Firenze. La fabbrica dei precari, colpisce ancora!
Facevano gli offesi i responsabili della direzione organizzazione perché avevamo osato definire la biblioteca delle oblate una fabbrica di precari.
Bella l’inaugurazione vero? Merenda gratis per tutti, bei discorsi, giornalisti, mancava solo la banda. Ma poi passata la festa …gabbato lo santo.
L’orario di apertura è stato subito pesantemente ridotto. Sono ripresi i lavori edili, il cantiere si è rimangiato buona parte dello spazio utilizzato per far colpo sui giornalisti ed ha impolverato buona parte del rimanente. Poi sono arrivati gli assegnatari dell’appalto, i futuri precari il cui lavoro veniva svolto in loro attesa dai “precari dei precari”.
Tre anni di lavoro di fronte, non male di questi tempi. Chi lascia qualche altro lavoretto precario. Chi da le dimissioni dal servizio civile. Chi interrompe le vacanze. Il lavoro appare interessante e poi tre anni… Ma dura poco. Pochissimo!
Dopo due settimane tutti a casa! Per ora. Poi si vedrà. Una delle aziende che ha partecipato all’appalto ha fatto ricorso. Il TAR della Toscana ha sospeso l’assegnazione e se ne riparla il 16 ottobre. Con buona pace dei precari appena assunti, dei loro impegni, dei progetti. Ma tanto sono precari se la sbroglieranno loro. Che volete che siano i sogni, i progetti di vita di sedici persone di fronte ad una bella inaugurazione?.
Non pare sbrogliarsi invece per il momento il pasticcio dell’appalto sospeso . Quello si fatto non da precari ma da ben pagati dirigenti e consulenti esterni. Chissà se sospenderanno anche loro. Voi che dite? Noi pensiamo di no: anzi stanno già preparando un altro pasticcio che si chiama appalto dei musei comunali. Precari vecchi e nuovi tenetevi pronti!!!
Eppure la soluzione è semplice e probabilmente più economica: assunzione diretta
BASTA CON LO SMANTELLAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
NO AL PRECARIATO SI AD ASSUNZIONI DIRETTE
NO ALLE PRIVATIZZAZIONI SI ALLA GESTIONE DIRETTA DEI SERVIZI
NO ALLE ESTERNALIZZAZIONI SI AD UNA POLITICA DI EFFICIENZA
NO ALLE CONSULENZE INUTILI SI ALLA TRASPARENZA NELLA P.A.