Firenze. Sempre la solita musica! Ieri: le rottamazioni e gli incarichi! Oggi: Le decine di assunzioni a chiamata!
Nonostante il tanto decantato rinnovamento, le donne e gli uomini della “new age” proseguono nel solco tracciato dai loro predecessori,o forse peggio (il che è tutto dire!).
Dal momento dell’insediamento della Giunta Renzi, il traffico in entrata in Palazzo Vecchio, ha generato un vero e proprio ingorgo, che non ha permesso neppure a noi, che siamo stati sempre così attenti “ai fatti e misfatti” dell’Amministrazione, di tenere un conto esatto sul numero delle assunzioni a chiamata fatte, visto che spaziano fra le varie categorie, “professionalità”, uffici vecchi e di nuova istituzione.
Di pari passo come è logico, la spesa per il personale (quello loro) ha lievitato in modo esponenziale, anche in considerazione del fatto che tutti gli assunti a chiamata godono di un trattamento economico di gran lunga superiore a quello dei lavoratori stabili di pari qualifica ed anche, spesso, a quelli qualifica superiore, attingendo per far questo, in particolare per lo straordinario, dal fondo del salario accessorio di tutti i dipendenti.
Calpestano in questo modo la dignità di 5.000 lavoratori del Comune di Firenze, che ogni giorno mandano avanti servizi indispensabili per la collettività e che dovrebbero rappresentare, per chi amministra un Ente una ricchezza inestimabile, da valorizzare e far crescere costantemente e che invece vengono considerati come una pesante ed inutile zavorra. Perché per loro questi 5.000 soggetti hanno un peccato originale: molti ragionano con la propria testa… e questo per loro è la dimostrazione di un grave handicap che li rende poco affidabili.
Se poi a questo si aggiunge che l’Amministrazione ha sostituito alle relazioni sindacali, le esternazioni a mezzo stampa, la misura è veramente colma!
Da parte nostra cercheremo, in primo luogo unitariamente se possibile, di rilanciare la mobilitazione dei lavoratori del Comune di Firenze, per rivendicare il rispetto della nostra dignità, della professionalità, e perché a parità di lavoro/mansioni/inquadramento corrisponda uguale retribuzione.
Perché crediamo altresì che la cosa pubblica non possa essere usata come una cosa privata !