Fannulloni: Ci risiamo!
In allegato il volantino
Cambia il Governo, ma la musica è sempre la stessa, e puntuali ripartono gli attacchi ai dipendenti pubblici definiti, con un’espressione ormai divenuta linguaggio comune:“fannulloni”.
Questa espressione ha caratterizzato anche il primo intervento del neo Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, il quale nell’emulare i vari Ichino, Montezemolo ecc, ha per altro utilizzato una terminologia non proprio consona ad un alto esponente governativo: “Colpirne uno per educarne cento”, ed ha trovato subito, come al solito, ampio consenso in entrambi gli schieramenti politici, il sostegno dei mezzi d’informazione, totalmente asserviti al potere politico che li finanzia e il cupo silenzio della “casta sindacale” tutta protesa a rendere servigi al nuovo potere politico in cambio del monopolio della rappresentanza.
Queste affermazioni dimostrano ancora una volta la rozzezza, ed il pressappochismo che caratterizzano la nostra classe politica, che non è mai in grado di entrare nel merito dei reali problemi della Pubblica Amministrazione, ma preferisce solo scaricare le responsabilità del malfunzionamento della stessa sempre ed esclusivamente sui lavoratori, che nella stragrande maggioranza fanno bene il proprio lavoro nonostante siano mal pagati (le nostre retribuzioni sono le più basse dell’Europa che conta) e continuamente diffamati.
Sono i continui tagli alle risorse per lo stato sociale, l’esternalizzazione e la privatizzazione dei servizi che portano ad una costante e continua riduzione della quantità e della qualità dei servizi offerti alla cittadinanza nonché alla progressiva distruzione e mercificazione dei beni comuni.
Il Ministro Brunetta, invece di avventarsi come i suoi predecessori, con la solita voracità sui lavoratori della Pubblica Amministrazione, dovrebbe forse occuparsi anche delle condizioni in cui questi sono costretti ad operare, e perché no anche degli ancora tanti lavoratori precari e di quelli delle ditte in appalto che esistono al suo interno.
Dovrebbe altresì rivolgere la sua attenzione agli sprechi, agli incarichi e alle consulenze che si annidano fra coloro che sono preposti alla guida della Pubblica Amministrazione, politici in testa.
Probabilmente scoprirebbe che i veri fannulloni, gli assenteisti e i nullafacenti stanno da altre parti, hanno retribuzioni da favola, fanno profitti alla faccia dei cittadini, e non siedono certo sulle sgangherate poltroncine degli uffici della Pubblica Amministrazione.