Genova. RdB/CUB PROMUOVE UNA SERIE DI INIZIATIVE PER LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI DEL COMUNE
- CENSIMENTO DEI LAVORATORI PRECARI: per conoscerci, per organizzarci, per portare avanti le nostre rivendicazioni, per ottenere un lavoro stabile per tutti.
- RACCOLTA DELLE RICHIESTE DI STABILIZZAZIONE e successiva presentazione al Sindaco (L.296/06).RDB/CUB sarà presente presso le principali sedi lavorative per distribuire le schede predisposte per effettuare il censimento e i moduli per la richiesta di stabilizzazione.
Le iniziative avranno luogo rispettando il seguente calendario:
martedì 26 giugno – dalle 7.30 alle 18.00 presso gli uffici di via Ilva
mercoledì 27 giugno – dalle 7.30 alle 18.00 presso il Matitone
giovedì 28 giugno – dalle 7.30 alle 17.00 Presso palazzo Tursi
La Legge Finanziaria dà facoltà alle Amministrazioni Locali di stabilizzare i lavoratori precari da almeno tre anni a tempo determinato, trasformando il loro contratto in un’assunzione a tempo indeterminato. Questa possibilità non obbliga l’Ente a soddisfare le richieste dei lavoratori, ma lo lascia piuttosto libero di decidere. Provincia e Regione si sono già espresse sull’argomento. A La Spezia i due Enti Locali hanno già avviato la stabilizzazione. Il Comune di Genova ancora tace.
- ASSEMBLEA DEI LAVORATORI PRECARI giovedi’ 28 giugno alle ore 17.00 presso la sede di RdB in v. balbi 29/3 per fare il punto della situazione e decidere le iniziative future.
I lavoratori precari del Comune sono più di 500.
Circa la metà è concentrata nella scuola, con contratti a tempo determinato, annuali.
Sono insegnanti, assistenti nido, personale delle cucine.Da anni svolgono un lavoro importante e delicato, al servizio delle famiglie genovesi.
Un lavoro indispensabile e qualificato, senza di loro la scuola non potrebbe andare avanti.
Eppure queste persone, ogni anno da giugno a settembre, vivono col fiato sospeso in attesa di sapere se saranno riconfermate, oppure no.
Altri lavoratori a tempo determinato (più di 100) ricoprono vari ruoli, con diversi livelli retributivi.
Li accomuna il fatto che, da anni, lavorano a fianco dei colleghi in ruolo svolgendo esattamente le stesse funzioni ma, a differenza di questi ultimi, vivono con l’incubo di non essere riconfermati.
E ancora ci sono un’ottantina di persone assunte per far fronte al lavoro straordinario in occasione delle consultazioni elettorali.
In sostanza, vengono assunte ogni anno per un certo numero di mesi e, col tempo, molte hanno maturato pratica e professionalità.
Però non vengono “chiamate” sempre le stesse persone, perché il Comune non riconosce loro una qualifica particolare (come invece accadein altri Enti).
Così i lavoratori stanno a casa “ad incrociare le dita” e il Comune ci perde in qualità di prestazione.I rimanenti lavoratori precari sono i cosiddetti “atipici”: collaborazioni continuative, a progetto, interinali, a partita IVA.
Difficile districarsi in questa giungla frutto del famigerato “pacchetto Treu” e della peggiorativa Legge 30.
Difficile perchè si tratta di una realtà che muta continuamente e perché i lavoratori temono ritorsioni nello “scoprirsi”.
Senza contare i dipendenti di cooperative e società che svolgono servizi in appalto per il Comune (difficilmente quantificabili in quanto l’Amministrazione non fornisce dati in proposito) costretti a lavorare con stipendi più bassi e con minori tutele, pur svolgendo le stesse mansioni dei loro colleghi “pubblici”