Roma e Lazio. LE NUOVE NORME REGIONALI SUI NIDI SI ADATTANO MEGLIO AGLI ORFANOTROFI, VISTA ANCHE LA MORTE DELLA DEMOCRAZIA
In allegato il testo del maxiemendamento (3 parti)
USB CONTINUERA’ A DIFENDERE LAVORATRICI E UTENTI IN OGNI ANGOLO DI TERRITORIO
SI è chiusa indecorosamente la seduta di Consiglio Regionale nel corso della quale sono state approvate le norme che riducono del 35-40% gli spazi per i bambini e aumentano sensibilmente il numero di bambini per educatrice.
USB, assieme alla cgil e alla cisl ha tenuto due giorni di presidio nel più assoluto disinteresse delle istituzioni ad ascoltare le educatrici; istituzioni che hanno sancito il loro disprezzo per il confronto democratico, rifiutando ogni soluzione prospettata e aprendo la strada alla pericolosa invadenza delle strutture private.
Allo stesso tempo abbiamo registrato l’affanno delle opposizioni che si sono trovate costrette addirittura ad abbandonare l’aula dopo la presentazione di un maxi-emendamento “tombale” che ha riscritto buona parte delle norme collegate all’assestamento.
Il tutto approvato senza discussione e senza che, persino i consiglieri di maggioranza, potessero prendere visione del testo da approvare.
Ma se la battaglia di oggi (ieri, nda) è stata perduta non significa che sia stata persa la guerra.
Alla riapertura dei nidi presenti nel Lazio il prossimo settembre USB si farà promotrice di iniziative con educatrici e cittadini per far annullare le norme capestro introdotte questa notte.