Genova. 500 LAVORATRICI/ORI IN PIAZZA, GRANDE SUCCESSO DELLO SCIOPERO NEI NIDI E NELLE SCUOLE D'INFANZIA COMUNALI

Genova -

 

Ieri le lavoratrici e i lavoratori degli Asili Nido e delle Scuole d’infanzia del Comune di Genova sono scesi in sciopero contro lo scellerato Accordo di Riorganizzazione del Servizio 0/6 sottoscritto a luglio tra la Civica Amministrazione e Cgil, Cisl, Uil e Diccap.


“Questa prima giornata di sciopero ci lascia pienamente soddisfatti della risposta delle lavoratrici e dei lavoratori che, nonostante la grave crisi economica, hanno aderito massicciamente” commenta Annamaria Rosaspini delegata RdB nella RSU del Comune.


La manifestazione, a conclusione del corteo, ha pacificamente invaso Palazzo Tursi, costringendo l’Assessore Veardo e il Direttore Generale ad un confronto non con una delegazione, ma con la massa dei lavoratori.


Si è così potuto constatare che l’Amministrazione Comunale non ha nulla di nuovo da dire e da proporre, se non ripetere – come dei dischi rotti – la solita filastrocca senza senso.


“L’astensione massiccia dal lavoro e la manifestazione non lasciano adito a dubbi” prosegue Rosaspini “l’Accordo di luglio deve essere revocato. Le OO.SS. che lo hanno sottoscritto sono state sbugiardate dalla mobilitazione di piazza, la quale ha evidenziato che cgil, cisl, uil e diccap non rappresentano le lavoratrici/ori del Servizio 0/6.


Adesso davanti a noi abbiamo una sola strada: continuare e rafforzare la mobilitazione.

 

 

 

 

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9 ottobre 2009 - La Repubblica

Asili, i sindacati di base assediano
Tursi Centro bloccato, irruzione in sala giunta: "Più bambini, pochi insegnanti" Apertura di Veardo "Se necessario faremo assunzioni, ma non ritiriamo l´accordo siglato"
di MATTEO MUZIO

Genova - Caos in centro, rabbia in piazza, con irruzione finale nella sala dell Giunta comunale. Va in scena la protesta dei sindacati di base Cobas e RdB Cub in piazza ieri contro l´accordo dell´8 luglio tra il Comune di Genova e i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Diccap. Il testo dell´accordo prevede l´inserimento di 500 bambini negli asili comunali, con l´assunzione di trentacinque insegnanti di scuola materna, più un centinaio di contratti da tre ore a tempo determinato per gli asili nido. «Peccato che il Comune li conti come un posto in più, anche se in realtà valgono mezzo» dice Annamaria Rosaspini, di RdB Cub. Altro punto di disaccordo è l´aumento dei bambini per insegnante, che passano da un massimo di sei a dieci e la conseguente riduzione dello spazio destinato al singolo bambino: otto metri quadri che diventano sei.
La manifestazione, partita da via Garibaldi alle dieci del mattino, ha attraversato piazza Fontane Marose e via 25 aprile per arrivare davanti al palazzo della Regione: «Perché alla base di tutto c´è la legge regionale numero 6 dell´aprile 2009, che però l´amministrazione ha recepito in maniera brutale» dice Patrizia Borrello, del Comitato di Difesa Sindacale. Nel corteo, composto da circa 500 persone, gli umori sono vari: «Io prima ero dipendente statale, poi sono entrata in comune con il primo concorso del 1979 - dice Francesca, dell´asilo nido Camelot - non voglio tornare ai tempi dell´Opera Nazionale Maternità Infanzia e ai suoi principi d´origine fascista». Anna e Antonella, dell´asilo nido Casetta degli Orsacchiotti, non sono iscritte ai sindacati di base: «Però protestiamo lo stesso, anche contro la Cgil che non ci ha rappresentato». Non mancano i genitori: Chiara Musso ha un figlio di due anni, con un handicap psicomotorio: «Da quest´anno mio figlio non avrà più un´insegnante di sostegno tutta per sé. Ce l´avrà solo per il 50% del tempo. Non so come farà, senza un sostegno rischia di farsi male in mezzo agli altri bambini «.
Il corteo dopo aver fatto tappa davanti alla Regione è tornato davanti al Comune, dove i manifestanti, prima hanno occupato l´atrio e poi sono entrati direttamente dentro la sala della Giunta dove sono stati ricevuti dall´assessore e dalla city manager Mariangela Danzì. Dopo una discussione molto accesa, le posizioni sono rimaste distanti. La prossima settimana incontreremo i sindacati per sanare le problematiche delle varie strutture. Se necessario, assumeremo dell´altro personale. Non intendiamo però ritirare l´accordo» dice l´assessore Veardo. I sindacati di base e il comitato di difesa sindacale però non si tira indietro: «Faremo allora altri scioperi e altre manifestazioni di protesta» dice Borrello.


9 ottobre 2009 - Il Secolo XIX

Dopo le maestre gli studenti sarà un autunno di cortei
Dagli asili alle fabbriche: numerose le manifestazioni in vista. Anche oggi è rischio caos. Altre categorie pronte a occupare la piazza
di Marco Grasso

Genova - NUMEROSE, compatte e agguerrite. A vederle manifestare, con fischietti e cartelli, qualcuno tra le forze dell'ordine mormora di non ricordare nulla di simile. «Mica sono metalmeccanici, sono maestre». In effetti fa impressione osservare 300 insegnanti di asili nido e scuole dell'infanzia rompere il cordone di polizia e vigili e invadere Palazzo Tursi, per ottenere un colloquio con l'assessore alla Scuola Paolo Veardo e il segretario generale Michelangela Danzì. E questo è solo un assaggio di un autunno che si annuncia rovente.
Le maestre hanno sfilato ieri mattina da via Garibaldi a piazza De Ferrari e bloccando il traffico del centro. Un'adesione «straordinaria», esultano gli organizzatori. Anche perché la manifestazione non era solo contro l'amministrazione, accusata di aver aumentato i posti nelle strutture pubbliche senza modificare gli organici, ma anche contro i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil e Dicap, che avevano sottoscritto l'intesa con Tursi e oggi si trovano scavalcati.
«In campagna elettorale hanno promesso di aumentare i posti per i bimbi, ma questo servizio deve essere accompagnato da più assunzioni - denuncia un'insegnante - Hanno trasformato gli asili in parcheggi». Punti altrettanto contestati dell'accordo sono la diminuzione dei servizi ai disabili, alle insegnanti di sostegno sono stati assegnati più ragazzi in diversi istituti, e l'offerta di coprire con degli straordinari i turni mancanti.
«C'è poca informazione sull'accordo, sono previste assunzioni - replica l'assessore, fischiato sonoramente dalle maestre - In ogni caso siamo disposti ad analizzare ogni singolo caso». La richiesta di Cobas e Rdb è di «ritirare un accordo firmato da organizzazioni che non rappresentano i lavoratori. Se questo non succederà andremo avanti e coinvolgeremo anche le famiglie».
Il vero test per la scuola sarà oggi. Gli studenti medi, dopo un fitto volantinaggio andato avanti per una settimana, si sono dati appuntamento alle 9 in piazza Caricamento. Da qui raggiungeranno l'Ufficio scolastico regionale in via Assarotti. Al corteo si uniranno anche i precari.
Per Genova, in pieno Salone Nautico, sarà una giornata di passione. Neanche il tempo di riprendere il fiato e martedì ci sarà lo sciopero di otto ore degli autoferrotranvieri. C'è fermento anche fra i metalmeccanic, che oggi sfileranno a Milano. Alcuni focolai covano anche tra i dipendenti di Aster, che attendono l'esito di un incontro con l'azienda venerdì 16 ottobre, e fra gli ex consortili, che si vedranno in assemblea settimana prossima per fare il punto sulle pensioni all'amianto.
E, con la prospettiva che rieentri in campo anche il movimento universitario, la protesta continua ad allargarsi.


8 ottobre 2009 - Il Secolo XIX.it

Asili, insegnanti in corteo a Genova

Genova - Al grido di «vergogna», oltre duecento insegnanti degli asili nido e scuole dell’infanzia del capoluogo ligure hanno partecipato in mattinata a un corteo da palazzo Tursi a piazza De Ferrari, indetto dal gruppo autogestito comitato Difesa Sindacale, con Cobas e Rdb. «Siamo contro la riorganizzazione del Comune, che applica una legge regionale all’estremo - ha detto il portavoce del comitato, Patrizia Borrello, insegnante di asili nido da 27 anni - Il risultato è che negli asili nido ci sono meno maestre in rapporto ai bambini: siamo passati a 10 bambini a testa anziché 8 nella fascia 0-3 anni e da 6 a 7 nella fascia 1-2. Inoltre, contestiamo questo "overbooking", che impone il 10% di iscritti in più, ipotizzando che non tutti frequentino». «Chiediamo un servizio pubblico di qualità, investimenti e assunzioni», ha detto Andrea Tosa dei Cobas del pubblico impiego del Comune. Gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, dove la riforma non è stata applicata, contestano la carenza di insegnanti di sostegno e di sostituti: i lavoratori segnalano che, a fronte di un aumento dei bambini iscritti (da 1400 bambini circa dello scorso anno, da 0 a 3 anni, a 1900), sono stati assunti solo sette insegnanti in più e aperto un solo nuovo nido.


8 ottobre 2009 - Il Secolo XIX

Asili e scuole superiori, due giorni di passione
Oggi presidio dei lavoratori di nidi e scuole infanzia, domani tocca agli studenti. I dipendenti comunali si incontrano davanti a Palazzo Tursi, mentre i ragazzi bloccheranno il centro con un corteo

Genova - OGGI incroceranno le braccia i lavoratori degli asili nido e delle scuole dell'infanzia comunali, che alle 10 si riuniranno davanti a Tursi, domani sarà la giornata dell'Unione italiana degli studenti delle scuole superiori che aderiranno alla prima manifestazione nazionale indetta dopo il decreto Gelmini. E a Genova sarà una giornata da "bollino rosso"per il traffico.
Nel dettaglio: la protesta odierna del personale delle scuole per l'infanzia è stata indetta dalle sigle della base, insoddisfatte dai risultati ottenuti dai sindacati confederali nel confronto sul piano di riorganizzazione del Comune. Comitato di difesa sindacale, Rdb e Cobas potranno così contarsi e valutare il loro radicamento: nidi e scuole per l'infanzia non saranno chiusi e il personale delle cucine non aderirà allo sciopero. Ma certamente potranno verificarsi disagi e il rapporto numerico minimo tra bambini e educatori, in ogni caso, non potrà essere garantito.
Il corteo studentesco di domani (concentramento alle 9 a Caricamento) potrebbe invece avere conseguenze pesanti sul traffico, soprattutto a causa della concomitanza con il Salone: in un primo tempo era stato ipotizzato di "accorciare " il corteo autorizzandolo solo fino alla prefettura, poi ha prevalso la linea meno rigorista: gli studenti potranno risalire piazza Corvetto e via Assarotti fino al provveditorato.