Firenze, 25 gennaio. Riuscita manifestazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori degli Asili Nido
In allegato le foto dell'iniziativa
Si è tenuta oggi pomeriggio in occasione dello sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori degli Asili Nido del Comune di Firenze una manifestazione di alcune centinaia di lavoratori, genitori e bambini in concomitanza con il Consiglio Comunale, contro l'arroganza della Giunta Renzi, per la difesa della qualità del servizio e della dignità dei lavoratori.
I manifestanti hanno invaso Palazzo Vecchio e si sono incontrati con i capi gruppo e con l'assessore alla pubblica istruzione. L'incontro al momento non ha avuto alcun esito, in quanto l'Assessore si è chiuso a riccio sulle proprie posizioni.
Quella di oggi rappresenta un primo momento di una vertenza generale che vede coinvolti i 5.000 dipendenti del Comune che il giorno 4 Febbraio si riuniranno in assemblea generale per fare il punto sulla situazione aziendale, di fronte ad un amministrazione che si dimostra ogni giorno più arrogante nei confronti dei lavoratori.
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26 gennaio 2010 - Il Firenze
Il presidio. Amanti delle due ruote e dipendenti degli asili nido insieme di fronte a Palazzo Vecchio
Ciclisti e lavoratori protestano in Comune
Firenze - Ciclisti e dipendenti degli asili nido comunale. Categorie che in comune non hanno nulla, se non la voglia di pretestare. Si sono incontrati ieri pomeriggio, in occasione del Consiglio Comunale, davanti a Palazzo Vecchio. A presidiare l’ingresso dell’edificio comunale alcuni attivisti dell’associazione "Città ciclabile" che chiedono all’amministrazione di «dare concreta attuazione agli annunciati provvedimenti per favorire l’uso della bici in città». Con loro circa 50 addetti degli asili nidi comunali, che denunciano come «Palazzo Vecchio abbia aumentato arbitrariamente la capienza degli asili senza incrementarne gli organici né potenziare i servizi». «L'amministrazione - ha detto Stefano Cecchi, della Rsu dei nidi comunali - lo ha deciso con un atto unilaterale adottato alcuni mesi fa senza consultare ne informare i rappresentanti sindacali, un fatto inaccettabile. Vogliamo dunque che Palazzo Vecchio riattivi subito un tavolo di confronto sui nidi». L'Assessore alla pubblica istruzione, Rosa Maria Di Giorgi, rispondendo alla domanda di attualità del consigliere Grassi (Spini per Firenze), ha spiegato che «non è un’operazione di bilancio. La riformulazione delle tariffe ha come obiettivo favorire le giovani coppie e le famiglie in difficoltà ». E annuncia: «Liste d’attesa azzerate nel 2?11». I manifestanti di Città Ciclabile, dal canto loro, hanno spiegato come «il Comune, estremamente efficace e rapido nel sanzionare i ciclisti, fatto dimostrato dai sequestri dell’ultimo dell’anno, non lo sia altrettanto nell’attuare le promesse misure a sostegno e tutela della bicicletta come mezzo di trasporto in città». «Vogliamo - ha spiegato la presidente dell’associazione Carla Lucatti -che l’amministrazione dia seguito alla mozione pro bici adottata dal consiglio tempo fa, e rimasta, a tutt'oggi, lettera morta».
25 gennaio 2010 - Il Reporter
Educatori scolastici in piazza, "Stipendio da fame"
di Francesca Puliti
Firenze - Educatori scolastici e accompagnatori sugli scuolabus sul piede di guerra. Mercoledì prossimo, 27 gennaio, oltre 400 bambini rimarranno a piedi o senza sostegno scolastico e pre/post scuola, a causa dello sciopero che riunisce i dipendenti delle due maggiori cooperative del settore, la Agorà e la Di Vittorio. Sono oltre 300 gli educatori scolastici che operano su Firenze tra assistenza scolastica, domiciliare, pre e post scolastica, compreso il servizio di accompagnamento a scuola con il pulmino. Servizi che il Comune appalta annualmente alle cooperative sociali (le solite due ormai da diversi anni) e che sono regolati da un contratto nazionale di riferimento. "Un contratto ridicolo – affermano gli educatori delle Rappresentanze Sindacali di Base – RdB – CUB – che prevede la sospensione dello stipendio per il periodo di chiusura delle scuole". Piccolo dettaglio che molti non sanno, infatti, è che gli educatori scolastici, da giugno a settembre, sono di fatto disoccupati, ma non di diritto. Il che significa che non percepiscono stipendio, ma non hanno diritto a nessun ammortizzatore sociale. Stessa cosa vale per i giorni in cui i bambini a cui fanno assistenza sono assenti. Questo perché il Comune sborsa esattamente per le ore di lavoro effettuato, anche se poi i dipendenti delle cooperative sociali sono assunti da queste con un contratto a tempo indeterminato, almeno nella maggior parte dei casi. Il che significa che dovrebbero essere le stesse cooperative a garantire ai lavoratori il pagamento anche per i giorni di assenza dei bambini. Ma così non è. "E il nostro stipendio, già da fame, si assottiglia ancor di più". Si creano così delle situazioni al limite del paradossale. "Siamo a gennaio e non ho ancora un orario definito – racconta Paolo Vecchi, educatore nelle scuole superiori – non è possibile alzarsi la mattina e non sapere se prenderai uno stipendio, se e dove andrai a lavorare. Com'è possibile concentrarsi sul lavoro in queste condizioni?" "Altro paradosso è che gli educatori rimangano senza stipendio nel periodo estivo, durante il quale in realtà il Comune appalta un altro tipo di servizio – continua un altro educatore, Vladimiro Orlandi – quello dei centri estivi". In questo caso però il servizio viene appaltato ad altri tipi di associazioni e retribuito tramite rimborsi spese, il che dovrebbe consentire un certo risparmio alle casse comunali. "I contratti nazionali sono rispettati – replica l'assessore comunale all'istruzione Rosa Maria Di Giorgi – e il Comune vigila sul rispetto dei diritti dei lavoratori". Ma i sindacati non ci stanno. E mercoledì gli educatori incroceranno le braccia.
25 gennaio 2010 - Corriere Fiorentino
la manifestazione
Doppia protesta a Palazzo Vecchio di ciclisti e addetti degli asili nido
L'associazione Città Ciclabile chiede i provvedimenti per le biciclette mentre la Rsu dei nidi comunali denuncia l'aumento della capienza senza potenziamento di organico
Firenze - Doppia manifestazione di protesta, nel pomeriggio, di fronte a Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria. A presidiare l’ingresso dell’edificio comunale alcuni attivisti dell’associazione «Città ciclabile» che chiedono all’amministrazione di «dare concreta attuazione agli annunciati provvedimenti per favorire l’uso della bici in città», e circa 50 addetti degli asili nidi comunali, che denunciano come «Palazzo Vecchio abbia aumentato arbitrariamente la capienza degli asili senza incrementarne gli organici nè potenziare i servizi».
«ATTO UNILATERALE» - «L’amministrazione - ha detto Stefano Cecchi, della Rsu dei nidi comunali - lo ha deciso con un atto unilaterale adottato alcuni mesi fa senza consultare nè informare i rappresentanti sindacali, un fatto inacccettabile. Vogliamo dunque che Palazzo Vecchio riattivi subito un tavolo di confronto sui nidi». I manifestanti di Città Ciclabile, dal canto loro, hanno spiegato come «il Comune, estremamente efficace e rapido nel sanzionare i ciclisti, fatto dimostrato dai sequestri dell’ ultimo dell’anno, non lo sia altrettanto nell’attuare le promesse misure a sostegno e tutela della bicicletta come mezzo di trasporto in città». «Vogliamo - ha spiegato la presidente dell’associazione Carla Lucatti - che l’amministrazione dia seguito alla mozione pro bici adottata dal consiglio tempo fa, e rimasta, a tutt’oggi, lettera morta».
25 gennaio 2010 - Nove
ASILI NIDO
De Zordo: Basta fondi ai privati, il Comune investa sulle strutture pubbliche
Firenze - “L'amministrazione comunale investa in maniera decisa sugli asili pubblici anziché finanziare strutture private, e offra a tutti l'opportunità di un servizio di qualità”. E' il commento della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo, che ha espresso oggi il suo sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori degli asili nido che hanno scioperato oggi. “Non è accettabile che il Comune adotti la logica di abbattere le liste di attesa riempiendo di bambine e bambini gli asili nido (ci saranno sezioni anche con 27 bambini) – ha spiegato De Zordo – senza considerare l’adeguatezza delle strutture e senza integrare l’organico del personale. E’ necessario invece puntare sulle strutture pubbliche e contemporaneamente integrare gli organici, bloccando i processi di esternalizzazione che producono precarietà lavorativa e spesso bassa qualità del servizio”. “Le risorse che ora vengono destinate a strutture private, baby sitting domiciliare e voucher alle famiglie – ha aggiunto De Zordo – devono essere investite nell'apertura di nuovi nidi pubblici con personale stabile eliminando il precariato esistente e ponendo grande attenzione alla qualità del servizio offerto. perUnaltracittà invita il sindaco a non smantellare i servizi di qualità dei nidi pubblici a Firenze e a riaprire il confronto con la rappresentanza sindacale al fine di ricostruire corrette e trasparenti relazioni con le lavoratrici e i lavoratori degli asili nido”.