Guidonia Montecelio. Protesta singolare: i lavoratori consegnano la busta paga al Sindaco
Niente incentivi per chi lavora nel Comune di Guidonia Montecelio.
Niente soldi, niente carriera, niente riconoscimento della professionalità. O almeno solo per le fasce di professionalita' basse, come operai e impiegati, mentre la classe dirigente si autoincentiva ,ossia decide i propri compensi, con stipendi da capogiro.
Gurda caso, la meta' dei dirigenti al comune di Guidonia e' composta da consulenti esterni nominati direttamente dal Sindaco.
La situazione e' chiara: disincentivare i lavoratori per declassare i servizi. Ma fino a che punto? fino al punto di dimostrare che esternalizzare o privatizzare conviene. E la fase e' gia' in atto.
Per questo motivo , i dipendenti Comunali, i meno pagati del servizio pubblcio e che non arrivano piu' alla fine del mese, hanno messo in atto una protesta inviando la propria busta paga di febbraio 2007 direttamente al Sindaco.
2 marzo 2007 - Il Tempo
Paghe da fame, gli impiegati comunali restituiscono le buste
di ANDREA GALASSO
Guidonia - LE BUSTE paga degli impiegati del Comune di Guidonia Montecelio tornano al mittente e precisamente al sindaco Filippo Lippiello che, in questi giorni, si sta vedendo recapitare le resocontazioni relative al mese appena passato.
L'iniziativa è stata proposta dal sindacato Rdb-Cub della città in segno di protesta per le difficoltà economiche di arrivare a fine mese e la mancanza, a detta dei sindacalisti, di incentivi per le fasce più basse dei dipendenti comunali. Così è nata l'idea della protesta alla quale hanno già aderito molti dei circa 50 lavoratori del sindacato. Tra i punti forti, una busta paga considerata troppo esigua e con un potere di acquisto sempre minore, e il continuo ricorso a consulenti esterni e il rischio di esternalizzazione dei servizi. «Niente incentivi - spiegano in un comunicato - niente soldi, niente carrierra, niente riconoscimento della professionalità. O almeno solo per le fasce più basse, operai e impiegati. La situazione è chiara: disincentivare i lavoratori per declassare i servizi». La protesta segue le critiche dello stesso sindacato all'ipotesi di una società multiservizi, anche a partecipazione comunale, che gestisse le esigenze del secondo Comune del Lazio. Palazzo Matteotti non rilascia dichiarazioni.