Bologna. Quando anche le invisibili si incazzano…

In allegato il volantino

Bologna -

Questa Giunta  conclude il suo mandato nel modo peggiore: cacciando a casa  noi  112 precarie che da anni lavoriamo nei nidi di Bologna ed abbiamo vinto un concorso avendo  i requisiti per la stabilizzazione.



E’ facile riempirsi la bocca  di lotta alla precarietà, in campagna elettorale, mentre in concreto e pilatescamente se  ne lavano le mani.



Ricordiamo che a giugno, se non si trova una soluzione, noi lavoratrici precarie non potremo  avere neanche  più gli incarichi annuali, ma  finiremo a fare le supplenze giornaliere o peggio ancora le disoccupate.



Da mesi chiediamo all’Assessora Virgilio di aprire un confronto per  trovare una soluzione a questa drammatica situazione  che coinvolge 112  persone   e  ci troviamo sempre di fronte alla sordità totale e al continuo sfuggire dell’Assessora.


Mentre la stessa  dimostra diversa solerzia  quando si tratta di proseguire nello smantellamento  del servizio educativo comunale.



Infatti solo in questi ultimi anni sono stati dati alla gestione privata ben 500 posti nidi,   chiudendo contemporaneamente  nidi comunali.



Insomma questa Giunta ha lavorato alacremente per  smantellare il servizio pubblico e per creare le condizioni favorevoli per chi verrà dopo…infatti i 3 maggiori candidati a Sindaco (Delbono, Guazzaloca e Cazzola) si sono già espressi a favore della privatizzazione dei servizi.



La nostra richiesta di assunzione va di pari passo con la  difesa del servizio educativo pubblico.

 

ADESSO BASTA
NON POSSIAMO ATTENDERE ANCORA

CHIEDIAMO  A QUESTA GIUNTA  GIA’ CON LA VALIGIA IN MANO VERSO FULGIDI FUTURI  (NON CERTO DI DISOCCUPAZIONE O  DI PRECARIATO) UN ATTO  DI ROTTURA CON LE SCELTE PASSATE ED APRIRE  IMMEDIATAMENTE  UN  CONFRONTO PER L’USCITA NOSTRA DAL PRECARIATO E DALL’INCERTEZZA.

 

 

 

 

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21 aprile 2009 - La Repubblica

Il Pd approva il Rue al fotofinish Blitz delle maestre.
Consiglio comunale bloccato per due ore
Raisi aveva proposto una tregua per spostare il voto sui regolamenti edilizi
di SILVIA BIGNAMI

Bologna - Prima il blitz del Pd, che approva il regolamento urbanistico ed edilizio (Rue) a colpi di maggioranza. Poi quello di 112 precarie dei nidi, che bloccano i lavori del consiglieri per oltre due ore. Fatto sta che le ultime battute del consiglio comunale dell´era Cofferati, che dopodomani entrerà in esercizio provvisorio per il periodo pre-elettorale, partono in salita.
Il rush finale dell´assise di Palazzo d´Accursio è cominciato ieri. Si prosegue oggi e domani, con due sedute straordinarie. Ma il Pd ha deciso di sciogliere subito il nodo del Rue, che rischiava di finire in coda alle delibere pendenti e su cui pesava il rischio dell´ostruzionismo di centrodestra. «Chiedo che venga discusso subito» ha detto ieri il capogruppo Pd Claudio Merighi.
Il consiglio approva e il Rue viene presentato, completo delle modifiche chieste da associazioni e costruttori. Ma il Pdl non ci sta. «Noi ci impegniamo ad approvare il Rue entro fine mandato - dice Enzo Raisi - ma serve una istruttoria più approfondita.
Prendiamoci ancora un mese». «C´è stato tutto il tempo per discuterlo. Lo votiamo oggi» replica il consigliere Pd Paolo Natali. Il Pdl si infuria e decide di abbandonare l´aula durante il voto. «Perché tanta fretta? Che interessi ci sono dietro?» si chiede Paolo Foschini. «Polemiche strumentali» è la risposta dell´assessore Virginio Merola dall´aula. E il Pd va fino in fondo e approva: 21 voti favorevoli, tra Democratici e Sd. Contraria La Tua Bologna. Fuori dall´aula il Pdl.
Sembra cominciata la discesa, e invece no. All´improvviso fanno irruzione in aula a suon di striscioni e filastrocche 112 precarie dei nidi che a luglio resteranno senza lavoro, insieme a una ventina di esponenti Rdb che chiedono il blocco degli sfratti. Consiglio sospeso, e delibere in stand by. Gli assessori scalpitano. «Vogliamo un impegno a risolvere il nostro problema» chiedono i manifestanti, che minacciano di occupare il consiglio e chiamano a gran voce l´assessore alla scuola Milli Virgilio e quello alla casa Merola. Comincia la trattativa, condotta da Libero Mancuso. La Virgilio appare due volte, ma allarga le braccia: «Posti non ce ne sono, ve l´ho già detto». La situazione peggiora. Solo alle 18 passate, dopo due ore di tira e molla, arriva il compromesso.


21 aprile 2009 - Il Bologna

Infanzia. Il nuovo sistema di gestione del personale garantisce di non spendere 320 mila euro all'anno
Nidi, si risparmia su supplenze, critiche da maestre e genitori
Virgilio: «Non è risparmio ma lotta agli sprechi». La replica: «Il tempo non basta»

Bologna - Gli oltre 300 mila euro risparmiati dal Comune con l' uso ridotto delle supplenti nei nidi non piace alle maestre e ad alcuni genitori che lamentano una minor qualità del servizio. Con il nuovo sistema, partito a febbraio 2008, quando i giorni di assenza sono meno di 12 invece di una chiamata nominale di un supplente si fa ricorso alle risorse interne del nido, con spostamento di orario e sezioni delle maestre. Una soluzione che interessa solo una parte di queste assenze (il 35%), assicura il rapporto 1- 6 tra educatrici e bambini ma che non convince mamme e dipendenti che accusano l'assessore Milly Virgilio di un progetto «degno del centrodestra». La contestazione è andata in scena ieri mattina durante la commissione Istruzione, convocata su richiesta del consigliere comunale del Pd, Giovanni Mazzanti. Nella riunione si è fatto il punto della situazione e fatto i conti sulle assenze (inferiori ai 12 giorni) che ammontano a 5.100 giorni da parte delle maestre, di cui 3.300 hanno comportato la supplenza e 1.800 no (il 35%). Il sistema ha garantito un risparmio, in quattro mesi, di 180.000 euro che in un anno arrivano a circa 320 mila. In molti casi, ha spiegato l'assessore, le supplenze sono state tamponate con il posto part-time aggiunto dal Comune a partire dal 2008 e con i 24 educatori jolly assunti a inizio anno scolastico dal Comune a tempo determinato e in servizio nei ?uartieri. Spiegazione che non basta ai comitati di gestione dei nidi: «E' un modello tarato solo sul risparmio». Più in specifico per i contestatori manca il tempo di parlare con i genitori, perchè «sempre al limite del rapporto numerico», poi per seguire i bambini stranieri e quelli disabili. Virgilio risponde «Dai ?uartieri non abbiamo segnalazioni di criticità. Non volevamo risparmiare ma evitare gli sprechi» ma Roberto Sconciaforni (Prc) e Roberto Panzacchi (Blc) sostengono: «E' un modello che va ritirato subito», critico anche Mazzanti «Un errore non aver coinvolto preventivamente genitori ed educatori».(GBN)