogni Municipio, e altra articolazione dell'amministrazione, è intervenuto in modo diverso, in quanto non è stata data una indicazione uniforme su cosa fare o non fare in questi casi eccezionali.
La situazione più surreale ha riguardato il lavoro delle supplenti. Infatti, mentre le educatrici ed insegnanti precarie hanno gestito l’emergenza a fianco delle loro colleghe di ruolo, l'amministrazione notificava nei lori confronti l’interruzione del contratto.
Ora, non essendo intervenuta nessuna notifica ufficiale di chiusura dei servizi, si chiede di riconoscere per intero la giornata lavorativa a tutto il personale che ha prestato il proprio servizio (incluso il personale dei servizi appaltati) o che è stato chiamato per la giornata del 18/01/2017 e che poi si è visto allontanare dal posto di lavoro o ne è stato impedito l'accesso.
Ci sono state situazioni paradossali anche per tutto il resto del personale a tempo indeterminato: ad alcuni è stato impedito di concludere il proprio turno; ad altri è stato “suggerito” di prendere un permesso personale e lasciare il posto di lavoro; ad altri, ancora, è stato fatto concludere il servizio però senza più l'utenza.
Per evitare altre situazioni di questo tipo, la scrivente O.S. auspica che venga redatto un protocollo chiaro e condiviso con tutte le O.S. sulla gestione del personale capitolino durante le emergenze, da applicare in tutti i municipi e in tutte le sedi capitoline.
Si resta in attesa di un urgente cenno di riscontro.
L'Esecutivo USB di Roma Capitale