LETTERA APERTA AL SINDACO E AL CONSIGLIO COMUNALE SUL PRECARIATO
Con l’Assemblea Nazionale tenuta a Roma lo scorso 16 Giugno, proprio in Campidoglio, la RdB – Cub, facendosi interprete delle esigenze degli oltre 350.000 precari presenti nella Pubblica Amministrazione, ha lanciato la proposta di una legge che intervenga a stabilizzare tutti i rapporti di lavoro precario: proposta di legge che è stata presentata da alcuni parlamentari appartenenti a vari gruppi politici.
Questa proposta nasce dalla considerazione che i blocchi delle assunzioni e di avanzamento di carriera delle molte professionalità esistenti nel pubblico impiego hanno determinato la creazione di un vero e proprio organico parallelo in molte amministrazioni pubbliche e in modo particolare negli enti locali.
A questa logica non sfugge il Comune di Roma che annovera circa 5000 precari (3500 nel solo settore scolastico-educativo) a fronte di poco più di 25000 dipendenti di ruolo.
A questi vanno aggiunti gli innumerevoli rapporti di lavoro precario attivati in virtù delle politiche di privatizzazioni ed esternalizzazioni di servizi avviate negli ultimi 15 anni.
Oggi, all’atto d’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, crediamo che - da questo luogo simbolo - debba giungere un deciso sostegno al progetto di legge sulla stabilizzazione del personale precario.
Inoltre, sentiamo di dover chiedere agli eletti, di intervenire – a sostegno della legge - in tutte le sedi istituzionali, a mezzo dei gruppi politici cui appartengono.
Siamo dell’avviso che questa Amministrazione Comunale possa fare qualcosa di più: sia in proprio, stabilizzando tutto il precariato che è possibile stabilizzare, sia chiedendo al Governo che si faccia carico di derogare ai limiti delle assunzioni per il Comune di Roma in quanto capitale della Repubblica.
Al riguardo crediamo che un Consiglio Comunale straordinario sul precariato da tenersi il prossimo Settembre e che sia aperto tanto alle istituzioni nazionali, che a tutte le rappresentanze sindacali dei lavoratori, possa contribuire ad una forte sensibilizzazione e ad un forte coinvolgimento sia della politica che della cittadinanza.