Provincia di Reggio Emilia. BASTA CON LE PRIVATIZZAZIONI: il 6 aprile Presidio in Prefettura per salvare il servizio strade

In allegato il volantino e il comunicato

Reggio Emilia -

 

BASTA CON LE PRIVATIZZAZIONI, SERVONO INVESTIMENTI PER UN SERVIZIO PUBBLICO DI QUALITÀ


La Provincia di Reggio Emilia sta accelerando la dismissione e l’affidamento esterno dell’attività di manutenzione stradale, attività che ha caratterizzato l’ente fin dalla sua nascita.


Il reparto manutenzione strade è stato svuotato ad arte nel corso degli anni, e ora sta per essere eliminato del tutto: dalla via Emilia a nord sono rimasti 2 soli cantonieri, in montagna non più di 20.


Quello che ad uno sguardo frettoloso -o silenziosamente complice- poteva sembrare mero disinteresse dell’ente per uno dei tanti servizi erogati, era invece un piano ben congegnato per portare il settore alla paralisi e poterlo così esternalizzare.


Se la manutenzione stradale va in appalto, come farà una ditta esterna a garantire gli interventi, anche e soprattutto quelli urgenti, di notte e in risposta alle varie emergenze?


Con il personale interno la reperibilità di tecnici e cantonieri era garantita, uscivano subito assicurando il servizio.


Tra l’altro in montagna il magazzino dei cantonieri e la presenza dei sorveglianti hanno sempre svolto una funzione sociale di controllo del territorio e ci chiediamo come possano i politici “montanari” chiudere a cuor leggero un servizio tanto utile.


Il servizio di sorveglianza stradale era svolto, su circa 1000 km di strade provinciali, da venti sorveglianti: ora a forza di “ristrutturare” e dopo averne spostati sei nei Vigili Provinciali i sorveglianti sono rimasti in dodici, quindi il controllo giornaliero sulle strade non sarà più assicurato, specie nei periodi di ferie.


Già adesso un ex sorvegliante pensionato viene ogni tanto richiamato “a gettone” per coprire due zone scoperte.


L’appalto a ditte esterne non potrà che peggiorare il servizio reso ai cittadini, semplicemente perché le aziende lavorano per guadagnare: se per un servizio sono stanziati X euro l’ente pubblico ne utilizza il 100% per erogare il servizio stesso, ma l’azienda privata ne deve utilizzare meno perché da quel denaro deve ricavare il suo profitto, sennò può anche chiudere; e oltre a sottopagare i lavoratori addetti riduce la qualità del servizio.
Come farà la Provincia a pagare ditte esterne se gi

à adesso sostiene di non avere i fondi per pagare la reperibilità dei dipendenti e per mantenere il servizio interno?


Ci sono o no i fondi per l'appalto?


Se questi fondi ci sono, perché non vengono investiti per potenziare il servizio invece che per smantellarlo, visto che esistono (o dobbiamo dire esistevano?) magazzini, attrezzature e professionalità?


L’unica iniziativa in campo stradale messa in atto dalla Provincia è l’installazione di apparecchi autovelox, allo scopo di incamerare il 50% delle multe che rimane all’ente gestore come da nuovo Codice della Strada: un’operazione sfacciatamente di cassa, senza nessuna funzione preventiva sulla sicurezza stradale.


I politici devono dire con chiarezza all'opinione pubblica che la Provincia chiude un servizio svendendolo ai privati, assumendosi la piena responsabilità di tutto ciò che ne seguirà; ma intanto l’unico punto di contrasto tra maggioranza e centrodestra sembra centrato sul dilemma se il servizio debba essere appaltato a cooperative o a ditte private.


A quali “amici” affidare l’appalto? Questo l’unico problema che i politici tengono a risolvere.


Le ricadute sul servizio alla cittadinanza però non sono le sole a preoccuparci, ci interroghiamo sul futuro lavorativo dei dipendenti del servizio strade in primis, ma anche di tutti gli altri lavoratori della Provincia.


Se si comincia ad esternalizzare, quali saranno i limiti?


Quali i servizi che l’ente manterrà in gestione diretta, quali invece svenderà ai privati?


I dipendenti saranno esternalizzati insieme al servizio, facendoli transitare in una pseudocooperativa come da consolidata prassi delle esternalizzazioni, adottata da tanti enti?


Abbiamo cominciato a denunciare la situazione già nel 2005, e la nostra proposta è sempre la stessa, sia per il servizio strade che per il resto della Provincia: adottare un piano occupazionale serio, ricoprire tutti i posti vacanti con personale interno, per una seria e duratura riqualificazione dei servizi resi all’utenza; si usino i fondi per garantire ai cittadini un servizio qualificato dall’alta professionalità del nostro personale, invece che per pagare ditte esterne.

Reggio Emilia 31/03/2011

 

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TRATTATIVA E PRESIDIO IN PREFETTURA PER IL SERVIZIO STRADE PROVINCIALE


U.S.B. Enti Locali comunica che il giorno mercoledì 6 aprile alle ore 17.00 si terrà il tentativo di conciliazione obbligatorio presso la Prefettura tra la scrivente organizzazione sindacale e la Provincia di Reggio Emilia nell’ambito della vertenza sul settore strade.


In particolare contestiamo alla Provincia la privatizzazione del settore manutenzione e sorveglianza stradale, il cui personale negli ultimi anni è stato ridotto costantemente allo scopo di rendere il servizio non più efficiente e quindi poterlo privatizzare a favore di aziende esterne, il tutto senza la minima informazione ai cittadini.


Le nostre proposte riguardano il blocco dell’esternalizzazione, l’adozione di un piano occupazionale serio, la copertura di tutti i posti vacanti con personale interno per una seria e duratura riqualificazione dei servizi resi all’utenza; chiediamo che i fondi disponibili siano utilizzati per garantire ai cittadini un servizio qualificato dall’alta professionalità del nostro personale, invece che per pagare ditte esterne.


Contemporaneamente all’incontro avrà luogo un presidio davanti alla Prefettura dei lavoratori a sostegno della vertenza.