REGIONE UMBRIA - Province lasciate senza soldi e senza "governance" dalla Regione

Perugia -

TUTTI I NODI VENGONO…AL PETTINE!

Quanto emerso dal "Tavolo della Governance" che si è tenuto ieri in sede Regionale rende concreto uno scenario che più volte come USB abbiamo evidenziato e denunciato e cioè la politica dello “scaricabarile”.

Il dissesto ormai inevitabile delle due Province di Perugia e Terni, altro non è che il frutto amaro delle scelte miopi e scellerate di un Governo e di una politica che tutto ha a cuore meno che la salvaguardia di servizi essenziali per i cittadini ed i territori.

Gli insostenibili “prelievi forzosi” ai bilanci delle Province, hanno prodotto la caduta verticale di importanti servizi: basta osservare lo stato di degrado che caratterizza la viabilità provinciale e regionale, o il colpo assestato ai controlli di vigilanza ambientale.

Le due Province sono tra le 35 (su 76) che dovranno quindi scontare il dissesto, un percorso

che è oltretutto inedito nella giurisprudenza degli EE.LL. in quanto determinato non da una

errata o mala gestione di risorse pubbliche, ma dall’intervento inadeguato ed incompetente del Governo. Trattasi incredibilmente quindi di un dissesto "indotto".

I due presidenti Mismetti e Di Girolamo, hanno denunciato necessità per la chiusura del bilancio annuale 2015 per complessivi 30 milioni di Euro, somma che la Regione si è dichiarata non disponibile a sostenere in quanto comprensiva di somme che fanno riferimento anche ai trasferimenti dovuti dallo Stato. Il problema però è che la Regione non intende corrispondere adeguatamente nemmeno rispetto alle funzioni Regionali che a tutt’oggi le Province assolvono!.

Il tema finanziario ha assunto quindi un carattere predominante sulla partita avviata dalla Regione con la L.10/2015 ed ha determinato il "rovesciamento del tavolo" da parte di tutti i sindacati presenti.

E' chiaro che a questo punto anche il Protocollo "esuberi zero" sottoscritto a luglio per gestire il primo step di trasferimenti, 150/180 unità di personale sulle 242 attualmente impegnate nelle deleghe regionali, ha avuto un triste debutto, anche in considerazione del fatto che la Regione in nessun modo ha reso concrete le disponibilità assunzionali delle agenzie ed aziende regionali, Comuni del territorio, disponibilità che restano quindi del tutto aleatorie (circa 60 posti). Grande assente e latitante è anche il Governo poi, sul versante delle possibili capienze presso le strutture periferiche dello Stato, per le quali non risulta nemmeno l’avvio di un monitoraggio.

Sarebbero circa un migliaio le persone che resterebbero quindi "appese" senza una

prospettiva di alcun tipo (Centri per l’Impiego, Polizia Provinciale, Ex Anas, ), persone,

famiglie poste dinnanzi a percorsi tutti ancora da determinare e quindi nella totale precarietà ed incertezza. Come una spada di Damocle, infine, pesa anche il tema delle retribuzioni fortemente messe in discussione dalla situazione economico-finanziaria dei due Enti.

Troppe quindi le incognite e le difficoltà legate ad un percorso che per la stragrande

maggioranza dei lavoratori ancora si caratterizza con "buio fitto".

L’USB SOSTIENE E FORNIRA’ IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLE ASSEMBLEE INDETTE

DALLE RSU DELLE DUE PROVINCE.

SOSTIENE ED ADERIRA’ AD OGNI FORMA DI MOBILITAZIONE E LOTTA CHE I

LAVORATORI INTENDERANNO INTRAPRENDERE.

PARTECIPERA’ E FORNIRA’ IL PROPRIO CONTRIBUTO AI TAVOLI PREFETTIZI CHIESTI

DALLE R.S.U.

Terni, 25 settembre 2015

 

IL COORDINAMENTO REGIONALE USB