ROMA CAPITALE - TRATTATIVA PRIVATA

Di rinvio in rinvio, la trattativa sul nuovo Contratto decentrato si sposta a data e luogo da definirsi

Roma -

TRATTATIVA PRIVATA Di rinvio in rinvio, la trattativa sul nuovo Contratto decentrato si sposta a data e luogo da definirsi. Il Sindaco, cui riconosciamo quantomeno la preziosa dote dell’autoironia quando afferma di voler rimanere tale sino al 2023, si è appena beccato la denuncia per diffamazione, depositata mercoledì 24 giugno alla Procura di Roma da parte di Delegati ed eletti RSU di USB di Roma Capitale. La Giunta corre, corre, e fa incetta di deliberazioni, una dopo l’altra, fino a serata inoltrata, (tra cui figura anche quella che per ora è solo l’ipotesi di modifica della Macrostruttura). A tale riguardo sarebbe appena il caso che si attivi la prevista informazione visto che, giusto per dire, poco più di un anno fa USB costrinse alla conciliazione Roma Capitale dinanzi al Giudice del Lavoro sullo stesso tema. Ma, a quanto pare, la fretta è fretta! E tutti via veloci a modificare quanti più atti possibili, che equivale a dire “a far più danni possibili”, prima dell’inevitabile fine di una storia indecorosa. A proposito del nostro Contratto, ci era stato detto (ma eravamo stati facili profeti nel non credere ad affermazioni tanto avventate) che il 24 giugno sarebbe stato il giorno cruciale per la chiusura della trattativa e la sottoscrizione di un qualche accordo. Ovviamente, nulla di fatto. I dirigenti – sul cui contratto fantastico, censurato dal MEF, il Sindaco nulla oppone – scaricano Marino e Sindacati concertativi, certi di aver l’accordo (al ribasso) in tasca. Oppure la presa di distanza potrebbe derivare dalla volontà di lasciare le cose come stanno (con l’atto unilaterale), lasciando così presagire che la vita della Giunta è agli sgoccioli. CGIL, CISL e UIL, vista tradita l’intesa “tra compari”, gridano alla mobilitazione, ma si tengono ben lontani dal passare dalle parole ai fatti. Noi non abbiamo mai abbassato il livello di scontro e la denuncia al Sindaco sta lì a dimostrarlo e siamo pronti, se si vuole realmente curare gli interessi dei 24.000 capitolini largamente taglieggiati nei salari e nei diritti, a organizzare tutti insieme una mobilitazione di massa e unitaria per chiedere rispetto e dignità rubataci. Non è accettabile nessun accordo che non preveda almeno: il recupero di tutti i soldi fin qui sottrattati dalle buste paga ed il mantenimento della consistenza del fondo complessivo (157 milioni annui); la revisione del sistema di valutazione, sonoramente bocciato dai lavoratori nel referendum; la rimessa in discussione dell’impianto organizzativo nel settore educativo-scolastico e il pieno utilizzo del personale supplente; la modifica dei criteri di turnazione per i servizi demografici e per la polizia locale; il blocco delle rotazioni a partire dai vigili urbani e l’aumento del buono pasto fermo ai tempi della lira. NON SPERATECI. SU TUTTO QUESTO NON VI DAREMO TREGUA!

NOI NON MOLLEREMO MAI

In allegato il volantino