Vicenza. Accordo in Prefettura per sospendere la mobilità di 13 lavoratori IPAB -assemblea il 10 agosto-
Mentre CGIL CISL UIL e l'Assessore Giuliari del Comune di Vicenza discutono sulla correttezza o meno nella convocazione del tavolo sindacale di ieri, da parte di IPAB, in relazione alla messa in mobilità di 13 lavoratori (caso unico in Italia nel pubblico Impiego), RdB CUB oggi davanti al Prefetto ha siglato l'accordo di sospendere le procedure di mobilità da parte di Ipab, con l'impegno del Prefetto per un incontro sindacati-istituzioni cittadine sulla situazione dell'Ipab e dei servizi socio assistenziali del comune di Vicenza.
E’ evidente che ci sono lotte politiche in corso, ma noi non siamo disponibili a sacrificare i lavoratori su questo altare. Ci siamo sempre opposti alle privatizzazione dei servizi pubblici siano esse decisioni prese da istituzioni  "di centro destra" che " di centro sinistra".
Abbiamo cercato di impedire a suo tempo la cessione dei reparti del San Camillo -Ipab- alla Codess;  non siamo d’accordo che i servizi di assistenza domiciliare e  il servizio pasti del Comune di Vicenza siano stati affidati a privati o a cooperative. Su questo farebbe bene a riflettere l’Assessore Giuliari, prima di fare certe dichiarazioni alla stampa.
La continua privatizzazione dei servizi sociali  operata indistintamente da Comune di Vicenza, Ulss e Ipab  ci ha fatto chiedere e ottenere un tavolo istituzionale per i primi di settembre p.v. dove saranno presenti tutte le Organizzazioni Sindacali  e tutti gli enti pubblici che erogano servizi sociali ed assistenziali.
La salvaguardia dei 13 lavoratori dell’Ipab passa proprio per una assunzione di responsabilità sul destino dei servizi sociali: se ciò non dovesse succedere avremo altri  nuovi casi di esubero.
All’Assessore Giuliari che, su imbeccata di alcuni sindacati fa propria la tesi che RdB CUB non doveva essere invitata al tavolo sindacale di ieri presso l’ IPAB, ricordiamo che proprio un mese fa lo stesso assessore  con Ipab,  RdB e tutti gli altri sindacati hanno firmato un accordo proprio per trovare una soluzione a questo problema. Inoltre il tavolo di ieri non poteva essere considerato un tavolo di concertazione, perché stiamo parlando di un atto deliberativo già adottato dal consiglio di amministrazione dell’IPAB, in cui si  dichiarano in mobilità 13 lavoratori perchè in esubero. A fronte di questo atto amministrativo i 13 dipendenti il 23 settembre prossimo saranno licenziati.
Compito di un sindacato  non è quello di concertare ma di lottare per salvare i lavoratori: con l’accordo raggiunto oggi in Prefettura non si risolve il problema ma si garantiscono altri 30 giorni, tempo necessario per risolvere –speriamo definitivamente e positivamente- la questione.
 Il diritto sindacale è inalienabile e ogni sindacato che ha degli iscritti  in un posto di lavoro ha il diritto sacrosanto di difendere i propri iscritti e più in generale tutti i lavoratori.
Su questo concetto rifletta bene l’assessore Giuliari, ma anche chi antepone questioni di mera burocrazia sindacale, al dramma di 13 lavoratori che rischiano il licenziamento.
RdB CUB Vicenza
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Aggiornamento del 9 agosto 2009
ASSEMBLEA PER TUTTI I DIPENDENTI
LUNEDI' 10 AGOSTO 2009
-DALLE ORE 13.30 ALLE 15.30- 
AULA CENTRALE ISTITUTO TRENTO
Giovedì 6 agosto 2009 si è svolto presso la Prefettura di Vicenza il tentativo di conciliazione in seguito alla dichiarazione di stato di agitazione sindacale proclamato dal Sindacato Rdb-Cub per risolvere la delicata problematica dei tredici esuberi messi in stato di eccedenza dall'Ipab di Vicenza.
Per l'Ipab, era presente il presidente Meridio, la Dirigente del Personale Scalabrin e gran parte del Consiglio di Amministrazione. Per l'Rdb i delegati Rsu e i territoriali.
E' stato un'incontro dibattuto che a nostra opinione ha aperto una breccia importante per impedire che dalla fine di settembre i tredici colleghi prescelti dall'Ipab rimanessero senza lavoro, a stipendio ridotto dell'80% con il rischio reale e probabile di essere licenziati dopo i 24 mesi di “mobilità” previsti dalla legge.
L'accordo prevede:
1)    la sospensione dei termini della procedura di esubero fino al 10 settembre da parte dell'Ipab.
2)    La sospensione dello stato di agitazione sindacale fino a codesta data.
3)    Entro il 10 settembre verrà stabilito un incontro, presso la Prefettura di Vicenza, al quale parteciperanno i Sindacati Ipab, il Comune di Vicenza e la Direzione Ipab, al fine di trovare delle soluzioni che risolvano la problematica degli esuberi del personale interessato alla procedura di mobilità.
Ovviamente questo è un primo passo, se pur importante....ovviamente noi siamo irremovibili  e continueremo ad esercitare la nostra funzione sindacale affinchè l'Ipab ritiri definitivamente la delibera che ha previsto le 13 mobilità.
E' necessario pertanto in questo periodo mantenere alto il livello di attenzione, e cercare l'unità e la solidarietà di tutti i colleghi Ipab...perchè se riusciremo ad impedire questo durissimo attacco ai diritti e alla dignità dei 13 colleghi predestinati...siamo certi che impediremo altre eventuali iniziative analoghe.
I delegati Rdb-Cub dell'Ipab Vicenza
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11 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
Mobilità, Rdb Cub cerca l’unità sindacale
Vicenza - Ieri si è tenuta un’assemblea con una     trentina di lavoratori dell’Ipab per discutere sull’esito dell’incontro che     ha avuto luogo in prefettura la scorsa settimana, in seguito allo stato di agitazione     sindacale proclamato dai Rdb -Cub. I sindacati di base si trovano in disaccordo con     Cgil-Cisl e Uil sulla gestione degli esuberi richiesti dalla presidenza dell’istituto     di contrà S.Pietro, pertanto le relazioni sindacali sono alquanto difficili, anche se non     mancano segnali d’apertura.
     Ma torniamo all’incontro di ieri. «Abbiamo spiegato ai lavoratori - si legge in una     nota firmata da Federico Martelletto - il senso delle motivazioni che hanno portato alle     iniziative intraprese, peraltro condivise con la maggioranza dei probabili lavoratori     destinati al licenziamento: sospensione della delibera fino al prossimo dieci settembre e     stop allo stato di agitazione». «Ma in questi giorni - prosegue la nota - in molti hanno     tentato di screditarci, infatti dal prefetto volevamo andare tutti assieme, ma i     confederali non ci hanno voluto. In realtà non avevamo molte scelte, ad agosto le     normative contrattuali impediscono iniziative sindacali con le prefetture, pertanto dal 23     settembre i lavoratori sarebbero stati espulsi con stipendio ridotto e destinati,     probabilmente, dopo due anni, al licenziamento. Per questo era doveroso intervenire     subito. Ma ora concordiamo con i confederali perché il problema vero sono le     "mobilità" e l'unità sindacale in queste questioni è importante. Ora speriamo     che prevalga la ragione. È indispensabile che si apra un dialogo fra tutti i lavoratori,     si tratta del primo passo della nostra lotta. Bisogna costringere Ipab e Comune affinché     venga arginata la possibilità di dare seguito a questa e altre mobilità e vorremmo che i     due enti abbandonassero scelte future di appaltare i servizi pubblici…». 
     Intanto, domani dalle 10 alle 12 i lavoratori dell’Ipab presidieranno la prefettura     in vista dell’incontro con i rappresentanti sindacali di Cgil-Cisl e Uil.
9 agosto 2009 - Il Gazzettino
«Aprire confronto e revocare la collocazione in disponibilità di 13 dipendenti»
Vicenza - I sindacati unitari della Funzione Pubbilica di     Cgil, Cisl e Uil sul piede di guerra nella vertenza aperta dall’Ipab berica che     prevede tra l’altro il collocamento in disponibilità di tredici dipendenti. In una     nota firmata da Giancarlo Puggioni (Cgil), Maurizio Dei Zotti (Cisl) e Claudio Scambi     (Uil) hanno proclamato lo stato di agitazione all’Istituto pubblica assistenza e     beneficenza. La decisione è stata presa in seguito al mandato ricevuto     dall’assemblea generale dei lavoratori svoltasi all’Ipab di Vicenza. Le tre     segreterie sindacali provinciali, escluse dalle trattative alle quali ha preso parte la     sola rappresentanza della Rdb-Cub, hanno chiesto al Prefetto Piero Mattei di essere     convocate per l’attivazione della procedura di conciliazione prevista dalla legge     146/90 concernente anche le problematiche relative all’assenza di un piano aziendale,     alle carenze du organico e incremento dei carichi di lavoro nei servizi e nei reparti e     alle esternalizzazioni.
     «Chiediamo - spiegano Puggioni, De Zotti e Scambi - l’immediata revoca della     delibera del 20 luglio scorso con la quale la direzione dell’Ipab ha avviato la     procedura per il collocamento in disponibilità, che di fatto equivale al licenziamento,     di tredici lavoratori, e l’apertura di un tavolo di confronto con l’istituto e     il Comune su un nuovo piano aziendale nel quale prendere in esame standard, servizi,     organici e risorse».
     Nel corso dell’assemblea è stata sottolineata la gravità della scelta del     presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ipab, Meridio, di "fare intese     con organizzazioni sindacali minoritarie e non rappresentative".
     «Le lavoratrici e i lavoratori - ammoniscono Cgil, Cisl e Uil - hanno ribadito che non     può essere il presidente del cda a scegliersi il sindacato con cui trattare, che spetta     invece ai dipendenti attraverso lo strumento del voto e l’iscrizione al sindacato. E     all’Ipab di Vicenza oltre l’ottanta per cento delle maestranze è rappresentata     da Cgil, Cisl e Uil».
     Lo stato di agitazione appare praticamente inevitabile in quanto ribadisce Puggioni «se     l’Ipab dovesse confermare la volontà di tagliare posti di lavoro e quindi servizi ai     cittadini la Fp Cgil si opporà ed aprire il conflitto. Diversamente - conclude - siamo     disponibili, da subito, ad un confronto serio sulle prospettive dell’istituto e     quindi a discutere anche di qualità».
     Molto critico sui "tagli" anche il coordinamento provinciale dei Comunisti     Italiani - Rifondazione: «Siamo certi che gli ospiti dell’Ipab abbiano molto più     bisogno di operatori sanitari e di fisioterapisti che consiglieri di amministrazione     superpagati».
8 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
IPAB. Dopo l’assemblea, i     sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro con il prefetto
     «Difficoltà non legate al personale ma alle scelte     sbagliate dell’ente»
     Chiesta la revoca della delibera con la messa in     disponibilità di 13 addetti Ribadita la tesi di Rdb Cub
Vicenza - La situazione venutasi a creare all’Ipab di     Vicenza, in particolare con la messa in disposizione di 13 dipendenti, è stata analizzata     ieri nel corso di un’assemblea dei lavoratori. L’assemblea è stata convocata     dai sindacati Fp-Cgil, Fps-Cisl e Fpl-Uil.
     È stata soprattutto evidenziata la preoccupazione per la complicata situazione che da     tempo si trascina all’Ipab, soprattutto per le sue condizioni gestionali. E, secondo     le organizzazioni sindacali, le difficoltà derivano proprio dalle scelte effettuate dal     consiglio di amministrazione dell’ente.
     «Oggi è più chiaro a tutti - sottolineano i sindacati - che le difficoltà     dell’Ipab non sono legate al personale, come è stato impropriamente fatto credere in     questi anni, se è vero come è vero che l’Ipab negli ultimi tempi ha attuato una     mirata politica di taglio del lavoro, riducendo gli organici ed esternalizzando il lavoro;     a questo si deve aggiungere la sciagurata scelta di non partecipare alle gare indette dal     Comune sull’assistenza domiciliare e sui parti a domicilio».
     La perdita di tali servizi - viene messo in evidenza - è un danno soprattutto per i     cittadini, che avranno un servizio la cui qualità sarà tutta da verificare e il cui     costo sarà comunque più elevato. E l’Ipab, secondo i sindacati, invece di cercare     di risolvere i problemi, tenta di addebitare le responsabilità della gestione     fallimentare prima ai lavoratori e poi al Comune di Vicenza.
     L’assemblea, ritenuto inoltre grave che l’Ipab abbia sottoscritto un accordo con     una rappresentanza sindacale non rappresentativa (i confederali rappresentano oltre     l’80 per cento del personale), ha deciso di proclamare lo stato d’agitazione.     Obiettivi sono la revoca del provvedimento di messa in disponibilità di 13 lavoratori, e     l’apertura di un tavolo di confronto con Ipab e Comune.
     A seguito dell’assemblea, le segreterie provinciali di Fp-Cgil, Fps-Cisl e Fpl-Uil     hanno chiesto al prefetto di essere convocate per l’attivazione della procedura di     conciliazione prevista dalla legge, in relazione alla vertenza in corso all’Ipab, in     particolare su collocamento in disponibilità di 13 dipendenti Ipab, assenza di un piano     aziendale dell’Ipab di Vicenza, carenze di organico e incremento dei carichi di     lavoro nei servizi e nei reparti, esternalizzazioni.
     I sindacati, nel contempo, chiedono l’immediata revoca della delibera del 20 luglio     scorso, con la quale l’Ipab ha avviato la procedura per il collocamento in     disponibilità di 13 dipendenti; e l’apertura di un tavolo di confronto con Ipab e     Comune su un nuovo piano aziendale in cui prendere in esame standard, servizi, organici,     risorse.
     Intanto, Rdb Cub prende atto che Cgil, Cisl e Uil «da buoni ultimi, hanno deciso di     lasciar perdere la finta della concertazione e dichiarare lo stato di agitazione».
     Il sindacato di base, sottolineando che non gli è stato consentito di partecipare     all’assemblea dei confederali, ricorda che l’accordo realizzato in prefettura     consente di guadagnare tempo: i licenziamenti non scatteranno il 23 settembre, e il 10     settembre ci sarà l’apertura di un tavolo istituzionale dove verrà ribadita la     contrarietà ai licenziamenti.
     Infine, Rdb Cub ribadisce che non esistono appalti cattivi (quelli di Meridio) e appalti     buoni (di Giuliari e consorzio "Prisma"). Il sindacato di base, infatti, è     contrario a tutti gli appalti.
«Se non collaborano non è colpa nostra»
Vicenza - «Non ho minacciato nessuno, semmai ho preso atto     che lo spirito di collaborazione che avevamo chiesto ad un consiglio di amministrazione     non nominato da questa maggioranza è venuto meno e, forse, non c’è mai stato».
     L’assessore alla famiglia Giovanni Giuliari risponde così alla nota del presidente     Ipab Gerardo Meridio da noi pubblicata ieri sugli esuberi di personale dell’ente e     sul difficile momento per i rapporti tra Comune e Ipab.
     «Non è certo per un mio capriccio né per fare un torto all’Ipab se ho promosso dei     bandi per l’assegnazione di alcuni servizi - precisa Giuliari - ma solo perché ce lo     impone una normativa statale che chiede anche agli enti locali di promuovere la     concorrenza tra operatori, al fine di migliorare la qualità dei servizi. E contrariamente     a quanto fatto da altri Comuni, abbiamo anzi voluto che l’Ipab potesse rientrare tra     i possibili soggetti destinatari dei bandi. Mi risulta che fino all’ultimo giorno     Ipab abbia attivato i propri uffici per presentare una sua offerta per il servizio di     pasti a domicilio, ma alla scadenza del termine il Comune ne ha ricevuta una soltanto. È     quindi Ipab che ha deciso di non concorrere».
     «I miei rapporti con il presidente Meridio - precisa inoltre l’assessore - sono     stati sempre mantenuti in stretto contatto con il sindaco e ogni mia azione e intervento     hanno visto il suo coinvolgimento e consenso. Rispetto all’autonomia dell’Ipab e     alle accuse rivoltemi di ingerenza nelle relazioni sindacali e di essere patrocinatore di     alcune organizzazioni sindacali, faccio presente che quando ho ritenuto opportuno     informare sulle relazioni tra Ipab e Comune di Vicenza, ho invitato tutte le sigle     sindacali, compreso il sindacato Rdb Cub, e che, contrariamente a molti amministratori del     consiglio di amministrazione dell’Ipab, non ho in tasca alcuna tessera di partito.     È, anzi, noto a tutti come la mia esperienza amministrativa sia espressione di un impegno     prettamente civico».
     «Per quanto riguarda l’autonomia dell’Ipab confermo quanto ho sempre sostenuto     in questi mesi - continua Giuliari - e cioè non solo la collaborazione tra i due enti, ma     l’attuazione delle politiche sociali a favore degli anziani nell’ambito della     Conferenza dei sindaci al fine di evitare un isolamento pericoloso e deleterio del Comune     capoluogo rispetto agli altri Comuni dell’Ulss 6».
     «È inoltre opportuno ricordare che le nomine degli amministratori sono state fatte     dall’allora sindaco Hüllweck in una maniera che ha scandalizzato tutti e che ha     portato ad un acceso dibattito in Consiglio comunale. Ricordo infatti che l’ex     sindaco ha deciso di nominare il nuovo consiglio dell’Ipab pochi giorni prima delle     sue dimissioni anziché lasciare questo compito, come era più logico, alla nuova     amministrazione. Inoltre, se è pur vero che l’Ipab gode di un’autonomia     gestionale, penso che le persone designate e nominate da un sindaco, considerato che non     sono l’esito di un concorso, ma discendono da un rapporto fiduciario, devono essere     in sintonia con gli indirizzi politico-amministrativi stabiliti dall’amministrazione     comunale. L’autonomia dell’Ipab – conclude Giuliari - non può quindi     bloccare le diverse valutazioni che un’amministrazione comunale è legittimata a fare     nell’ambito dei servizi alla cittadinanza».
8 agosto 2009 - Corriere del Veneto
Il Comune contro l’Ipab «Non     c’è sintonia politica»
     L’assessore Giuliari sfiducia il presidente     Meridio
     di Tommaso Quaggio
VICENZA - Lo scontro sugli esuberi all’Ipab     diventa politico. E apre la crisi fra l’ente di assistenza e il Comune. «Il rapporto     fiduciario tra noi e il cda di Ipab – spiega l’assessore ai Servizi Sociali     Giovanni Giuliari - credo sia finito, non spetta a me chiederne le dimissioni ma su questo     si pronuncerà il sindaco Variati. Le persone nominate devono essere in sintonia con gli     indirizzi politicoamministrativi stabiliti dall’amministrazione in carica».     Affermazioni che fanno presagire che a breve si possa già assistere ad un cambio di     vertici che sono stati erediti dalla passata amministrazione, guidata da Enrico Hüllweck,     che prima di dimettersi riconfermò il consiglio di amministrazione del «Proti Salvi     Trento».
     La querelle politica è nata a seguito della vertenza sindacale sui tredici licenziamenti     avanzati da Ipab, e al momento congelati fino a settembre. Ad accendere la miccia sono     state però le frecciate del presidente dell’ente di contra’ San Pietro. «La     situazione che si sta affrontando – ha affermato Gerardo Meridio - è stata causata     dall’assessore Giuliari che ha voluto, a tutti i costi, appaltare a privati i servizi     che prima erano gestiti da anni. L’ente è autonomo e risponde alla Regione.     L’Ipab non risponde a lui». Affermazioni mal digerite dall’amministratore. «Ho     preso atto – controbatte Giuliari - che lo spirito di collaborazione che avevamo     chiesto ad un cda non nominato da questa maggioranza è venuto meno e, forse, non     c’è mai stato. Non è certo per un mio capriccio, né per fare un torto     all’Ipab, se ho promosso dei bandi per l’assegnazione di alcuni servizi solo     perché ce lo impone una normativa statale che chiede anche agli enti locali di promuovere     la concorrenza tra operatori, al fine di migliorare la qualità dei servizi. Inoltre, se     è pur vero che l’Ipab gode di un’autonomia gestionale, penso che le persone     designate e nominate da un sindaco, considerato che non sono l’esito di un concorso,     ma discendono da un rapporto fiduciario, devono essere in sintonia con gli indirizzi     politicoamministrativi nostri. L’autonomia dell’Ipab non può quindi bloccare le     diverse valutazioni che un’amministrazione comunale è legittimata a fare     nell’ambito dei servizi alla cittadinanza». A tutto questo si aggiunge anche la     presa di posizione del consigliere di maggioranza Giovanni Rolando che punta il dito su un     cda in cui l’attuale maggioranza non ha alcun membro. «Una cosa del genere non si è     mai vista – precisa il capogruppo della lista Varati Sindaco – ma oltre a questo     dobbiamo fare il punto sulla incompatibilità di Meridio, che è anche consigliere     comunale del Pdl, e sui compensi di questo cda non nominati da noi. La questione va     chiarita una volta per tutte e in fretta».
     Intanto ieri i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno proclamato lo stato di     agitazione e chiesto ai vertici dell’ente la revoca dei licenziamenti (accordato con     la sola Rdb Cub) solo dopo l’apertura di un tavolo di confronto. «Il provvedimento     deve essere revocato - fa sapere la Triplice - L’assemblea ritiene grave che     l’Ipab abbia sottoscritto un accordo con una parte della rappresentanza sindacale. Il     presidente ed il Cda non possono scegliersi il sindacato che vogliono ». 
7 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
EMERGENZA. Il Cda dell’istituto     di contrà S.Pietro ricevuto dal prefetto vicario
     assieme ai vertici sindacali Rdb-Cub
     Ipab, il problema esuberi ha spaccato i sindacati
     Le rappresentanze di base ottengono una proroga al 10     settembre
     Cgil, Cisl e Uil: «Accordo grave e pericoloso»
     di Chiara Roverotto
Vicenza - Temuta, annunciata. La rottura con i     sindacati è arrivata. È bastato che ieri mattina i rappresentanti dei Rdb-Cub si     presentassero in prefettura per scatenare l’ira di Cgil, Cisl e Uil, che in serata     hanno risposto con un comunicato durissimo per dire che «sono state violate le regole     definite per legge sulla democrazia sindacale, sospendendo unilateralmente il tavolo di     trattativa aziendale dell’Ipab». 
     «Ma ancor più grave - si legge nella nota di firmata da Giancarlo Puggioni, Maurizio Dei     Zotti e Claudio Scambi - è che ci si accordi per licenziare. Infatti, l’intesa     prevede che a settembre le parti vengano riconvocate per esaminare i licenziamenti».
     Situazione esplosiva, quindi, sottolineata anche da Giovanni Rolando, presidente della     Quinta commissione consiliare "Servizi alla popolazione" il quale consiglia     «un’analisi approfondita che prenda in considerazione il servizio offerto, i costi     di gestione, le rette di ricovero sempre più onerose all’interno dell’Ipab». 
     Ma andiamo con ordine. Dopo la riunione dell’altro giorno nella quale i confederali     chiedevano la sospensione della delibera per tornare a trattare sul futuro     dell’Istituto di contrà S.Pietro e sui servizi socio assistenziali che l’ente     sta erogando, Raniero e Martelletto (Rdb-Cub) avevano già chiesto un incontro in     prefettura per far sì che ci fosse un tentativo di conciliazione tra le parti. Sul tavolo     il viceprefetto vicario con il presidente Meridio e i consiglieri Bastianello, Porelli e     Barbieri. 
     Alla fine sì alla sospensione della procedura fino al 10 settembre e interruzione dello     stato di agitazione. Nel frattempo la prefettura convocherà i vertici Ipab, i sindacati e     il Comune per esaminare congiuntamente i problemi che riguardano gli esuberi del personale     interessato alla mobilità. 
     Se da una parte si grida vittoria, dall’altra si punta ad un confronto che non     discuta solo gli esuberi bensì tutta la politica dell’ente. Chi la spunterà? È     presto per dirlo. Oggi alle 13.30 si terrà un’assemblea con i lavoratori iscritti a     Cgil, Cisl e Uil e i sindacati attendono dalla presidenza la convocazione di un nuovo     tavolo di concertazione. Nel frattempo Germano Raniero punta il dito sulla continua     privatizzazione dei servizi sociali operata da Comune, Ulss e Ipab. 
     «La salvaguardia - si legge in una nota - dei 13 lavoratori passa per un’assunzione     di responsabilità sul destino dei servizi sociali: se non dovesse verificarsi avremo     altri esuberi... Ci siamo sempre opposti - continua Raniero - alle privatizzazioni dei     servizi pubblici siano esse decisioni prese da centro- destra o da centro-sinistra.     Abbiamo cercato di impedire la cessione dei reparti del S. Camillo e non siamo     d’accordo sul bando per i pasti a domicilio. L’assessore Giuliari farebbe bene a     riflettere prima di prendere certe decisioni».
7 agosto 2009 - Corriere del Veneto
Assistenza Sospese le pratiche fino     al prossimo 10 settembre
     Ipab, bloccati i licenziamenti. Ma i sindacati litigano     fra loro
VICENZA – Ipab, sospeso fino al prossimo 10 settembre     l’iter di licenziamento dei 13 dipendenti pubblici annunciati nelle scorse settimane     dall’ente assistenziale vicentino. L’intesa è stata raggiunta tra il presidente     del «Proti Salvi Trento », Gerardo Meridio, e il sindacato Rdb Cub dopo la mediazione     del prefetto vicario di Vicenza, Vincenzo Foglia. Protestano i sindacati Cgil, Cisl e Uil,     non presenti all’incontro: «Accordo senza mandato, è una colossale presa in giro».
     Il tentativo di conciliazione fra le parti si è svolto in prefettura come prevede la     norma, in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione da parte di Rdb Cub.     L’incontro si è concluso positivamente, con la firma di un accordo che prevede da     parte dell’Ipab la sospensione dei termini della procedura di esubero, e per parte     del sindacato – rappresentato da Germano Raniero, Federico Martelletto e Concetta     Vigolo – della sospensione dello stato di agitazione fino alla stessa data. «E’     stato un incontro molto positivo e pacato – spiega Meridio – abbiamo deciso di     sospendere l’efficacia della delibera fino a settembre, così da aver modo di     coinvolgere l’ente municipale e affrontare con il Comune tutte le tematiche di     gestione dei servizi della città, pensando anche a ricollocare i lavoratori. E’ la     prima volta che questa Ipab conclude un accordo con il sindacato Rdb Cub». Meridio     conclude con una «frecciata» all’assessore comunale al Sociale, Giovanni Giuliari:     «Se oggi discutiamo di esuberi è colpa sua: è stato lui a voler a tutti i costi     appaltare certi servizi del Comune». L’accordo siglato ieri fra Ipab e Rdb Cub non     è andato giù alla Triplice. «E’ grave e pericoloso perché non dà alcuna     garanzia, in quanto sposta solo i termini della procedura senza il consenso e il mandato     dei lavoratori – dichiarano Giancarlo Puggioni della Fp Cgil, Maurizio Dei Zotti     della Fp Cisl e Claudio Scambi della Uil Fpl – è inoltre gravissimo che l’Ipab     si scelga i soggetti con cui trattare violando la legge sulla democrazia sindacale, ma     ancora peggio è che ci si accordi per licenziare: l’intesa infatti prevede un nuovo     incontro a settembre per esaminare i licenziamenti».(A.Al.)
6 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
IPAB NELLA BUFERA. Tredici esuberi:     Cgil, Cisl e Uil chiedono al sindaco di intervenire
     Lavoratori a rischio «La delibera resta»
     Interrotta la riunione con cda e sindacati. Rdb-Cub     oggi saranno dal prefetto Domani un’assemblea
     di Chiara Roverotto
Vicenza - Ieri nel salone di contrà S. Pietro erano     riuniti i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil (Giancarlo Puggioni, Maurizio Dei     Zotti e Claudio Scambi) e dei Rdb Cub con Germano Raniero assieme ad alcuni componenti del     consiglio di amministrazione dell’Ipab con il presidente Meridio; mentre nel chiostro     dell’istituto "Trento" c’erano lavoratori che con bandiere, manifesti,     slogan e megafoni tentavano di difendere il loro posto di lavoro. Una giornata iniziata     alle 9, che si è conclusa in maniera convulsa e che, nei prossimi giorni, non farà     mancare novità.
     IL CASUS BELLI. Tredici dipendenti in mobilità, tra cui anche alcuni fisioterapisti. La     maggior parte lavoratori che prima distribuivano i pasti a domicilio agli anziani per     conto del Comune, servizio ora affidato ad una ditta esterna che ha vinto un appalto lo     scorso giugno.
     POLEMICI. I delegati Rdb Cub non accettano la delibera presentata dalla presidenza     dell’Ipab e chiedono un incontro con il prefetto, che si terrà oggi alle 10. Non     solo, dichiarano illegittimo il comportamento dell’ente e chiedono     un’amministrazione controllata dell’Ipab. «Stanno accadendo troppe cose strane     - spiega Raniero - per cui a questo punto meglio che un esterno venga a valutare la     situazione patrimoniale dell’istitituto».
     IL CDA IPAB. Ieri ha respinto al mittente la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di ritirare o     revocare la delibera sugli esuberi. Condizione indispensabile - per i sindacati -     affinchè venga discusso un piano occupazionale più ampio, anche in vista di nuovi     servizi che si verranno a creare e con quanto il Comune sembra intenzionato ad attuare in     merito all’assistenza degli anziani nei prossimi anni. Dopo qualche minuto di     trattativa interna, dal presidente Meridio e dai consiglieri Casetto, Porelli,     Bastianello, Brunetto e Barbieri arriva un secco no: la delibera non si ritira e non viene     neppure sospesa.
     LA MOSSA DI CGIL, CISL E UIL. «Abbiamo deciso di chiedere un incontro urgente al sindaco     - spiega Claudio Scambi, Uil - che ci ha ricevuto subito con il resto della giunta».     Obiettivi? Quelli dei sindacati sono semplici: ribadire un programma con l’ente; e     chiedere al Comune che si faccia carico di affrontare la situazione, visto che esiste un     accordo tra i due enti per la gestione delle politiche assistenziali in città. Accordo     che - a detta dei sindacati - non può risentire dello scontro politico tra maggioranza e     minoranza. Infine, è prevista un’assemblea che si terrà domani (alle 13.30     all’istituto "Trento") per spiegare ai dipendenti che cosa sta accadendo.     «Saranno loro la nostra cartina al tornasole».
     LAVORATORI. Erano una cinquantina quelli presenti ieri mattina, e gli animi non erano     tranquilli. «Non sappiamo chi siano i tredici che verranno messi in mobilità - spiegano     - Qui il lavoro non manca, al contrario.Tutti potrebbero essere ricollocati con un piano     di riorganizzazione».
     LA PRESIDENZA. «A fare confusione sono state le organizzazioni sindacali - dichiara il     presidente Meridio - Martedì i rappresentanti Rdb Cub avevano chiesto di partecipare     all’incontro. Noi eravamo favorevoli, la spaccatura è arrivata dopo, infatti     c’è chi ha scelto la strada del prefettura, chi quella del Comune. La seconda mi fa     piacere sia stata intrapresa, in questo modo si chiariranno molte cose. Per noi il tavolo     di concertazione con i sindacati rimane sospeso, ma lo riconvocheremo nel giro di poco     tempo. Per il personale in mobilità ho cercato di mettermi in contatto con     l’Euroristorazione, la ditta che ora distribuisce i pasti, per vedere se erano     disposti ad assumere personale, ma l’hanno già fatto...».
6 agosto 2009 - Corriere del Veneto
La delibera non sarà revocata
     Licenziamenti all’Ipab protesta sotto il reparto
VICENZA — Nessuna sospensione del procedimento di     «messa in disponibilità», di fatto il licenziamento, avviato dall’Ipab «Proti     Salvi Trento» per 13 lavoratori dell’ente assistenziale di Vicenza. Lo annunciano     Cgil, Cisl e Uil, che ieri hanno incontrato il Cda dell’ente ed esposto la situazione     anche alla giunta comunale.
     «Abbiamo chiesto che la delibera sia revocata, e ci è stato risposto in senso negativo     – spiega Claudio Scambi, Uil Fpl – Abbiamo chiesto almeno una sospensione, per     poter discutere del piano generale con calma: ci hanno detto che hanno bisogno di tempo,     che non possono decidere. E’ sconcertante l’incapacità decisionale di questa     amministrazione». Il presidente dell’Ipab Gerardo Meridio pone invece l’accento     sulle «beghe sindacali che ci hanno costretto a rimandare la seduta. Cgil, Cisl e Uil     hanno protestato contro la presenza alla riunione del sindacato Cub, che all’invito     di andarsene ha preteso di rimanere per forza. Il tutto mentre fuori, con dei megafoni,     esponenti Cub rivolgevano insulti ai vertici Ipab sotto le finestre di un reparto di non     autosufficienti. Una situazione inaccettabile, abbiamo dovuto rimandare la seduta».
2 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
LA PROTESTA. I dipendenti del     sindacato Rdb cub
     hanno accolto il ministro con fischi, striscioni e slogan
     «La faccina la mettiamo ogni giorno»
«Fannullone! Noi la faccia ce la mettiamo sempre». Lo     hanno aspettato all’ingresso e dentro l’ospedale e l’hanno salutato con     fischi, striscioni e slogan di protesta. Non ha ricevuto solo applausi e strette di mano     ieri mattina il ministro Renato Brunetta, durante la sua visita bassanese, ma ha dovuto     anche fare i conti con le rimostranze dei rappresentanti del sindacato Rdb Cub, che hanno     posto l’attenzione sull’altra faccia delle azioni messe in atto dal     rappresentante del governo nell’ambito della pubblica amministrazione.
     «Brunetta viene a Bassano ad inaugurare le cosiddette faccine di gradimento - hanno     sottolineato - ma dimentica che i lavoratori la "faccina" la mettono ogni giorno     anche se le istituzioni non fanno il loro dovere, anche se manca personale, se si saltano     ferie e riposi e se i carichi di lavoro sono inaccettabili». 
     I manifestanti hanno puntato il dito contro la possibilità offerta ai medici di     «giocare» sulla libera professione e sul continuo allungarsi delle liste d’attesa e     hanno ricordato come nel Veneto, a causa del blocco delle assunzioni, manchino ancora 2000     infermieri e centinaia di operatori. I portavoce del gruppo hanno infine posto     l’accento sul divario tra gli stipendi dei direttori generali «eletti su volontà     della casta» e quelli dei semplici lavoratori.(C.Z.)
IPAB. Tredici lavoratori a rischio     mobilità, mercoledì fissato l’incontro tra cda e sindacati
     Meridio: «Farò di tutto a garanzia dei posti»
Vicenza - «Farò di tutto per garantire i posti di lavoro tra il nostro ente e gli altri nell’accordo di programma». Alla vigilia dell’incontro di concertazione con i sindacati fissato per mercoledì, il presidente Ipab Gerardo Meridio usa toni morbidi, nonostante gli ultimi colpi inferti dai Cub e le polemiche sollevate da Cgil-Cisl-Uil. Il tema è quello dei 13 esuberi, 10 riguardanti i servizi generali e 3 fisioterapisti. Meridio torna sulla causa: «Siamo di fronte a meccanismi nuovi di assegnazione dei servizi sociali: il Comune ha intrapreso la strada della concorrenza con i pasti a domicilio e l’assistenza domiciliare». E sugli effetti: «Noi eroghiamo servizi cercando di salvaguardare i posti di lavoro, finché è possibile». Un passaggio anche sul tanto atteso piano industriale: «È strettamente legato all’accordo di programma con il Comune e pertanto dal momento che si parla di nuove strutture, posti letto, gestione dei centri diurni è necessario attendere la sua definizione. Questo intanto significa che con il Comune stiamo collaborando. E inoltre solo una volta che sarà definito il piano sarà possibile fare valutazioni sull’organizzazione dell’ente». Sul fatto che i lavoratori dei servizi generali sarebbero sottoposti a elevati carichi di lavoro e straordinari obietta: «Non mi risulta». Ritiene invece fondamentale l’incontro di mercoledì per valutare insieme con i sindacati tutto un piano di possibile recupero nell’ente o nell’ambito dell’accordo di programma: «Farò di tutto - assicura Meridio - per garantire i posti di lavoro». E ribadisce che il caso attiene tredici posti di lavoro e non il centinaio di lavoratori certificati in parziale inidoneità sui quali i sindacati avevano espresso in prospettiva i loro timori».(R.B.)
2 agosto 2009 - Il Gazzettino
Rischiano il posto i 13 dipendenti     Ipab. Il sindacato scrive al Prefetto
     di Matteo Crestani
Vicenza - I tredici dipendenti dell’Ipab di Vicenza per i quali è stata avviata la procedura di mobilità presso altri enti rischiano sempre di più il proprio posto di lavoro. Così l’Rdb-Cub si mobilita e ieri mattina ha scritto al prefetto di Vicenza Piero Mattei per proclamare lo stato di agitazione, con richiesta di incontri di conciliazione e raffreddamento. Chiare le ragioni descritte al Prefetto nella comunicazione del sindacato autonomo vicentino: "l’Amministrazione Ipab con provvedimento del 20 luglio scorso ha deliberato uno stato di eccedenza del personale dei Servizi Generali (10 lavoratori) e del personale del servizio "Riabilitazione" (3 lavoratori), sostenendo che è determinata rispettivamente dalla scadenza alla data del 30 giugno 2009, della convenzione sottoscritta con il comune di Vicenza, che affidava ad Ipab, il servizio di preparazione, confezionamento e consegna dei pasti a domicilio per utenti del comune di Vicenza e dalla contrazione dell’offerta dei posti letto nelle residenze dell’ente. Ha pertanto avviato la procedura di collocamento in disponibilità del personale risultato eccedente. Una scelta importante e delicata che non è stata in nessun modo concertata con le organizzazioni sindacali interne all’Ipap". Una situazione che, a detta dell’Rdb-Cub, non rispecchia lo stato delle cose: "i lavoratori dei Servizi Generali e Fisioterapisti sostengono di essere sottoposti ad elevati carichi di lavoro e a straordinari frequenti. Non esistono a nostra opinione le condizioni che dimostrino la scelta di mettere in "mobilità" 13 lavoratori Ipab". La richiesta dell’Rdb-Cub è forte: "vogliamo il ritiro della delibera". Ed il sindacato vicentino conclude la propria missiva al prefetto Piero Mattei scrivendo: "con la presente intende fare nostre le rimostranze dei dipendenti e proprio per questo intendiamo indire una giornata di sciopero nelle modalità e nei tempi previsti dalle norme vigenti". Una presa di posizione che non vede opporsi il presidente dell’Ipab di Vicenza, Gerardo Meridio, che conclude: "ci troviamo di fronte ad una situazione non certo facile a livello di gestione del personale. L’Ipab conta circa 570 dipendenti, dei quali un centinaio non sono adibiti a mansioni di assistenza. È arrivato il momento di razionalizzare. Il Comune di Vicenza, nel bando d’appalto avrebbe fatto meglio ad inserire una clausola di salvaguardia per la tutela dei dipendenti in servizio, così per i pasti a domicilio non ci sarebbero stati problemi per la gestione dei lavoratori, che sarebbero stati assorbiti dall’impresa aggiudicatrice dell’appalto".
1 agosto 2009 - Il Giornale di Vicenza
CASO IPAB. Proclamato lo stato di     agitazione, in vista uno sciopero
     RdB Cub chiede aiuto al prefetto
     «13 esuberi? Ma se fanno gli straordinari»
Vicenza - Diventa un caso sindacale - unico per ora in     Veneto- la messa in disponibilità di 13 dipendenti dell’Ipab di Vicenza che, secondo     l’ente di assistenza, da un giorno all’altro non servirebbero più. Le     rappresentanze RdB Cub hanno dichiarato ieri lo stato di agitazione di tutto il personale     Ipab e chiesto una convocazione urgente al prefetto per una conciliazione e lo stop     immediato ai provvedimenti.
     Nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil avevano convocato una assemblea col personale dopo     l’annuncio il 20 luglio da parte del presidente Ipab, Gerardo Meridio, di un esubero     di 10 lavoratori dei servizi generali e di 3 dei servizi di riabilitazione, evidenziando     che su questi lavoratori in realtà si giochi una partita politica tra Ipab e Comune,     governati da maggioranze diverse (Meridio è minoranza in consiglio comunale,     l’assessore comunale Giuliari è maggioranza). 
     Una nuova assemblea ha coinvolto i sempre più allarmati lavoratori stavolta con Rdb Cub,     in cui è stato ribadito che secondo l’Ipab l’eccedenza del personale è legata     al mancato rinnovo della convenzione sui pasti a domicilio tra Ipab e Comune (Ipab non ha     partecipato alla gara, l’appalto è diventato esterno) ma anche alla contrazione     dell’offerta di posti letto negli istituti per anziani dell’Ipab. «Una scelta     importante e delicata che non è stata in nessun modo concertata con le organizzazioni     sindacali interne all’Ipab - scrivono Rdb Cub al prefetto - I lavoratori dei Servizi     generali e fisioterapisti invece sostengono di essere sottoposti ad elevati carichi di     lavoro e a straordinari frequenti. Non esistono a nostra opinione condizioni che     dimostrino la scelta di mettere in "mobilità" 13 lavoratori Ipab. Noi chiediamo     il ritiro della delibera n.94 del 20 giugno 2009 e denunciamo l’atteggiamento di non     disponibilità alla trattativa che la direzione aziendale continua a tenere». 
     Rdb Cub intendono proclamare una giornata di sciopero ma attendono anche una convocazione     in prefettura, già certi che la messa in disponibilità non avrà esiti fortunati: due     mesi di tempo per una ricollocazione oppure la mobilità. 
     Ma a tutt’oggi - secondo una prima ricognizione - non esistono enti pubblici con     posti idonei dove i lavoratori possano essere ricollocati nel Vicentino: sono arrivati     già i primi ufficiosi no, forse un unico posto di lavoro potrebbe spuntare in Camera di     commercio. Troppo poco. Poi si aprirebbero possibili chiamate da altre province e regioni,     con ovvi problemi di trasferimenti.
     Mercoledì 5 agosto è fissato l’incontro di concertazione con consiglio di     amministrazione e presidente Meridio.