Firenze. Coop sociali: RABBIA E INDIGNAZIONE!

In allegato il volantino

Firenze -

Solo queste possono essere state le reazioni degli 8.500 lavoratori delle cooperative sociali venendo a conoscenza delle affermazioni dell’Assessore De Siervo alla presentazione della Guida “Cooperative sociali nel Comune di Firenze”!


“Le cooperative sociali creano anche lavoro…” Ma quale tipo di lavoro?


Varrebbe la pena che i nostri amministratori di “centro-sinistra” leggessero i contratti di lavoro delle cooperative sociali. Si può chiamare lavoro un’attività che fa restare questi lavoratori sotto la soglia di povertà?


I nostri amministratori fingono di non sapere che le nuove regole del mondo del lavoro(Legge 30 -  Pacchetto Treu) permettono di chiamare lavoro a tempo indeterminato anche un servizio che dura solo 4-6-8 mesi l’anno. Provino loro a sopravvivere per un anno (12 mesi) con 600-800 euro al mese per soli 4-6-8 mesi!


Gran parte questi lavoratori e soprattutto lavoratrici vengono “costretti” ad accettare contratti part-time, a lavorare molte più ore senza garanzia di vedersele pagate!


Come mai i lavoratori delle cooperative sempre più spesso vengono “invitati” a diventare soci lavoratori? Vogliamo dire che questi “poveri soci” devono contribuire economicamente a finanziare la cooperativa, ma mai o quasi mai vedono ritornare nelle loro tasche gli utili della stessa? E che le assemblee sociali sono esautorate di ogni potere effettivo e la gestione è in mano ad una casta di presidenti “politicamente inseriti” e a tecnici specializzati negli appalti?


Vogliamo dire che lavorare nelle Cooperative sociali equivale a:


-    non applicabilità delle norme sui diritti sindacali e di tutela dai licenziamenti;


-     contributi previdenziali ridotti e differenziati provincia per provincia (c.d. Salario Medio Convenzionale);


-    contratto collettivo nazionale di lavoro quadriennalizzato e legalmente derogabile;


-     istituti di flessibilità oraria e salariale elevatissimi, predominanza del lavoro in appalto, elevata frammentazione territoriale dei lavoratori.
Il lavoro nelle cooperative sociali rappresenta una delle punte più avanzate sia dei processi di precarietà regolata e “concertata” sia di quella irregolare e “sommersa”.

 

Le cooperative sociali sono uno pezzo fondamentale nella privatizzazione dei servizi socio-sanitari-assistenziali. Questo processo ha radice nella volontà dei vari Governi e degli Enti Pubblici di abbassare le spese per la gestione dei servizi e nello stesso tempo spostare ingenti risorse dal pubblico al privato.