UN ANNO A 5 STELLE
Ad oltre un anno di governo della Città Metropolitana di Roma Capitale, da parte del Movimento 5 Stelle, il giudizio sulla politica attuata e le scelte compiute, non può essere che negativo.
Anche considerando tutte le attenuanti del caso, legge Delrio in primis, taglio delle competenze e delle risorse da parte del Governo, con le leggi di stabilità, la conduzione del maggior ente di Area Vasta italiano ha mostrato enormi pecche, ed una mancanza di linea politica di rilancio.
A differenza di molti, che ritengono tutto ciò, solo il frutto di mancanza di esperienza amministrativa, noi pensiamo che lo scarso risultato ottenuto, sia imputabile anche ad una precisa volontà politica, quella di dimostrare che le Città Metropolitane non servono a nulla, e quindi meritevoli di essere soppresse.
Non a caso Luigi di Maio, candidato Premier per il Movimento, dichiarava non molto tempo fa, che le Province ancora vivono, spendono e sprecano e che rappresentano un “Poltronificio” utile a piazzare politici, parenti e amici ammanicati”, e che in questi enti di area vasta si è riusciti perfino a derubare i cittadini della possibilità di scegliere i propri consiglieri.
Alcune affermazioni possono essere anche condivisibili, ma non dovrebbe sfuggire al futuro Premier, che sugli scranni del Consiglio Metropolitano di Roma, sono stati eletti ben 9 consiglieri, e che del cambiamento, non si è vista nemmeno l’ombra.
Ad un anno di distanza, il Movimento 5 stelle non è stato in grado di attuare una riorganizzazione dell’ente, che è ancora strutturato come se avesse tutte le vecchie funzioni della Provincia. Non è stata predisposta la rotazione dei Dirigenti, (alcuni, in questi anni, hanno messo radici ben salde sulle loro poltrone) e di conseguenza, la mancata rotazione, non garantisce la piena corrispondenza ai principi del piano nazionale anticorruzione, previsto per le amministrazioni.
Per non parlare poi delle funzioni fondamentali che sono state gestite veramente in malo modo. I problemi sull’edilizia scolastica dei 121 comuni interessati, sono noti a tutti, e sono stati caratterizzati anche da gravi episodi riportati dai quotidiani nazionali (crolli e mancata sicurezza degli edifici). Sul fronte della rete di viabilità non siamo certo da meno, una cronica mancanza di personale e di mezzi di lavoro, che non si è mai voluta realmente affrontare, a fronte di una riorganizzazione del settore, imposta unilateralmente, che ha favorito una zona a discapito dell’altra.
Le divisioni poi, tra i consiglieri del Movimento sono state tante e troppo rimarcate, è apparso chiaro già dall’inizio del loro mandato, che si era in presenza di vere e proprie cordate contrastanti tra loro, che pensavano solo ed esclusivamente ad avere il predomino sull’altra parte.
Infatti, non può passare inosservato, che per lungo tempo il sito istituzionale dell’ente, ha assomigliato più ad un blog personale del Vice Sindaco, che ad un portale di informazione al servizio dei cittadini dell’area vasta, escludendo di fatto tutte le altre iniziative.
Come non si può non notare, che nella nuova formulazione della delegazione trattante, si è voluto escludere la consigliera con delega al personale, forse perché non proprio affine a chi ha preso questa decisione.
Insomma dispetti e dispettucci che non hanno fatto bene alla nostra amministrazione, come non ha fatto bene la sufficienza con cui siamo stati trattati dalla Sindaca che si dimentica troppo in fretta di essere il Sindaco anche della Città Metropolitana di Roma.
L’elenco delle cose non realizzate sarebbe lunghissimo, partendo dai mancati regolamenti per il pagamento degli incentivi fino ad arrivare alla nuova regolamentazione delle posizioni organizzative, che sono in scadenza, ma l’elemento più importante che è mancato, è la famosa DISCONTINUITA’ CON IL PASSATO, tanto promessa nelle campagne elettorali.
Coloro che dovevano rappresentare il nuovo, con questo atteggiamento stanno svilendo e affossando l’ente, il non decidere si sta dimostrando un vero e proprio cancro per la nostra amministrazione.
Auspichiamo che le elezioni politiche, previste su diversi livelli, che si terranno a marzo 2018, che obbligheranno il Movimento a fare nuove nomine e ad un piccolo rimpasto, possano aprire una nuova stagione e dare nuova linfa alla Città Metropolitana di Roma Capitale.
La nostra organizzazione sindacale è sempre disponibile al dialogo e alla collaborazione con l’amministrazione, ma se entro i primi mesi del nuovo anno, non verrà dato un forte segnale di discontinuità, si andrà verso una stagione di duro scontro e di lotta.
p./USB P.I. Funzioni Locali
Gilberto Gini