Provincia di Piacenza. Le rsu e il personale si esprimono unanimemente contro la linea dettata dalla triplice confederale

In allegato il documento

Piacenza -

Le lavoratrici ed i lavoratori della provincia di Piacenza oggi si sono riuniti in assemblea per ascoltare le posizione dei vari sindacati in merito alla chiusura delle province.


Le posizioni al tavolo erano di due tipi, quella di cgilcisluil più rassicurante sui tempi del commissariamento che dureranno anni, sull’importanza di effettuare tavoli per sottoscrivere accordi e protocolli d’intesa e che spiegavano con tono rilassante che la chiusura delle province è solo un cambio di nomenclatura ma che tutto rimarrà invariato e la posizione di USB che, invece,  invitava a reagire e a costruire forme di lotta e di protesta per creare consenso contro l’abolizione delle province, atto inutile e controproducente.


Oltre due ore di assemblea molto partecipata hanno ben rappresentato i diversi modi sindacali di porsi di fronte ai problemi reali dei lavoratori ed il documento assembleare conclusivo, sottoscritto da tutte le RSU e votato ad unanimità dai tutti i lavoratori presenti ma solo dalla USB come unica organizzazione sindacale, indica in modo chiaro e netto il percorso da percorrere: opporsi con ogni mezzo all’abolizione delle provincie attraverso mobilitazioni e azioni di protesta e difendere i propri diritti, il salario e la professionalità con ogni mezzo.


Un documento forte che crediamo debba essere redatto e sottoscritto da tutte le RSU delle province d’Italia per far capire a governo e sindacati complici che i lavoratori sono disposti a lottare per i propri diritti e lo dimostreranno in tutte le occasioni a cominciare dallo sciopero nazionale del 6 dicembre indetto da USB contro la chiusura delle province.


In allegato il documento sottoscritto in assemblea.

 

Piacenza, 29 novembre 2013