ASSEMBLEA PROVINCE, CITTA' METROPOLITANE E PICCOLI COMUNI: DAI LAVORATORI UNA NUOVA RESISTENZA
Oltre 150 delegati provenienti da molte regioni hanno partecipato alla odierna assemblea nazionale a cui è giunto il messaggio di saluto del Presidente dell'UPI.
L'assemblea, cui hanno partecipato anche delegati e RSU, non organizzati con USB, ha licenziato un ordine del giorno che avvia una campagna di resistenza nazionale per impedire la realizzazione di questo sciagurato disegno amministrativo a danno di lavoratori e cittadinanza.
Di seguito il testo dell'ordine del giorno e il messaggio del Presidente dell'UPI:
Assemblea Nazionale delle RSU e dei delegati di Province, Città Metropolitane e Piccoli Comuni
Roma 7 Ottobre 2013
Odg approvato dall’Assemblea
Le RSU e i delegati di posto di lavoro
riuniti in assemblea nazionale su convocazione della USB Pubblico Impiego;
udita la relazione introduttiva e gli interventi che si sono succeduti nel corso del dibattito;
considerata la necessità di rafforza le iniziative di contrasto e di mobilitazione avverso la riforma degli enti locali in itinere;
APPROVA IL SEGUENTE OdG
L’Assemblea delle RSU e dei delegati delle Province, delle Città Metropolitane e dei piccoli Comuni
CONDIVIDE
La preoccupazione per la trasformazione in senso antidemocratico che sta riguardando le amministrazioni locali, così come la riduzione delle risorse economiche e la perdita di posti di lavoro conseguente, che vanno invece mantenuti e anzi rafforzati;
APPREZZA
Questo primo momento organizzativo e di resistenza promosso dalla USB;
AUSPICA
Che la USB organizzi una campagna di resistenza delle lavoratrici e dei lavoratori degli enti locali con un respiro e una visione nazionale e confederale e con livelli d’intervento almeno di rango regionale, attivando altresì ogni utile collaborazione con la cittadinanza
ADERISCE
Allo sciopero generale del 18 Ottobre impegnandosi affinché sia colto come primo concreto momento di lotta dal personale operante nelle autonomie locali (per le politiche della spending review, per il blocco dei contratti, per l’impianto complessivo del decreto Brunetta)
INVITA
La USB, a mezzo dei propri organismi, a dotarsi di strumenti di analisi, lettura e opposizione, nonché ad attivare immediatamente idonee iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione, aperte al contributo anche di altre RSU in una logica di condivisione e partecipazione, nei confronti di tutti i soggetti istituzionali.
Il messaggio di saluto del Presidente dell'UPI:
AI DELEGATI DELL’ASSEMBLEA USB DELLE RSU DI PROVINCE E COMUNI
Cari delegati,
In occasione di questa importante Assemblea che vi accingete a svolgere, impossibilitato a partecipare personalmente, mi preme inviarvi un messaggio di saluto, che spero possa essere un contributo al dibattito in corso.
Nei prossimi giorni la discussione parlamentare sul Disegno di legge recante
Disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province e sulle Unioni e fusioni di Comuni entrerà nel vivo. Come Upi abbiamo in tutte le sedi rappresentato il nostro pieno dissenso ad un testo che riteniamo incostituzionale, antidemocratico e foriero di un forte aumento della spesa pubblica.
Non siamo mia stati contrari ad una riforma concertata e razionale della Pubblica amministrazione, tutta, che parta dallo Stato centrale e interessi Regioni, Province, Comuni e intervenga a sfoltire la giungla di società partecipate ed enti strumentali.
Riteniamo però che l’approccio che i Governi che negli ultimi anni si sono succeduti, abbia preso le mosse da posizioni demagogiche e non abbia per questo mai presentato al Paese un vero progetto di riforma che possa assicurare quello snellimento della Pa che porterebbe davvero efficienza al Paese.
Le Province e i servizi che queste erogano ai cittadini sono stati bollati come ‘inutili’ da chi non conosce, o fa finta di non conoscere, il lavoro di queste amministrazioni. Da questo sono nate iniziative legislative incostituzionali, bocciate per questo dalla Corte Costituzionale, confuse e contradditorie, che se attuate porteranno solo caos e nuova spesa pubblica.
Il Governo Letta, prigioniero di un annuncio, ha prima approvato un disegno costituzionale di abolizione delle Province, cui poi ne ha fatto seguire uno ordinario che, anticipando la riforma costituzionale, a Costituzione vigente svuota le Province delle proprie funzioni. Un disegno che ha dell’assurdo.
Nell’ultima riunione della Conferenza Unificata abbiamo posto al Governo alcune domande, che riteniamo dirimenti. Abbiamo chiesto di sapere quanto costerà al Paese l’attuazione del Disegno di Legge sulle Città metropolitane, sulle Province e sulle Unioni dei Comuni. Quanto il Governo ritiene si risparmierà con l’attuazione del Disegno di Legge sulle Città metropolitane, sulle Province e sulle Unioni dei Comuni. E abbiamo chiesto di sapere, ora, a chi saranno assegnate le funzioni, e quindi il personale, i bilanci, i debiti, il patrimonio, le quote di patto di stabilità, che oggi attengono alle Province. A queste domande il Governo non ha saputo o voluto rispondere. Noi continueremo a porle con forza al Parlamento, e siamo disponibili ad confrontarci su questi temi in ogni occasione istituzionale e pubblica che su questi temi sarà possibile organizzare.
Augurandomi che queste mie riflessioni possano essere utili al vostro dibattito di oggi , con la certezza che avremo nuove occasioni per potere proseguire un dibattito costruttivo, vi invio il mio più caro augurio di buon lavoro.
Antonio Saitta