….E CONTINUANO A CHIAMARLI "COLLOCAMENTI"
"Domanda di lavoro" nei Centri per l’impiego della Provincia di Roma tra flessibilità e liberismo
(un’analisi a-scientifica e per nulla imparziale)
I Centri per l’Impiego, i vecchi uffici di collocamento, ormai sono morti da un pezzo. Le loro "rinnovate" funzioni, sono utili solo a tenere in vita un apparato burocratico, che non saprebbe come riciclarsi. I milioni di euro spesi, grazie al Fondo sociale europeo, ben poco sono stati utilizzati per attivare quelle politiche attive del lavoro, di cui troppo spesso ci si è riempiti la bocca.
La Provincia di Roma, nonostante il massiccio impegno mediatico, non ha saputo ancora affermare il ruolo, che i Centri, strutture pubbliche, dovrebbero avere. Orientamento al lavoro, proposte formative e lavorative per i disoccupati (come da decreti 181 e 297), preselezione per la domanda/offerta di lavoro qualitativamente efficiente, un’efficace politica sulla dispersione scolastica, formazione del personale mirata alle esigenze dell’utenza (ma la R.S.U., tra l’altro, cosa fa?).
Ci si lamenta della carenza di organico, ma quello assunto qualche tempo addietro lo si è preferito dirottare in altri lidi, più consoni alle esigenze parentali. Intanto, i collocamenti, ben poco hanno da offrire, se non precarie e dequalificate proposte di lavoro: assecondare l’accesso a contratti evidentemente mascherati, privi di tutela e diritti, esacerba il disagio sociale, con conseguente incremento di contenzioso giuslavoristico ed il progressivo distacco dell’utenza dal Servizio pubblico.
Se non si riesce ad elaborare una strategia di contrapposizione alla "domanda" di precariato, se non vengono creati i presupposti, che permettano di garantire i soggetti più svantaggiati, se chi di competenza avesse la sensibilità e la motivazione di monitorare ciò che avviene in casa sua, se non si comprende, che la merce disoccupato/atipico/precario/somministrato/autonomo/sociolav./ apprendista non desidera solo essere categoria sociologica, ma essenzialmente lavoratore tutelato (da chiunque ne abbia volontà e desiderio), allora a nulla serviranno taluni "progetti" atti ad edificare costruzioni esteticamente appariscenti, ma funzionalmente inutili.
In allegato il testo dell'analisi