Vicenza. QUALI SONO LE GARANZIE A TUTELA DEI BAMBINI NEL NUOVO CENTRO DI VIA DEI MILLE?

In allegato il comunicato

Vicenza -

DA CHI E IN BASE A QUALI CRITERI SONO SELEZIONATI I VOLONTARI? CHI EFFETTUA CONTROLLI PER PREVENIRE ABUSI SU MINORI?



Interveniamo riguardo alla notizia apparsa sui giornali, in questi giorni, in merito al “Nuovo centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale” di via dei Mille a Vicenza. La struttura è comunale e a diffondere la notizia dell'inizio dei nuovi corsi, riservati a "più di 500 bambini tra iscritti e partecipanti", sono l'assessore all'Istruzione del Comune di Vicenza Alessandra Moretti e il Dirigente del settore "Attitivà educative" Silvano Golin.


Tutti i corsi saranno gestiti da "volontari esperti", uno dei quali (vedi intervista rilasciata da Lorenzo Zen al Giornale di Vicenza del 21 settembre 2011) è un neo pensionato, che dichiara “Quando sono andato in pensione ho chiesto al dirigente ed amico Silvano Golin di farmi fare qualcosa altrimenti avrei continuato a litigare con mia moglie. Il giorno dopo mi ha consegnato le chiavi”. Il signor Zen, nell’articolo in questione, è definito la colonna portante del centro stesso, poiché è stato il primo volontario a aderire all'iniziativa e perché trascorre almeno 10 ore il giorno all'interno della struttura.  Non solo, nell'ambiente scolastico lo stesso volontario è conosciuto per essere in possesso anche di altre chiavi d’edifici comunali, quali ad esempio la scuola d’infanzia comunale di Via Bixio. Non è chiaro a che titolo questo signore possa essere in possesso delle chiavi di un edificio comunale nel quale trascorrono la giornata bambini dai tre ai sei anni.


La notizia del nuovo centro costituito da volontari giunge a pochi mesi dal caso del pediatra Mattiello, accusato di pedofilia, che, alla scuola d’infanzia Cariolato di Bertesina, gestita da una cooperativa, fino al giugno scorso aveva avuto la libertà di allestire una sorta di “set cinematografico”,  per riprendere le sue lunghe e squallide "visite " con i bimbi ospiti presso la struttura la cui gestione era stata affidata proprio dall’Amministrazione comunale alla Cooperativa.


Inoltre, non è comprensibile il motivo per cui, mentre nelle strutture comunali è applicato un rigidissimo nuovo Regolamento che vieta l’accesso nelle scuole a chiunque non autorizzato dalla direzione, dipendenti comunali assunti con pubblico concorso compresi, l’assessore Moretti e il dirigente Golin, con disinvoltura, aprono centri per bambini affidandoli a volontari. Nel caso di un dipendente del Comune di Vicenza che dovesse recarsi nelle strutture comunali per motivi di servizio (ad esempio consegna di materiale, riparazione di qualche elettrodomestico nelle cucine degli asili, ecc), questi è tenuto a darne un preavviso di almeno 3-5 giorni, seguendo un iter burocratico portato all’esasperazione e che grava in primis sul personale comunale già tirato all’osso. Colpisce come la stessa Amministrazione, così sospettosa e rigida con i suoi dipendenti, usa una larga discrezionalità nei confronti dei volontari, cioè di soggetti privati, che invece possono accedere senza tanti preamboli, ed entrare in contatto con bambini all’interno di una struttura che pure è comunale. Venuti a conoscenza dell’ampia sponsorizzazione di tale centro da parte dell’Amministrazione Comunale (e anche dal sito del Pd cittadino), più di un dipendente comunale ci ha posto questo quesito: “Aver vinto un concorso pubblico non è considerato sufficiente per essere trattati con rispetto e fiducia, mentre è sufficiente essere amici del dott. Golin o dell’Assessore Moretti per garantire un ottimo curriculum che garantisce professionalità e rigore morale?”.


Infatti, non sono chiari molti punti: con quali criteri l’amministrazione seleziona i volontari? Chi controlla la qualità del servizio da loro reso? … e soprattutto in che modo si tutelano i bambini affinché non si ci sia il dubbio che potrebbero ripetersi episodi come quelli accaduti nei nidi gestiti dalla cooperativa privata cui l’Amministrazione ha affidato il servizio? Su quali basi si controllano le persone inserite nella lista dei 100 volontari? Chi verifica che all’interno del centro, ove sono seguiti anche bambini con problematiche, non ci siano casi di maltrattamento o di sopruso? Quali le regole d’accesso alla struttura da parte d’estranei?

Il vantarsi che questo centro gestito da volontari sia “il primo e unico in Italia per numero di professionisti che vi operano”, e porsi in questo modo all’avanguardia della consegna dei servizi pubblici ai privati, proprio mentre si assiste allo sfascio dello stato sociale, ai tagli alla sanità e alla scuola pubblica, mentre i giovani sono senza lavoro e si riempiono i servizi pubblici (biblioteche, uffici, ospedali, ..) di “volontari” e di pensionati, la dice lunga su come, anche il Comune di Vicenza, intende affrontare la crisi economica. Una scelta tutta sbilanciata a favore dei privati e della dismissione del servizio pubblico che è stata ampiamente evidente anche dal convinto appoggio offerto ai nidi-famiglia che, con una convenzione all’“acqua di rose”, consegnano i servizi rivolti all’infanzia totalmente ai privati.  Se la risposta è  che il problema sono i soldi, ci chiediamo allora come mai non si riempiano di “volontari” non pagati anche  lo staff del sindaco, e non si taglino, anziché i posti di lavoro, gli stipendi da capogiro di dirigenti e manager.